Abbiamo bisogno di più scuola per battere le mafie

Assieme al contrasto delle infiltrazioni mafiose nell’economia, è la scuola il fronte più urgente. Non mi riferisco alle lezioni in presenza o a distanza, ma ai contenuti. Ritengo che i giovani debbano essere formati ad una società democratica e solidale, capace di svilupparsi rispettando la dignità di tutti secondo i valori della Costituzione. La pandemia sta lasciando indietro i ragazzi e le loro famiglie: stanno perdendo di pari passo potere di acquisto ed educativo. Se non si torna alla centralità educativa prevista dalla Carta, il rischio di regalare le giovani generazioni alle mafie è altissimo e questo dobbiamo impedirlo”.

Con queste parole si conclude una lunga intervista rilasciata da Cafiero del Raho a Massimiliano Coccia e pubblicata su L’Espresso di domenica 24 Gennaio.

Sono parole che dovrebbero ispirare l’azione di Governo molto di più di quanto non stia accadendo: sarebbe stato importante ascoltare un passaggio simile nei discorsi del presidente Conte alla Camera ed al Senato la scorsa settimana.

Sono parole illuminanti perché colgono il punto dirimente nell’irrisolto conflitto tra mafie e Repubblica: la forza delle mafie sta in un certo modo di stare al Mondo che purtroppo fa scuola, è di moda e rappresenta un serbatoio culturale velenoso ma seducente. Le mafie si sconfiggono facendo prevalere definitivamente un altro modo di stare al Mondo, quello effettivamente descritto dalla nostra Costituzione.

Una Costituzione che essendo anti-fascista è anti-mafiosa e questa non è una forzatura retorica perché fascismo e mafia hanno la stessa matrice culturale, quella suprematista e discriminatoria. Per fascisti e mafiosi gli esseri umani non sono tutti uguali in dignità, perché ci sono umani di serie A a cui tutto è dovuto e umani di serie B che devono ubbidire o morire.

La nostra Carta essendo antifascista si premura di rompere con il suprematismo discriminatorio proprio attraverso i primi quattro articoli ed in particolare con il secondo comma del terzo articolo che ordina alla Repubblica di rimuovere gli ostacoli che di fatto generano disuguaglianze ingiuste.

Quelle di Cafiero de Raho sono parole che provocano tanto quanto quelle celebri del generale Carlo Alberto Dalla Chiesa che disse a Bocca “Lo Stato assicuri ai cittadini quei diritti che altrimenti verranno dati dalla mafia in forma di favori”, proprio perché pronunciate da persone ai vertici degli apparati repressivi dello Stato, persone da cui si sarebbero potute sentire ben altre conclusioni, persone che invece di chiedere la militarizzazione del territorio o affini, chiedono, parafrasando Falcone “Un esercito di insegnanti”.

Abbiamo bisogno di più scuola, di scuola sicura, di scuola aperta ed alternativa all’altrove e alla strada, ma anche di scuola in strada, di scuola bella al punto da diventare attrazione turistica. Che rivoluzione sarebbe, girando per città, non restare meravigliati di fronte alle vestigia del potere, ma di fronte ad una scuola pubblica!

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L’8×1000 mandalo a scuola!

Il 22 novembre 2008 alle 10 del mattino crolla una parte del controsoffitto del liceo Darwin di Rivoli (TO). Nel crollo muore Vito Scafidi e molti suoi compagni di scuola restano feriti, tra cui uno in maniera gravemente invalidante.

Da allora l’associazione Acmos e la rete piemontese di Libera hanno tenuto accesa la luce sulla vicenda, stando accanto alla famiglia, presidiando le aule del Tribunale e enucleando proposte politiche. Nel 2010, con la nascita della Fondazione Benvenuti in Italia, il tema viene incardinato tra le priorità della stessa e di conseguenza, con l’ingresso in Parlamento di Davide Mattiello, viene portata all’interno del suo lavoro a Montecitorio.

