Emendamento ritirato, ma non è finita!

(ANSA) – ROMA, 22 NOV – E’ stato ritirato l’emendamento alla legge di stabilita’ che avrebbe sbloccato il patto di stabilita’ per le Province in materia di edilizia scolastica. Il provvedimento avrebbe riguardato circa 5.000 istituti scolastici superiori e 2,5 milioni di allievi consentendo interventi di manutenzione per le scuole. Proprio in questi giorni ricorre l’anniversario della morte di Vito Scafidi, studente piemontese deceduto per il crollo del controsoffitto della sua classe. “E’ una brutta notizia” commenta il deputato Pd, Davide Mattiello, che ha proposto l’emendamento.

“Gli elementi positivi  sono tuttavia due: l’emendamento e’ stato solo ritirato e l’onorevole Maino, capogruppo Pd in commissione Bilancio, lo ha sottoscritto, con cio’ rafforzando il sostegno all’emendamento gia’ fatto proprio dalla capogruppo Pd in commissione Cultura, onorevole Coscia”. “Credo che solo un intervento del governo – conclude Mattiello, proponente dell’emendamento – possa rimettere in piedi un emendamento ragionevole e necessario”

Continuiao a sostenere la petizione su change.org a questo LINK

Il monitoraggio annuale del sistema di accoglienza è Legge!

L’emendamento presentato al Decreto Legge 119, che prevede il monitoraggio annuale del sistema di accoglienza, è diventato legge grazie all’approvazione del Senato avvenuta il 15 ottobre scorso. Un bel risultato ottenuto grazie alla collaborazione con gli amici della ONLUS InMigrazione. Di seguito il testo dell’emendamento:
2-bis. Entro il 30 giugno di ogni anno, il Ministro dell’interno, coordinandosi con il Ministero dell’economia e delle finanze, presenta alle Camere una relazione in merito al funzionamento del sistema di accoglienza predisposto al fine di fronteggiare le esigenze straordina-rie connesse all’eccezionale afflusso di stranieri sul territorio nazio-nale di cui al comma 2. La prima relazione deve riferirsi al periodo intercorrente tra il novembre 2013 e il dicembre 2014. La relazione deve contenere dati relativi al numero delle strutture, alla loro ubica-zione e alle caratteristiche di ciascuna, nonché alle modalità di auto-rizzazione, all’entità e all’utilizzo effettivo delle risorse finanziarie erogate e alle modalità della ricezione degli stessi.“

Su 8×1000 all’edilizia scolastica il Governo chiarisca

(ANSA) ROMA, 11 SET – Con l’ultima legge di stabilita’ e’ diventata legge la possibilita’ di adoperare una quota dell’8 per 1000 destinata dal contribuente allo Stato, per interventi urgenti di edilizia scolastica. Una proposta che ha preso le mosse dalla tragedia del Darwin di Rivoli, dove perse la vita lo studente Vito Scafidi per il collasso della contro-soffittatura della sua classe. “Ma per far funzionare le nuove norme – spiega Davide Mattiello, deputato Pd componente della Commissione Antimafia – occorreva intervenire sul regolamento previsto dal dpr 76 del ‘98. Il Governo ha provveduto, presentando alla Camera il nuovo schema di regolamento il 1 settembre. Oggi la commissione bilancio della Camera deve esprimere il parere. All’articolo 1 si legge: per l’assistenza ai rifugiati, per la conservazione dei beni culturali e per la ristrutturazione, il miglioramento, la messa in sicurezza, l’adeguamento antisismico e l’efficientamento energetico degli immobili adibiti all’istruzione scolastica di proprieta’ pubblica dello Stato, degli enti locali territoriali e del Fondo edifici di culto di cui all’articolo 56 della legge 20 maggio 1985, n.222”. “Cosa c’entra il "Fondo edifici di culto”? Questo Fondo gestisce immobili adibiti ad uso scolastico?“, si chiede l’esponente del Pd. "Il Governo chiarisca”, conclude.

