Il problema della corruzione in Italia è soprattutto culturale. Fermo restando che l’etica degli amministratori pubblici è premessa necessaria, altrettanto importante è l’etica del popolo per contribuire a spezzare il sodalizio della convivenza.
I testimoni di giustizia sono l’esempio da prendere in considerazione. Chi trova il coraggio di testimoniare contro i propri estorsori deve essere considerato un tesoro repubblicano.
Siamo tutti chiamati a fare il nostro dovere contro il fenomeno della corruzione, per contribuire anche noi al risanamento del nostro Paese.

Riaprire l’inchiesta sui Testimoni di Giustizia subito!

(ANSA) – ROMA, 27 MAR – “Dobbiamo riaprire l’inchiesta sui testimoni di giustizia e le vittime di mafia: la situazione e’ grave. Chiedero’ alla presidente Bindi di riaprire l’inchiesta sui testimoni di giustizia per verificare quanto sia stato fatto da quando abbiamo approvato in Commissione Antimafia la relazione all’unanimita’ il 20 Ottobre del 2014”. Lo afferma il deputato Pd Davide Mattiello, componente della Commissione parlamentare Antimafia e coordinatore del gruppo di lavoro dell’Antimafia sui testimoni di giustizia e le vittime di mafia. “In quella relazione – ricorda Mattiello – mettevamo in evidenza alcune gravi criticita’, in parte risolvibili con nuove norme, in parte con l’attuazione di norme esistenti, in parte correggendo prassi operative. Ad oggi i testimoni di origine siciliana non hanno ancora firmato nemmeno un contratto, quelli di origine non siciliana sono rimandati a Settembre per la prima ricognizione di posti disponibili nella pubblica amministrazione e poi chissa’. C’e’ chi come Masciari – prosegue il deputato Pd – reclama soltanto l’attuazione di una sentenza del TAR del 2009 e che per tutta risposta si vede revocare la scorta, che pero’ gli viene mantenuta in Calabria. Come se la Calabria fosse su Marte, come se non ci fosse la ‘ndrangheta in Piemonte. Sembra piuttosto un messaggio in codice: Masciari, tu in Calabria non ci devi piu’ mettere piede”. “C’e’ chi come Francesco di Palo chiede che gli venga restituita una piccola somma dovuta, perche’ a suo tempo accantonata dal Servizio centrale di protezione, che servirebbe a fare fronte ad impellenti spese sanitarie. Niente”, osserva Mattiello. “Le mafie – conclude – sono il nostro terrorismo domestico e permanente, i Testimoni di Giustizia sono l’antidoto, sono meno di 100 persone, ma come e’ possibile non dar loro sicurezza e ristoro? Col consenso della presidente Bindi e il sostegno dei colleghi, dovremo andare fino in fondo”. (ANSA)

2.500 beni confiscati!

(ANSA) – ROMA, 26 MAR – Duemilacinquecento beni confiscati, destinati dall’Agenzia Nazionale: “una accelerazione attesa e benedetta della quale mi complimento con il Prefetto Postiglione, direttore dell’Agenzia e con la sua struttura”. A dirlo e’ il deputato Pd DavideMattiello, componente delle Commissioni Antimafia e Giustizia e relatore di tutti i testi di riforma dell’Agenzia per i beni sequestrati e confiscati e delle misure di prevenzione. “Da quando l’Agenzia e’ diretta dal prefetto Postiglione – spiega Mattiello – le cose hanno preso un altro verso: quello giusto. Tra i beni destinati c’e’ anche il Castello di Miasino, che viene assegnato alla Regione Piemonte”. Due terzi del totale dei beni, per lo piu’ beni immobili, sono stati assegnati a Enti Locali, soprattutto Comuni. La Regione con il maggior numero di destinazioni e’ la Sicilia. “Affinche’ questi risultati straordinari diventino normalita’ – esorta il deputato dem – e’ necessario che la politica faccia la differenza: le proposte di riforma delle misure di prevenzione e dell’Agenzia nazionale, sono note e mature e fortemente legittimate: una arriva dalla Commissione parlamentare antimafia, che l’ha approvate all’unanimita’, l’altra e’ di iniziativa popolare, voluta da organizzazioni come Cgil, Libera, Avviso Pubblico. Occorre che il Governo manifesti le proprie intenzioni, cosi’ da procedere in maniera condivisa e senza piu’ ritardi”

#Matacenatorna – “Adesso basta intimidazioni”