Il tema dell’edilizia scolastica ha interessato con alterne vicende i diversi governi che si sono succeduti alla guida del nostro Paese nell’arco dell’ultimo decennio. Soprattutto negli ultimi anni, però, principalmente a seguito alla tragedia del Darwin di Rivoli, sono state attivate misure più precise e sono stati previsti stanziamenti di fondi ad hoc per il monitoraggio e la messa in sicurezza delle scuole sul suolo italiano.

Nel 2010 la neonata Fondazione Benvenuti in Italia lancia la proposta di destinare l’8×1000 all’edilizia scolastica, attraverso la campagna “8*1000, Mandalo a Scuola” (Quaderno n.1 della Fondazione). La proposta prevedeva di inserire nella formulazione dell’8×1000 la possibilità di indicare esplicitamente la “scuola pubblica” come destinataria della percentuale fiscale destinabile, grazie alla legge 222 del 1985, allo Stato.

Dopo l’avanzamento della proposta e alcuni passaggi parlamentari, nel dicembre 2013, grazie ad un emendamento inserito nella Legge di Stabilità 2014, è stato modificato l’art. 48 della legge 222/1985 introducendo il sostegno all’edilizia scolastica tra le destinazioni dell’8 per mille. L’emendamento riprende e rende effettive le proposte precedentemente presentate, frutto del lavoro fatto a partire dal 22 novembre 2008. La legge diventa operativa dall’autunno 2014.

Un ultimo passo in avanti è stato fatto con l’emendamento al decreto Sblocca Italia, che consente alle Provincie e alle Città Metropolitane di sforare il Patto di Stabilità per interventi di sicurezza scolastica. Il Patto infatti rischiava di bloccare l’uso dei fondi da parte degli Enti preposti, creando il paradosso di essere destinatari di contributi non utilizzabili. L’emendamento è stato proposto su sollecitazione della Fondazione Benvenuti in Italia e dell’Unione delle Province Italiane.

Ecco il testo del comma che ha innovato la legge 222 “Le risorse della quota a gestione statale dell’otto per mille dell’imposta sul reddito delle persone fisiche, di cui all’articolo 48 della legge 20 maggio 1985, n. 222, e successive modificazioni, relative all’edilizia scolastica sono destinate agli interventi di edilizia scolastica che si rendono necessari a seguito di eventi eccezionali e imprevedibili individuati annualmente con decreto del Ministro dell’istruzione, dell’università e della ricerca, anche sulla base dei dati contenuti nell’Anagrafe dell’edilizia scolastica”.

In scia con il lavoro fin qui rappresentato, il 28 novembre 2014 viene presentato un disegno di legge per l’istituzione del 22 novembre come Giornata Nazionale per la sicurezza nelle scuole. Primi firmatari Umberto d’Ottavio e Davide Mattiello. Proposta, quest’ultima, divenuta realtà nel 2015, all’interno della legge di riforma cd ‘Buona scuola’, n.107, legge 13 luglio 2015.

La memoria di Vito Scafidi è un ‘salva con nome’ che aiuta tutti a ricordare che la scuola è la più importante infrastruttura del nostro Paese. Dal 22 novembre del 2008, quando Vito Scafidi perse la vita nel crollo del contro soffitto della sua classe, molte cose sono cambiate: è cresciuta la consapevolezza pubblica sulla questione della sicurezza delle scuole, il Parlamento e il Governo sono più volte intervenuti per aumentare gli investimenti in materia. Con i colleghi D’Ottavio e Boccuzzi ci eravamo anche presi l’impegno di proporre che il 22 Novembre diventasse per legge la giornata della sicurezza nelle scuole: cosa che è successa nel 2015, quindi quella che celebriamo oggi è la prima giornata istituita per legge. Bene ha fatto oggi il Presidente del Consiglio Renzi a dare centralità a questa giornata, andando a sua volta in una scuola riqualificata nella periferia romana: l’Italia si fa o si disfa a partire dalla scuola’

