Solidarietà a Tiberio Bentivoglio

(ANSA) – ROMA, 29 FEB – “La solidarieta’ a Bentivoglio e alla sua famiglia non basta, ma intanto e’ doveroso esprimerla.  Conosco Tiberio da tanti anni: e’ sempre stato un testimone di determinazione e compostezza che non ha mai fatto passi indietro in un contesto difficile che spesso lo ha fatto sentire solo”. Ad affermalo il deputato Pd, Davide Mattiello, che in Antimafia coordina il gruppo di lavoro sui testimoni di giustizia. “Perche’ colpire di nuovo Tiberio Bentivoglio? Forse perche’ ce la stava nuovamente facendo, nonostante tutto, a rimettersi in piedi, grazie alla prossima apertura di un locale in un altro quartiere. Un’apertura resa possibile anche dal coinvolgimento dell’Agenzia nazionale per i beni sequestrati e confiscati, oltre che dalla vicinanza di una parte di societa’ civile”, prosegue il deputato. “La ‘ndrangheta non dimentica e nel reggino ultimamente i segnali intimidatori si sono moltiplicati ad ogni livello, un modo per ribadire presa e presenza. Colpisce che l’incendio sia stato appiccato due giorni dopo il convegno a Reggio Calabria  "Legalita’ e lavoro il futuro per i giovani: reagiamo uniti contro l’offensiva della ‘ndrangheta”, a cui avevano partecipato, tra gli altri, il sottosegretario Marco Minniti e la presidente dell’Antimafia Rosy Bindi, che dal palco avevano rinnovato la vicinanza a Tiberio. Forse la ‘ndrangheta, colpendo Bentivoglio, ha voluto mandare un segnale anche a Roma. Roma dovrebbe capirlo e farsene carico", conclude Mattiello.

Ricordando Fulvio Sodano

(ANSA) – ROMA, 27 FEB – Sono trascorsi due anni dalla morte dell’ex prefetto di Trapani Fulvio Sodano, la cui figura diede un importante impulso alla lotta contro la mafia trapanese. Nominato prefetto alla fine del 2000, da subito si e’ speso particolarmente in questioni riguardanti i beni confiscati alla mafia e, proprio in questo ambito, a luglio 2003 stipulo’ la “Carta degli impegni libera terra Trapani”, documento che consenti’ di velocizzare le procedure di confisca dei beni ai mafiosi e di incidere concretamente sull’impoverimento del loro patrimonio. Questo pomeriggio, nell’ambito del ricordo “Parole, note e…omaggio a Fulvio Sodano”, con inizio alle ore 17,30 presso la prefettura di Trapani, si svolgera’ l’incontro dal titolo “La bellezza dei beni aziendali confiscati alle mafie”. L’evento, in occasione del secondo anniversario della prematura scomparsa di Sodano, e’ promosso dalla societa’ cooperativa “Calcestruzzi Ericina Libera” e dal presidio “Gian Giacomo Ciaccio Montalto” dell’associazione Libera – Associazioni, Nomi e Numeri contro le mafie. “Oggi siamo a Trapani per ricordare il prefetto Fulvio Sodano, sapendo che il modo migliore per "ricordare” e’ continuare nell’impegno, che in questo caso significa soprattutto togliere ai mafiosi i patrimoni, senza far perdere il lavoro a chi non c’entra niente", dice il deputato Pd Davide Mattiello, componente della Commissione parlamentare Antimafia e relatore della riforma sui beni confiscati, approvata alla Camera in novembre. “La storia della Calcestruzzi Ericina – prosegue l’esponente del Pd – e’ un monumento vivo a questo sforzo. Oggi il nuovo Codice Antimafia approvato dalla Camera l’11 Novembre 2015 aspetta che il Senato se ne curi. C’e’ chi vorrebbe vendere le aziende fin dal sequestro e magari chiudere pure la DIA. C’e’ chi si indigna per il fondo a garanzia del lavoro che abbiamo inserito nella riforma. C’e’ chi cerca di difendere rendite di posizione. C’e’ poi chi per far piacere agli amici, cerca pure di dirottare i Prefetti, quando sono troppo scomodi. Ci sara’ bisogno di tutta la forza possibile per perfezionare la riforma del Codice Antimafia, coraggio!”