Depositato il testo di Riforma per le aziende confiscate alle mafie

 

(ANSA) – ROMA, 10 SET – E’ stato depositato il testo base di riforma per aziende confiscate alle mafie in Commissione Giustizia alla Camera. La Cgil insieme a Libera e ad Avviso Pubblico ha raccolto centinaia di migliaia di firme a sostegno della proposta di legge 1138 che modifica la materia rendendo il procedimento piu’ efficiente ed efficace. La proposta venne incardinata in Commissione Giustizia alla Camera e abbinata ad altre due proposte analoghe. “Come relatore per la maggioranza ho proposto a luglio di lavorare ad un testo base unificato, che tenesse conto anche della elaborazione avvenuta in Commissione Antimafia e prima ancora nella Commissione Garofoli. Oggi il testo e’ stato formalmente depositato e siamo pronti a cominciarne la discussione”, spiega il Davide Mattiello, Pd, deputato componente della commissione d’inchiesta bicamerale sul fenomeno della mafia e della Commissione Giustizia. Il testo prevede, tra l’altro, il rafforzamento della procedura che porta dal sequestro alla destinazione, l’istituzione di un Fondo di rotazione per la ristrutturazione delle aziende confiscate, la possibilita’ che le aziende siano gestite dai lavoratori stessi in forma di cooperativa: proposte – assicura Mattiello – in sintonia con il ‘Pacchetto Orlando’. “Anche per questo auspichiamo che il testo Orlando sulla criminalita’ organizzata, che contiene le modifiche sui beni confiscati, venga assegnato quanto prima alla Camera, per razionalizzare l’iter e giungere al piu’ presto ad un risultato”, conclude l’esponente del Pd. (ANSA)

RELAZIONE PER LA MAGGIORANZA PER LA II COMMISSIONE,

ON. DAVIDE MATTIELLO

 

Il superamento degli OPG, Ospedali Psichiatrici Giudiziari, è un bisogno avvertito da decenni, ma si deve arrivare all’istituzione della Commissione di inchiesta sulla efficacia e la efficienza del Sistema Sanitario nazionale, presieduta dal Senatore Ignazio Marino, nella XVI Legislatura per registrare una svolta, che noi oggi siamo chiamati a rendere irreversibile.

In questi anni, finalmente, senza più reticenze e tentennamenti le più alte Istituzioni nazionali ed europee hanno avuto parole inequivocabili di condanna nei confronti degli OPG, definiti indegni di un Paese civile, luoghi di degrado, luoghi di tortura, luoghi insensati.

La Costituzione italiana, soprattutto nel combinato degli articoli 3 e 13, traccia il solco dentro il quale il Legislatore deve trovare le soluzioni che coniughino nella maniera più soddisfacente le esigenze di tutela sociale, quelle di cura della malattia mentale, quelle di risarcimento delle vittime di reato.

Superare gli OPG, secondo l’orizzonte indicato dalla Costituzione significa ribadire forte e chiaro che la malattia mentale non è una colpa! Ribadire forte e chiaro che la povertà non è una colpa! Ribadire per tanto che il primo dovere della Repubblica è quello di farsi carico adeguatamente della persona malata e socialmente pericolosa, curandola al meglio delle proprie possibilità per riscattarla ad una vita libera e dignitosa.

Il Legislatore ha tracciato la linea dentro questo solco costituzionale a partire dal decreto-legge 211 del 22 dicembre 2011, poi convertito con modificazioni dalla legge n. 9 del 17 febbraio del 2012, che stabiliva la chiusura degli OPG al 31 marzo del 2013, scadenza che venne prorogata al 10 aprile del 2014 e che oggi stiamo ulteriormente prorogando al 31 marzo del 2015.

Prorogare è riconoscere un fallimento: riconoscere che un ordine dato dallo Stato non può essere eseguito. Prorogare soltanto di un anno è un modo per accettare responsabilmente di farsi carico delle conseguenze di questo fallimento, senza però derubricare l’urgenza contenuta nell’ordine dato: gli OPG vanno chiusi. Un punto di equilibrio coraggioso, che deve stimolare e sicuramente stimolerà tutti i soggetti coinvolti nell’attuazione delle norme, a fare del proprio meglio.

La linea che a mano a mano il Legislatore ha definito, fino alle ultime, preziose, modifiche votate dal Senato in conversione del decreto-legge 52 del 31 marzo 2014, stabilisce non soltanto che gli OPG vadano chiusi, ma che il sistema sanitario nazionale e in particolare le ASL e i Dipartimenti di salute mentale debbano farsi carico dei rei, mentalmente infermi, per lo più attivando percorsi di cura e inserimento sociale attraverso i servizi territoriali e le comunità protette, potendo comunque contare su nuove strutture di cura, contenimento e controllo, di pertinenza regionale, come estrema ratio: le così dette REMS (Residenze per l’Esecuzione delle Misure di Sicurezza Sanitaria).