Il Governo ha confermato che la giornata nazionale per la sicurezza delle scuole sarà istituita il 22 Novembre

(ANSA) – ROMA, 30 SET – Celebrare il 22 novembre – giorno in cui nel 2008 in un’aula del liceo Darwin di Rivoli in seguito al crollo del controsoffitto perse la vita Vito Scafidi – la Giornata nazionale per la sicurezza nelle scuole. Lo suggerisce la proposta di legge (n. 2758) firmata da 36 deputati (del Pd ma non solo) presentata oggi, in una conferenza stampa, alla Camera, dai parlamentari Umberto D’Ottavio e Davide Mattiello (Pd), Cinzia Caggiano Scafidi madre di Vito Scafidi, Adriana Bizzarri di Cittadinanzattiva e Paolo Pascucci della fondazione Benvenuti in Italia. Una proposta che appena lanciata ha gia’ raggiunto il traguardo visto che il Governo – ha spiegato il capo dipartimento del Miur Sabrina Bona presente all’incontro – ha scelto di accoglierla (la richiesta verra’ formalizzata domani in occasione della seduta dell’Osservatorio per l’edilizia scolastica). E ha deciso anche di indire un concorso di idee per le scuole perche’ “vogliamo – ha spiegato la dirigente ministeriale – che il logo della giornata sia ideato dai ragazzi”. La legge sulla “Buona Scuola” istituisce la Giornata nazionale per la sicurezza nelle scuole e delega al governo l’individuazione di una data e dunque la proposta avanzata oggi potrebbe essere inserita in un decreto attuativo della legge 107 di prossima emanazione. “Le ragioni del nostro impegno politico – ha spiegato Mattiello – stanno nella memoria di Vito ma anche degli angeli di San Giuliano e dei giovani della Casa dello Studente dell’Aquila. Tutte tragedie che hanno un comune denominatore: la fatalita’ ha incrociato comportamenti non adeguati”. “Abbiamo scelto questa data – ha aggiunto D’Ottavio – perche’ il 22 novembre ha rappresentato uno spartiacque. La cultura della sicurezza e’ cambiata anche grazie alla magistratura”. “Chiediamo che la giornata sia intitolata – ha dichiarato Adriana Bizzari – a tutte le vittime della scuola italiana e che venga costituita una sorta di cabina di regia per individuare un piano nazionale e annuale delle attivita’”. Il tutto con un unico scopo: far attecchire la cultura della sicurezza, a cominciare dalle giovani generazioni. Perche’ – non si stanchera’ mai di ripetere la mamma di Vito – “non si puo’ morire a scuola, la scuola e’ vita”

VITTORIA! Emendamento presentato dal Governo! Le spese per l’edilizia scolastica saranno fuori dal Patto di Stabilità

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(ANSA) – ROMA, 13 DIC – Un apprezzamento alla scelta del governo di inserire l’emendamento che esclude le spese per le ristrutturazioni in edilizia scolastica dal Patto di Stabilita’ e’ stato espresso dal proponente dell’emendamento, il deputato Pd Davide Mattiello e da una serie di associazioni, Benvenuti in Italia, Cittadinanza Attiva e Legambiente, oltre che dalla famiglia di Vito Scafidi, il ragazzo che 6 anni fa perse la vita nel crollo del soffitto della sua scuola a Rivoli (Torino). “Auspico che questa sia una ulteriore e necessaria svolta per la sicurezza delle scuole”, ha commentato Mattiello.