(ANSA) – ROMA, 26 FEB – “Vincenzo Agostino la sua parte l’ha fatta, ora ognuno faccia la propria. Le parole di Vincenzo Agostino ‘Io la mia parte l’ho fatta’ sono un impegno per tutti”: lo afferma in una nota Davide Mattiello(Pd), componente della Commissione parlamentare antimafia. “Ho condiviso con la famiglia Agostino un momento atteso da 27 anni: questa mattina nell’aula bunker dell’Ucciardone si e’ svolto l’incidente probatorio che ha messo a confronto Agostino con Aiello, indagato dalla Dda di Palermo, insieme a Scotto e Madonia, per il duplice omicidio di Nino Agostino e sua moglie Ida Castelluccio. Dopo l’udienza piu’ volte Vincenzo ha ripetuto questa frase, vera per lui, che per 27 anni ha custodito la memoria vivida di ‘Faccia di mostro’, vera per tutti noi: ‘se ognuno fa la propria parte, le mafie non hanno scampo’” afferma. “Impossibile allora non pensare alla situazione dei Testimoni di Giustizia di origine siciliana assunti dalla PA, che non possono rientrare in Sicilia per motivi di sicurezza e che attendono con ansia crescente che la Regione Sicilia, approvando la legge di assestamento di bilancio, risolva definitivamente la questione che li riguarda. Impossibile non pensare al Consiglio dei ministri che si riunira’ tra poco a Roma, che potrebbe avere all’ordine del giorno l’approvazione del pre-trattato di cooperazione giudiziaria tra Italia ed Emirati, dal quale dipende la possibilita’ di arrestare ed estradare latitanti come Matacena e riciclatori che invece ad oggi sanno di poter usare un Paese amico dell’Italia come porto franco. Spero che la forza d’animo di Vincenzo Agostino e di sua moglie Augusta servano da sprone a tutti noi che abbiamo responsabilita’ pubbliche” conclude Mattiello. 

UNIONI CIVILI. LO GIUDICE: NCD? VITTORIA DI PIRRO, LO DIMOSTRA CONSULTA

(DIRE) Roma, 24 feb. – “Ncd ha messo un paletto sulla stepchild adoption, cioè l’estensione dell’articolo 44, lettera b della legge sulle adozioni, che avrebbe esteso l’adozione del figlio del coniuge anche al figlio del partner, ma e’ una vittoria di Pirro perché proprio oggi la sentenza della Corte costituzionale fa riferimento a una giurisprudenza che sta prendendo piede nel nostro Paese e che già riconosce, attraverso altre lettere della legge, la possibilità di adottare alle coppie omosessuali. Questo e’ un processo inarrestabile che andra’ avanti”. Lo dice il senatore del Pd Sergio Lo Giudice a proposito dello stralcio della stepchild dal maxiemendamento del governo. “La politica ha perso una buona occasione per dire la sua- sottolinea- e per regolamentare un fenomeno che rimarra’ nelle mani del magistratura che si sta comportando egregiamente, tenendo cioe’ in considerazione i diritti insopprimibili del bambino come unico faro delle loro decisioni”

Testimoni di giustizia: faccio mia la loro amarezza in Sicilia

(ANSA) ROMA, 25 FEB – E’ scontro tra i testimoni di giustizia siciliani e la Regione. Ieri l’Assemblea regionale siciliana, che approvato nel 2014 una legge che prevede l’assunzione dei testimoni di giustizia nella pubblica amministrazione, ha previsto per quest’anno l’assunzione di altri 9 testimoni di giustizia, ha autorizzato per il 2017 la spesa di 510 mila euro per gli stipendi ai testimoni di giustizia e 290 mila euro per il triennio 2016-2018. Complessivamente la Regione Siciliana ha gia’ assunto 26 testimoni ma 16 di questi sono stati impiegati presso gli uffici di Roma della Regione Siciliana. Da tempo queste persone, e per loro l’Associazione nazionale testimoni di giustizia, chiedono di poter lavorare presso le Regioni in cui si trovano, spesso spostati per motivi di protezione. Tra l’altro qualcuno fa notare che l’arrivo di tanti nuovi dipendenti ha creato un forte “sovraffollamento” negli uffici della Regione Siciliana a Roma e timori per la sicurezza da parte di qualche ex dipendente. Un emendamento all’articolo della Finanziaria regionale in discussione in questi giorni all’Ars sul finanziamento della legge per il lavoro ai testimoni di giustizia, doveva assicurare questi distacchi, ma non e’ stato accolto. Di qui la protesta dei testimoni di giustizia. “Siamo confusi e gravemente amareggiati da questa vicenda e da come la si sta gestendo”, scrive oggi l’Associazione nazionale testimoni di giustizia, presieduta da Ignazio Cutro’. “Eravamo stati rassicurati sull’approvazione della norma che prevedeva il nostro distacco dalla sede assegnata per gravi motivi di sicurezza. Il governo e’ al corrente che non possiamo stare un giorno di piu’ nella sede romana della Regione a meno di non voler inaugurare una nuova forma di vittime di mafia con l’aggravante della perdurante inadempienza e incoscienza”. Il presidente dell’Associazione Cutro’ rinnova l’appello al presidente della Regione Crocetta e alle forze politiche siciliane ad assumersi tutta la responsabilita’ “basta alibi, basta politica fatta di pressapochismo. Gravi segnali giungono dagli ambienti mafiosi e temiamo seriamente per la nostra vita. Affidiamo alla piu’ alta carica dello Stato, il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, questo nostro disperato appello”. “Faccio mia l’amarezza dei testimoni di giustizia siciliani: il presidente Crocetta chiarisca al piu’ presto”, chiede anche il deputato Pd Davide MATTIELLO, che in Commissione Antimafia coordina il gruppo di lavoro sui testimoni di giustizia, i collaboratori e le vittime di mafia. MATTIELLO sottolinea come la situazione di questi testimoni e’ “pericolosa e dannosa”.

