41 bis: guai a svuotarlo

(ANSA) – ROMA, 28 GEN – “Dal PG di Torino Francesco Saluzzo oggi è arrivato un importante richiamo sul 41 bis: guai a svuotarlo”. Lo afferma il deputato del Pd Davide Mattiello, componente delle Commissioni Giustizia e Antimafia. “Condivido il richiamo fatto dal Procuratore generale Saluzzo: una cosa è continuare nello sforzo di rendere la pena carceraria quanto più orientata al riscatto del detenuto, altra cosa è rischiare di svuotare il 41 bis, che non è e non deve essere considerato una pena aggiuntiva, ma una modalità del regime detentivo, giustificato unicamente dall’esigenza di impedire al detenuto di continuare a delinquere, interagendo con l’esterno e con i sodali. Uno strumento da usare con prudenza, ma con la consapevolezza della sua efficacia nello spezzare il vincolo associativo che rende così forti soprattutto le mafie”. “Non possiamo dimenticare proprio oggi, all’inaugurazione dell’anno giudiziario, il prezzo pagato dallo Stato a causa della scelta di inserire e mantenere il 41 bis, ha concluso Mattiello.

Calcestruzzi Belice: aspettiamo con fiducia la pronuncia della Corte d’Appello

Da Montevago con la Calcestruzzi Belice: aspettiamo con fiducia la pronuncia della Corte d’Appello di Palermo sul fallimento decretato in primo grado della Calcestruzzi Belice: il destino di questa azienda deve essere riscritto, anche perché la Cassazione si è pronunciata recentemente ribadendo la piena competenza del Tribunale della Prevenzione sui debiti delle aziende sequestrate e confiscate. Ma la questione non si risolve comunque qui: per questo valuteremo un esposto alla magistratura raccogliendo una serie di episodi che riguardano la gestione dell’azienda affinché si verifichi se esistono responsabilità penali. Se per anni ci siamo detti: guai se passa il messaggio ‘con la mafia si lavorava con lo Stato c’è il fallimento’ , oggi dobbiamo guardarci dal messaggio ancora più terribile ‘con la mafia lavoravamo, con lo Stato lavorano gli amici’ . Infine è urgente che il Senato approvi definitivamente la riforma del Codice Antimafia: non è possibile che un testo che potenzia l’Agenzia nazionale e impone un maggior rigore nella gestione dei sequestri sia ferma da oltre un anno

Massoneria: giusta presa di posizione della Presidente Bindi

Giusta presa di posizione della Presidente Bindi. In sintonia con  quanto annunciato dalla on. Bindi e col lavoro che stiamo facendo in Commissione Antimafia ho iniziato qualche mese fa ad organizzare un seminario di approfondimento che si svolgerà il 22 Febbraio alla Camera dei Deputati: una occasione per mettere a confronto magistrati, accademici, politici e giornalisti. A 25 anni dalle stragi di mafia del ‘92 abbiamo il dovere di chiederci come proteggere ancora meglio le istituzioni repubblicane dalla forza della mafia e dagli abusi di potere

Appello per approvare leggi per rafforzare prevenzione e contrasto a mafie e corruzione

In questa legislatura il
Parlamento ha approvato alcuni importanti provvedimenti di legge in materia di prevenzione
e contrasto alla criminalità organizzata e mafiosa e alla corruzione. Tra
questi, ricordiamo quelli sullo scambio elettorale politico-mafioso, sulla
corruzione e falso in bilancio, sui reati ambientali, sul caporalato e sul
nuovo codice dei contratti e degli appalti, nonché alcuni decreti attuativi di
atti normativi europei in materia. Tuttavia, non possiamo non evidenziare che
alcune di queste riforme sono ancora incomplete. Inoltre, sono in attesa di
approvazione altri importanti progetti di legge per molti dei quali l’iter è
già in uno stato avanzato. Con la possibile fine anticipata della legislatura,
vi è il rischio concreto che tutto questo importante lavoro possa essere
disperso, mentre assistiamo ad un’aumentata e pericolosa pervasività e presenza
dei mafiosi e dei corrotti nella vita politica ed economica del Paese, con
danni ingenti per la democrazia e lo sviluppo dell’Italia.

Al fine di evitare
questa situazione riteniamo importante che, prima dell’indizione delle prossime
elezioni politiche, il Parlamento approvi in via definitiva alcuni importanti
provvedimenti, tra i quali:

• le misure riguardanti
gli amministratori locali minacciati ed intimiditi (AC 3891, Disposizioni in
materia di contrasto al fenomeno
delle intimidazioni ai danni degli amministratori locali);

• il riconoscimento
ufficiale del 21 marzo come Giornata nazionale della memoria in ricordo delle vittime
delle mafie (AC 3683, Istituzione della Giornata della memoria e dell’impegno
per le vittime delle mafie);

• le modifiche alla
normativa in materia di beni e aziende confiscate alle mafie, stralciando

eventualmente questa
parte dal complesso disegno di riforma del codice antimafia (AS 2134 e

abbinati. Modifiche al codice antimafia, al codice
penale e al codice di procedura penale. Delega al governo per la tutela del
lavoro nelle aziende sequestrate e confiscate);