Emendamento edilizia scolastica: il mio appello al Ministro Boschi

(ANSA) – ROMA, 9 DIC – Il deputato Pd Davide Mattiello fa appello al ministro delle Riforme, Maria Elena Elena Boschi, perche’ il Governo sostenga l’emendamento alla legge di Stabilita’ che permetterebbe alle Province e alle Citta’ Metropolitane di intervenire con urgenza in deroga al patto di stabilita’ interno, per mettere in sicurezza le scuole di competenza. “L’emendamento proposto da me e sostenuto, tra gli altri, dagli onorevoli Coscia e Marchi – ricorda Mattiello – era stato ritirato prima di essere votato in commissione bilancio alla Camera, con l’impegno, condiviso dal Governo, di ripresentarlo al Senato. L’emendamento alla Legge di Stabilita’ e’ stato infatti ripresentato al Senato, grazie al lavoro fatto, tra gli altri, dalle senatrici Puglisi e Ferrara. Auspico che la ministra Boschi si faccia garante del buon esito del percorso”. L’emendamento, sottolinea il deputato, “prevede un meccanismo ragionevole con un tetto massimo di spesa, ed e’ necessario: parliamo di 5000 edifici che coinvolgono oltre 2 milioni e mezzo di giovani. Alcuni pubblici amministratori provinciali, come il Presidente della Provincia di Torino, Avetta, hanno rotto gli indugi impegnando il denaro a bilancio per aprire i cantieri piu’ urgenti: non possiamo lasciarli soli”. “L’approvazione di questo emendamento – concludeMattiello – non soltanto sarebbe in coerenza con l’impegno straordinario del Governo Renzi in materia di scuola, ma sarebbe anche un segnale atteso dalle famiglie che hanno perso i propri figli a causa di scuole mal fatte e non mantenute adeguatamente”

Emendamento ritirato, ma non è finita!

(ANSA) – ROMA, 22 NOV – E’ stato ritirato l’emendamento alla legge di stabilita’ che avrebbe sbloccato il patto di stabilita’ per le Province in materia di edilizia scolastica. Il provvedimento avrebbe riguardato circa 5.000 istituti scolastici superiori e 2,5 milioni di allievi consentendo interventi di manutenzione per le scuole. Proprio in questi giorni ricorre l’anniversario della morte di Vito Scafidi, studente piemontese deceduto per il crollo del controsoffitto della sua classe. “E’ una brutta notizia” commenta il deputato Pd, Davide Mattiello, che ha proposto l’emendamento.

“Gli elementi positivi  sono tuttavia due: l’emendamento e’ stato solo ritirato e l’onorevole Maino, capogruppo Pd in commissione Bilancio, lo ha sottoscritto, con cio’ rafforzando il sostegno all’emendamento gia’ fatto proprio dalla capogruppo Pd in commissione Cultura, onorevole Coscia”. “Credo che solo un intervento del governo – conclude Mattiello, proponente dell’emendamento – possa rimettere in piedi un emendamento ragionevole e necessario”

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(ANSA) – Il Governo faccia la differenza sull’edilizia scolastica!

(ANSA) – ROMA, 12 NOV – “Il governo puo’ fare la differenza sulla sicurezza nelle scuole”. Lo afferma il deputato Pd Davide Mattiello, il quale rende noto di aver proposto un emendamento alla legge di stabilita’ che consenta alle Province e alle citta’ metropolitane di escludere dal calcolo del patto di stabilita’ interno le spese sostenute per interventi di messa in sicurezza delle scuole superiori. Si tratta di 5 mila edifici con oltre 2 milioni e mezzo di studenti. L’emendamento e’ stato ammesso e segnalato, condiviso dalla commissione Cultura della Camera, dall’Upi (Unione province italiane), dall’unita’ di missione voluta dal premier Renzi proprio per coordinare gli interventi nelle scuole, oltre che da organizzazioni sociali come Legambiente e CittadinanzAttiva. “Ora faccio appello al sottosegretario Delrio e alla ministra Giannini – conclude l’esponente del Pd – perche’ sostengano questo emendamento: sarebbe il coerente coronamento di uno sforzo necessario, a pochi giorni dal sesto anniversario della morte di Vito Scafidi per il crollo del soffitto del Liceo Darwin”