L’antimafia è tutt’altro che fallita

(ANSA) – ROMA, 24 FEB – “La presidente della Commissione antimafia Rosy Bindi ha colto nuovamente l’occasione per valorizzare le esperienze positive di riutilizzo sociale dei beni confiscati, durante la conferenza stampa finale della missione di tre giorni in Puglia della Commissione, facendo riferimento al lavoro delle cooperative che gestiscono i terreni tra Mesagne e Torchiarolo”. Ad affermarlo e’ il deputato del Pd Davide Mattiello relatore alla Camera della riforma del Codice antimafia che riguarda anche la gestione dei beni sequestrati e confiscati. “Purtroppo notizie come quelle che sono arrivate ieri, relative alla Tecnis e alle ipotesi di accusa che riguardano chi per anni avrebbe sbandierato la legalita’ per coprire altri giochi – prosegue il deputato – confermano quanto bisogno ci sia di distinguere con rigore tra esperienze ed esperienze, per evitare il rischio di delegittimare un intero movimento fatto di attori istituzionali e non. Noi faremo di tutto per evitarlo, continuando a far parlare le azioni concrete, chi generalizza e rappresenta un’Antimafia arresa e fallita, sta solo facendo l’interesse delle mafie”.

Miasino liberato

(ANSA) – ROMA, 19 FEB – “La consegna del castello di Miasino alla Regione Piemonte e’ una bella vittoria repubblicana”. Lo ha detto il deputato del Pd in commissione Giustizia e Antimafia, Davide Mattiello. “E’ importante essere qui oggi tutti insieme: associazioni, Comuni, Regione, Prefetture, Forze dell’Ordine, con la Presidente Bindi, il Procuratore Nazionale Roberti, il Direttore Postiglione, perche’ dopo anni di lavoro difficile e corale il bene confiscato a Pasquale Galasso e’ stato finalmente liberato e si avvia ad una nuova vita. Nessuna resa alla mafia, insomma. Lo Stato puo’ vincere. Dobbiamo proseguire nell’impegno in Parlamento per perfezionare la riforma del Codice Antimafia, gia’ approvata alla Camera l’11 novembre: piu’ strumenti, in modo che non ci siano alibi per coloro che preferiscono spargere disfattismo e disperazione”, conclude la nota. 

Riforma Codice Antimafia: auspico Senato confermi le scelte

(ANSA) – ROMA, 17 FEB – “Sono importanti le parole del ministro della Giustizia Andrea Orlando sulla riforma del Codice Antimafia: auspico che il Senato confermi tutte le scelte strategiche fatte nella riforma votata dalla Camera l’11 Novembre”. A dirlo e’ il relatore alla Camera della Riforma, il Pd Davide Mattiello. “A cominciare dalla gestione delle aziende dal momento del sequestro, fino alla eventuale confisca definitiva: noi – precisa Mattiello – abbiamo previsto misure concrete di tutela per i lavoratori, in modo che il procedimento patrimoniale non faccia piu’ rima con fallimento dell’azienda. Ma e’ falso, come invece sento ripetere in questi giorni anche da autorevoli operatori, che la riforma non preveda mai la vendita:  e’ vero il contrario, qualora l’azienda sequestrata si riveli essere una lavatrice di denaro sporco o qualora il bene immobile risulti non valorizzabile diversamente, essi potranno e dovranno essere venduti, evitando ogni spreco di denaro pubblico”. “Cosi’ come e’ falso che la riforma sminuisca il ruolo dell’Agenzia che al contrario abbiamo inteso rafforzare, facendola diventare l’attore principale della gestione provvisoria dei beni immobili e aziendali fin dal momento del sequestro, e l’attore principale della gestione e destinazione di quelli confiscati dal secondo grado. Saranno i decreti del Governo a stabilire come concretamente dare piu’ forza, in termini di personale qualificato, all’Agenzia medesima”, conclude il deputato.