(ANSA) ROMA, 25 MAR – “Ora basta intimidazioni a mezzo stampa: io come parlamentare e membro della Commissione Antimafia non solo ho il diritto ma ho il dovere di porre le questioni che ho posto sulla latitanza di Matacena”. Interviene cosi’ il deputato Pd Davide Mattiello, dopo l’intervista rilasciata all’ANSA nei giorni scorsi dall’ex parlamentare di Forza Italia Amedeo Matacena, latitante a Dubai dopo una condanna a tre anni per concorso esterno in associazione mafiosa e le interviste ai quotidiani negli ultimi giorni. “A partire dall’inchiesta voluta dalla Commissione Antimafia – spiega Mattiello – nella primavera scorsa sulla latitanza di Matacena, inchiesta in corso, ho assolto al dovere che ogni parlamentare nella mia posizione dovrebbe sentire proprio: tenere alta l’attenzione al fine di contribuire alla soluzione di situazioni inaccettabili. Ho posto questioni, non ho fatto insinuazioni – precisa l’esponente del Pd – esistono collegamenti tra il sistema di relazioni di Matacena e il sistema di relazioni di Carminati? Esistono relazioni tra l’attivita’ di investimento e riciclaggio delle famiglie di ‘ndrangheta cui Matacena risulta collegato e il traffico d’armi che interessa alle formazioni terroristiche? Prima che diventi efficace il trattato di estradizione tra Italia e Emirati, in corso di redazione, sarebbe stato possibile ottenere l’estradizione invocando la Convenzione di Palermo? Se si’ perche’ non e’ stato fatto? Matacena ha paura di tornare in Italia? Se fosse, perche’ non chiedere la protezione della magistratura e decidere di collaborare?”. “Mi confortano – conclude Mattiello, dal convegno sulla lotta alle mafie promosso dalla Commissione Antimafia – le parole ascoltate stamane dal presidente Boldrini, dal presidente Grasso, dal presidente Bindi: un incoraggiamento corale a fare chiarezza sui rapporti tra mafie, politica ed economia, che sicuramente incoraggera’ i nostri prossimi passi”

Attenzione nazionale sui fatti di Latina

(ANSA) – ROMA, 24 MAR – “Sui fatti di Latina deve essere mantenuta un’attenzione nazionale”: lo chiede il membro Pd della Commissione Antimafia Davide Mattiello, secondo il quale “l’inchiesta per corruzione in atti giudiziari, corruzione e altri reati è di  per se’ molto grave, e contribuisce a minare la fiducia dei cittadini nello Stato, si sviluppa in un contesto nel quale i segnali di preoccupazione sono parecchi, tanto e’ vero che la Commissione parlamentare antimafia ha dedicato recentemente una missione proprio a Latina”. “Latina e l’agro pontino sono in una posizione strategica per chi punti alla Capitale”, sottolinea ancora Mattiello. “Per troppo tempo ci si e’ concentrati sugli investimenti della camorra sul litorale, e’ venuto il tempo di concentrarsi sugli investimenti della ‘ndrangheta a Latina, sulla capacita’ di infiltrare le istituzioni, di costruire rapporti proficui con la politica. Per questo aggiungo il mio sostengo a quello gia’ espresso da altri parlamentari, alla magistratura e alla forze dell’ordine: non manchera’ la nostra attenzione”.

#Matacenatorna – Claudio Fava: “Scopriremo la verità sulla sua latitanza”

(ANSA) – ROMA, 22 MAR – “Matacena è un latitante di mafia su igeneris: promette ricatti e rivelazioni e intanto pretende di voler chiedere la grazia al capo dello Stato. Se sa qualcosa da dire sulle tangenti di Telekom Serbia, non la agiti come una minaccia: la dica. E si metta l’animo in pace: la verità sulla sua latitanza e sul reticolo di insospettabili protettori che lo hanno protetto fino a ieri non è la pretesa di un singolo componente della Commissione antimafia ma l’impegno che ha assunto l’intero ufficio di presidenza della Commissione. E che porterà a compimento quanto prima”. Lo dichiara il deputato Claudio Fava, vicepresidente della Commissione Antimafia,commentando l’intervista rilasciata all’ANSA dall’e xparlamentare di Forza Italia Amedeo Matacena, latitante a Dubai dopo una condanna definitiva a tre anni per concorso esterno in associazione mafiosa.(ANSA).

#Matacenatorna – Giarrusso: “Gravissimo che Matacena cerchi di influenzare la politica”

(ANSA) –
ROMA, 22 MAR – “Amedeo Matacena sta cercando di

influenzare
la politica affinché cessi di fare pressioni per la

sua
estradizione. E questo è gravissimo”. E’ questo il commento

del senatore
Cinque Stelle Mario Giarrusso, componente della

Commissione
Parlamentare Antimafia, all’intervista rilasciata

all’ANSA
dall’ex parlamentare di Forza Italia Amedeo Matacena.

    “La vicenda Telekom
Serbia fu una messa in scena, una bufala

pazzesca –
osserva il senatore – ma non vorrei che dietro ci

fosse ancora
qualcosa. Certo è che l’ex parlamentare di Forza

Italia sta
cercando di influenzare la politica. Non menziona i

Cinque
Stelle, che pure hanno fatto pressioni per la sua

estradizione,
perché non siamo al Governo: noi chiederemo

all’Esecutivo
di aumentare le attività volte e riportare

Matacena in
Italia al più presto. Anche il modus operandi lo

presenta
come un soggetto pericoloso. In questa intervista, poi,

ha l’aria di
essere una persona disperata e pronta a tutto”.

    Giarrusso osserva poi che
“se fosse vera questa

ricostruzione,
secondo la quale la pena viene cancellata dopo un

determinato
lasso di tempo, si premierebbe chi fa il latitante:

presenterò
al più presto una proposta di legge per cancellare

questa
norma, un atto abominevole. Infine, proporremo in

Commissione
Antimafia di sentire Matacena subito, anche andando

in missione
a Dubai”.(ANSA).