Gli autori di condotte che integrano fattispecie di reato, giudicati incapaci di intendere e di volere, per tanto non processabili o comunque non punibili, dei quali si accerti la pericolosità sociale, sono soggetti che da un lato vanno curati perché malati, dall’altra contenuti perché pericolosi. Ma con l’orizzonte della temporaneità sia della cura, che della custodia e quindi con la prospettiva della guarigione e del reinserimento sociale. L’unica prospettiva coerente alla Costituzione italiana. È importante dunque sottolineare che il Parlamento non intende chiudere gli OPG per sostituirli con le REMS, con una operazione, diciamo, a «saldi invariati», ma che vuole chiudere gli OPG, chiudendo contemporaneamente con una certa cultura che vede nella segregazione sociale degli infermi-rei, la strada maestra per il loro trattamento. Ritengo che in questa prospettiva vada letta e apprezzata in particolare la previsione introdotta dal Senato che consentirà alle Regioni di rivedere i piani di spesa su questa materia, approvando nuovi piani che riducano la spesa per la realizzazione delle REMS e la aumentino per la formazione del personale responsabile dei programmi di cura e reinserimento di competenza dei Dipartimenti di Salute mentale.

Tutto ciò considerato, sono questi i punti salienti della normativa che ci accingiamo a discutere e votare.

Entro 45 giorni dalla entrata in vigore delle norme le ASL devono presentare i programmi individualizzati per dimettere tutte le persone ancora trattenute negli OPG.

I magistrati devono evitare fin da ora nuovi invii negli OPG, anche per provvedimenti di natura provvisoria, a meno che non si accerti che nessuna altra soluzione in questa fase sia idonea.

In ogni caso la permanenza in OPG in questa fase residuale e domani in REMS non può e non potrà essere superiore nella durata al massimo della pena edittale prevista per il reato commesso dal soggetto.

La «pericolosità sociale» della persona inferma di mente autrice di condotte che integrano fattispecie di reato, deve essere accertata soltanto in relazione alle qualità del soggetto stesso, prescindendo dalle condizioni socio-economiche o dalla mancanza di un progetto individualizzato da parte del DSM. Questa è la modifica più rilevante sul piano giudiziario, insistendo sull’articolo 133 del codice penale e sull’articolo 679 del codice di procedura penale. È la modifica che ha suscitato maggiori preoccupazioni: taluni paventano una eccessiva compressione della autonoma valutazione da parte della magistratura sulla pericolosità sociale dell’infermo-reo. A questa preoccupazione rispondiamo che il Legislatore vuole piuttosto evitare che la certificazione giudiziaria della pericolosità sociale dell’infermo-reo induca dalla constatazione della precarietà sociale, economica e sanitaria dello stesso, il che rappresenta senz’altro un problema, che però non deve tradursi in un ulteriore gravame gettato sulle spalle di una persona evidentemente già vulnerabile.

Insomma: la povertà non è una colpa e l’inadeguatezza del sistema sanitario non è una sua colpa!

Ciò posto riteniamo noi pure che siano maturi i tempi per una più ampia riflessione sull’istituto della «imputabilità» e su quello delle «misure di sicurezza», che ci impegniamo a tradurre in una prossima iniziativa politica.

Come relatore di maggioranza per la II Commissione non posso che auspicare che questo testo, già frutto di un lungo e complesso lavoro di confronto con i vari soggetti istituzionali e sociali impegnati su questo delicato fronte, venga al più presto votato senza ulteriori modifiche dalla Camera del Deputati.

On. Davide Mattiello

Chiudere gli OPG

(AGI) – Roma, 5 mag. – Le commissioni Giustizia e Affari sociali della Camera hanno iniziato oggi la discussione generale sulla conversione in legge del decreto legge relativo al superamento degli Ospedali psichiatrici giudiziari, gia’ votato con modificazioni dal Senato. “Chiudere gli Opg, traguardo che purtroppo potremo raggiungere solo nel 2015, non significa soltanto aprire le Rems, le strutture regionali di custodia e cura dei detenuti, mentalmente infermi e pericolosi socialmente, significa anche attrezzare meglio Asl e Dsm perche’ si moltiplichino gli interventi diversi dalla custodia nelle Rems. E’ quanto afferma in una nota il relatore di maggioranza, Davide Mattiello (Pd), che spiega: "La logica e’ quella di spingere piu’ avanti il punto di equilibrio tra controllo e cura, perche’ anche questi soggetti abbiamo la speranza di poter avere un futuro libero e dignitoso. In ogni caso la durata della misura di sicurezza non potra’ essere piu’ lunga della durata massima prevista per il reato commesso. Il riscatto della persona – conclude – e’ l’unico orizzonte indicato dalla Costituzione repubblicana”. (AGI)