• la riforma della
prescrizione dei processi (AS 2067, Modifiche al codice penale e al codice
di procedura
penale per il
rafforzamento delle garanzie difensive e la durata ragionevole dei processi
nonché all’ordinamento penitenziario per l’effettività rieducativa della pena);

• le misure di contrasto
della criminalità nel settore del gioco d’azzardo, secondo le proposte elaborate
dalla Commissione antimafia (Doc. XXIII, n. 18);

• le misure a favore dei
testimoni di giustizia, secondo le proposte contenute nelle Disposizioni per
la protezione dei testimoni di giustizia (AC 3500).

Confidiamo che questo
appello venga accolto rapidamente da tutte le forze politiche presenti in Parlamento
e nel Governo e sia così possibile approvare prima della fine della legislatura
i provvedimenti sopra citati. Sarebbe questo un modo concreto per rafforzare la
prevenzione e il contrasto alle mafie e alla corruzione nonché una via per
accrescere la credibilità delle istituzioni verso i cittadini.

Le associazioni e le
altre realtà proponenti e firmatarie di questo appello si rendono fin da ora disponibili
ad ogni forma di collaborazione possibile, finalizzata al raggiungimento degli
obiettivi sopra esposti.

Avviso Pubblico, Libera,
Cgil, Cisl, Uil, Legambiente

‘Repubblica’ di Donestk: gravissimo giocare col fuoco

Gravissimo giocare col fuoco, mentre i popoli europei rischiano tra guerre e terrorismo. Cosa rappresenta l’auto proclamata repubblica di Donestk? La violenza che pretende di farsi legge. Cosa rappresenta l’Europa? La legge che diventa forza attraverso un processo di aggregazione volontaria di Stati che non ha precedenti nella storia dell’umanità. C’è chi vorrebbe demolire l’Europa sognata dagli esuli di Ventotene e costruita attraverso generazioni di uomini e donne impegnati per il bene comune, memori dei macelli di due guerre mondiali: c’è chi sogna un neo feudalesimo fatto di identità arroccate, guidate da duci agguerriti. Un incubo buono soltanto per chi specula sulle paure e per le organizzazioni criminali mafiose. Per questo abbiamo presentato questa interrogazione parlamentare, volendo stigmatizzare la decisione grottesca di aprire una sedicente rappresentanza a Torino di questa auto proclamata Repubblica di Donestk.

L’impegno anti mafia della Camera riparta dal 21 Marzo

L’impegno anti mafia della Camera riparta dalla Giornata dedicata alle vittime innocenti delle mafie. Nel Marzo del 2016 all’unanimità il Senato approvò la istituzione della Giornata nazionale della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime di mafia: un fatto importante, perché decidere cosa sia meritevole di diventare parte integrante del calendario repubblicano significa definire ulteriormente l’identità del nostro Paese. Nel marzo del 2016 il Presidente del Senato Grasso commentò l’approvazione della norma dicendo che se la memoria poteva essere fissata simbolicamente in una giornata particolare, l’impegno doveva essere di ogni giorno. Faccio mie queste parole, nella speranza che nei prossimi mesi senza indugio e tatticismi possano essere finalmente approvate alcune leggi che proprio a questo servono: il nuovo statuto dei Testimoni di Giustizia, il nuovo Codice Anti mafia, il trattato di cooperazione giudiziaria e di estradizione con gli Emirati Arabi Uniti, la riforma del processo penale e dell’ordinamento penitenziario, che contiene anche l’innalzamento delle pene per il 416 ter. Una certa debolezza della politica denunciata dal Procuratore Gratteri si sconfigge anche così

Migranti: nel sistema di accoglienza primario la trasparenza resta un miraggio

Nel sistema di accoglienza primario la trasparenza resta un miraggio. Dal 2015 una norma di legge (da me proposta) impone al Governo di pubblicare entro il 30 di Giugno di ogni anno una relazione dettagliata sul sistema di accoglienza primario in maniera da rendere più facile il monitoraggio sul rapporto tra spesa pubblica e servizio reso. La chiarezza su chi prenda i soldi, quanti ne prenda e per fare che cosa è un ingrediente irrinunciabile della solidarietà, è un deterrente per i furbi che speculano sulla pelle dei migranti, è un preciso dovere della Pubblica Amministrazione che non può svegliarsi soltanto quando interviene la magistratura ed è anche un buon biglietto da visita per l’Europa, alla quale giustamente chiediamo un maggior coinvolgimento. Purtroppo la relazione prevista per il Giugno del 2015, venne pubblicata soltanto nel marzo del 2016, con dati insoddisfacenti e comunque risalenti al 2o14. Quella del Giugno 2016 ancora non è disponibile. Mi aspetto dal nuovo Ministro dell’Interno, Minniti, un atteggiamento diverso su questo punto da quello che ebbe il suo predecessore