Il Ministro Alfano chiarisca in aula sulla vicenda Dell’Utri

Alfano chiarisca in Aula la vicenda Dell’Utri. Ma, soprattutto, faccia la sua parte per assicurarlo alla custodia cautelare, come ordinato dalla Corte d’Appello di Palermo, su richiesta della Procura Generale. Il rischio che Dell’Utri potesse fuggire prima della sentenza definitiva della Cassazione, attesa per il 15 Aprile, era stato denunciato adeguatamente. Perche’ non sono stati presi provvedimenti coerenti?“: cosi’ gli esponenti democratici Pippo Civati, Davide Mattiello e Luca Pastorino in una nota congiunta. ’‘La credibilita’ dello Stato subirebbe un altro colpo grave se dovesse essere confermata la fuga di Dell’Utri. Nessuno – proseguono – potrebbe credere all’incidente, nessuno potrebbe invocare la fatalita’. Ci auguriamo che tutto possa essere risolto positivamente.

Su Testimoni di Giustizia gravi criticità

Sono cominciate stamattina a Palazzo San Macuto, sede della Commissione antimafia, le audizioni dei Testimoni di Giustizia con la siciliana Piera Aiello e il calabrese Pino Masciari, due esempi di coraggio e di rispetto per la legalita’ e le istituzioni. Emergono alcune importanti criticita’: non sono ancora state date le deleghe al vice Ministro Bubbico e questo impedisce alla Commissione Centrale di riprendere i propri lavori e non e’ stata ancora definita la normativa sull’assunzione nella Pubblica Amministrazione dei testimoni di giustizia che ne abbiano bisogno. Faccio nuovamente appello al Ministro Alfano, perche’ arrivino presto questi provvedimenti.

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Da m5s ‘cantonata’ sul 416 ter

(ANSA) – ROMA, 7 APR – “In merito alla riforma del voto di scambio approvata dalla Camera, si puo’ ben dire che Beppe Grillo e tutto il Movimento 5 Stelle hanno preso una vera e propria ‘cantonata”’ cosi’ Davide Mattiello, deputato Pd e relatore del provvedimento alla Camera. “Il loro voto contrario e la propaganda che continuano a fare dal sito non hanno alcun fondamento. La loro maggiore responsabilita’ sta nel non riconoscere che le modifiche sono state proposte dalla magistratura e dalla dottrina per evitare rischi di incostituzionalita’ che avrebbero minato il funzionamento della norma. Correggerla per evitare questi rischi, pur sapendo di dover subire il fuoco delle polemiche – prosegue – e’ stato un atto di coraggio politico da parte di tutti noi che abbiamo voluto e lavorato per scrivere una norma non soltanto buona come slogan ma davvero efficace. Adesso il Senato, che ha contribuito in modo significativo al miglioramento della norma, chiuda la partita votando entro la settimana la legge (che entrera’ in vigore appena pubblicata in G.U: grazie ad un nostro emendamento”. 

Riforma della cittadinanza con Cecile Kyenge

A tutti noi è capitato di sentire da fuori le voci di bambini che giocano dentro una scuola. C’è qualcuno in grado di stabilire chi di loro è figlio di immigrati o di italiani? Quelle che sentiamo in realtà sono soltanto le voci dell’infanzia e dell’adolescenza. Si incontrano, parlano, giocano, a volte litigano, ma sono sempre lì a scambiarsi confidenze, fantasie, sogni e ad immaginare il loro futuro.

Chi di noi può trovare delle differenze ascoltando le voci della speranza?

L’Italia conta circa un milione di giovani nati e/o cresciuti qui. Per la legge restano stranieri, anche se non lo sono. Sono bambini e bambine, ragazzi e ragazze che nascono e crescono in Italia, che arrivano qui da bambini e poi vanno a scuola, che pensano e sognano in italiano, fanno il tifo per le stesse squadre, parlano con lo stesso accento dei nostri figli. Dalle Alpi a Lampedusa hanno affetti, amici, interessi e istruzione. Si incontrano tutti a scuola e proprio dalla scuola inizia il loro percorso di crescita. Considerano l’Italia la loro casa, il loro paese, la loro Nazione, ma questa Nazione non li considera suoi cittadini. E loro non hanno un’altra di patria. Dove sono nati i loro genitori non ci sono mai stati, non ne capiscono la lingua. Non sognano di viverci.

C’è qualcosa di surreale e di profondamente ingiusto in tutto questo. Ed è tempo di porvi rimedio con un accorto, quanto urgente, intervento legislativo. Molti italiani restano stupiti quando scoprono che i compagni di classe dei loro figli non sono “italiani”.

Anche in Parlamento si è ampliato il numero di parlamentari – di tutte le provenienze politiche – che pensa che è tempo di cambiare. Il diritto di cittadinanza è un tema su cui si ragiona già da tempo ed esistono ormai molti progetti di legge che possono aiutare l’Italia ad entrare in una nuova fase dell’integrazione.

Ma il tempo per discutere la riforma della cittadinanza continua a slittare. E’ un’ingiustizia, un’irrazionalità. È un’occasione perduta per il nostro Paese. La nuova legge sulla cittadinanza, a partire dai bambini, è una necessità perché l’Italia è già cambiata e non ha più una legge basata solo sul “diritto di sangue” legata alla stagione in cui l’Italia era un paese di emigranti.

Abbiamo deciso di costituire un gruppo di deputati aperto a tutti gli schieramenti per dare voce in Parlamento a questi bambini, a questi nuovi italiani.

Questa voce verrà portata anche fuori dal Parlamento grazie all’azione congiunta con la società civile.

L’Aula della Camera è il cuore del Parlamento. Qui tutti noi cerchiamo di portare la voce degli italiani. A volte in maniera alta, a volte meno. Ma è il motivo per cui noi siamo in Parlamento: per dare voce anche a chi non ha votato o non può votare, a chi di voce ne ha di meno e non può farsi sentire.

Racconteremo ogni giorno la storia di un ragazzo o di una ragazza ancora senza cittadinanza: speranze, dolori, peripezie burocratiche, disillusioni, storie di tutti i giorni e straordinarie, fatte anche di successi in salita ma successi, ancora più veri e specchio della loro voglia di essere italiani. Finché in questa stessa aula non discuteremo la nuova legge sulla cittadinanza.

 

HANNO FINORA ADERITO ALL’INIZIATIVA:

On. Cécile Kashetu Kyenge – PARTITO DEMOCRATICO
On. Paolo Beni – PARTITO DEMOCRATICO

On. Mario Marazziti – PER L’ITALIA
On. Fucsia Fitzgerald Nissoli – PER L’ITALIA
On. Giulio Marcon – SINISTRA ECOLOGIA E LIBERTÀ
On. Pia Elda Locatelli – MISTO
On. Adriana Galgano – SCELTA CIVICA PER L’ITALIA
On. Renata Polverini – FORZA ITALIA
On. Alessio Tacconi – MISTO
On. Angelo Antonio D’agostino – SCELTA CIVICA PER L’ITALIA
On. Annalisa Pannarale – SINISTRA ECOLOGIA E LIBERTÀ
On. Assunta Tartaglione  – PARTITOT DEMOCRATICO
On Chiara Scuvera – PARTITO DEMOCRATICO
On. Davide Mattiello – PARTITO DEMOCRATICO
On. Diego Crivellari – PARTITO DEMOCRATICO
On. Ernesto Carbone- PARTITO DEMOCRATICO
On. Fabio Porta – PARTITO DEMOCRATICO
On. Ferdinando Adornato – PER L’ITALIA
On. Franco Bruno – MISTO – MAIE – API
On. Giorgio Zanin – PARTITO DEMOCRATICO
On. Giuseppe Guerini – PARTITO DEMOCRATICO
On. Giuditta Pini – PARTITO DEMOCRATICO
On. Giuseppe Zappulla – PARTITO DEMOCRATICO
On. Liliana Ventricelli – PARTITO DEMOCRATICO
On. Mario Caruso – PER L’ITALIA
On. Massimo Bray – PARTITO DEMOCRATICO
On. Michele Nicoletti – PARTITO DEMOCRATICO
On. Milena Santerini – PER L’ITALIA
On. Nicola Fratoianni – SINISTRA ECOLOGIA E LIBERTÀ
On. Pierpaolo Vargiu – SCELTA CIVICA PER L’ITALIA
On. Roberto Rampi – PARTITO DEMOCRATICO
On. Sandra Zampa – PARTITO DEMOCRATICO
On. Serena Pellegrino – SINISTRA ECOLOGIA E LIBERTÀ
On. Valentina Vezzali – SCELTA CIVICA PER L’ITALIA
On. Vanna Iori – PARTITO DEMOCRATICO

PER MAGGIORI INFORMAZIONI:

EMAIL: segreteria@cecilekyenge.it

Tel: 06 67 60 8474

Cel: 347 03  96 399