Da don Ciotti monito alla politica perché non aspetti la magistratura per selezionare la classe dirigente. In un passaggio don Ciotti intervenendo da Locri ha detto che è sempre più difficile distinguere tra criminalità politica ed economica: è proprio questo il punto. In Italia il metodo mafioso ispira troppe consorterie segrete il cui crimine è il sistematico dirottamento di risorse pubbliche e destini personali. Magistratura e Forze dell’Ordine fanno quello che possono in fase di repressione ma è soprattutto la politica che deve saper interrompere la funzione di queste consorterie discernendo tra persone per bene e persone che per bene non sono in ragione delle relazioni di cui sono portatrici. Per questo per me è così rilevante la irrisolta vicenda della latitanza di Matacena e l’assenza di un trattato di cooperazione giudiziaria con gli Emirati. Intanto la lista dei delinquenti italiani che riparano negli Emirati si allunga!
Mafia: Giornata Memoria per non dimenticare
L’istituzione della Giornata Nazionale della Memoria e dell’Impegno e’ un promemoria ortopedico, non un atto di pacificazione. Non puo’ esserci pace senza verita’ e quando parliamo delle vittime delle mafie, parliamo di oltre il 70% di delitti senza colpevoli. Questa legge e’ un atto dovuto alla memoria di chi ha perso la vita a causa della violenza delle mafie, tanto che si tratti di magistrati in prima linea, quanto si tratti di bambini impegnati semplicemente a vivere e crescere. Scegliere attraverso una legge cosa valga la pena ricordare e’ un atto di alta politica che contribuisce ad edificare la coscienza di un popolo, l’identita’ di un Paese: il Parlamento oggi prende un impegno con se’ stesso. Questa memoria che e’ diventata legge sara’ di sprone ad andare fino in fondo nella ricerca di quella verita’, costi quel che costi
La Legge per fare del 21 Marzo la Giornata Nazionale della Memoria e dell’Impegno in ricordo delle vittime delle mafie è stata approvata.
Questo è Il mio intervento in aula.
L’impegno anti mafia della Camera riparta dal 21 Marzo
L’impegno anti mafia della Camera riparta dalla Giornata dedicata alle vittime innocenti delle mafie. Nel Marzo del 2016 all’unanimità il Senato approvò la istituzione della Giornata nazionale della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime di mafia: un fatto importante, perché decidere cosa sia meritevole di diventare parte integrante del calendario repubblicano significa definire ulteriormente l’identità del nostro Paese. Nel marzo del 2016 il Presidente del Senato Grasso commentò l’approvazione della norma dicendo che se la memoria poteva essere fissata simbolicamente in una giornata particolare, l’impegno doveva essere di ogni giorno. Faccio mie queste parole, nella speranza che nei prossimi mesi senza indugio e tatticismi possano essere finalmente approvate alcune leggi che proprio a questo servono: il nuovo statuto dei Testimoni di Giustizia, il nuovo Codice Anti mafia, il trattato di cooperazione giudiziaria e di estradizione con gli Emirati Arabi Uniti, la riforma del processo penale e dell’ordinamento penitenziario, che contiene anche l’innalzamento delle pene per il 416 ter. Una certa debolezza della politica denunciata dal Procuratore Gratteri si sconfigge anche così
La Politica sia all’altezza delle piazze del 21 Marzo
(ANSA) – ROMA, 21 MAR – “La politica sia all’altezza delle mille piazze del 21 Marzo. Basterebbe considerare la commozione che ha prodotto la presenza di Vincenzo Agostino sul palco di Messina, per avere la prova che il bisogno di verita’ sul periodo compreso tra il 1989 e il 1994 e’ il bisogno di un popolo intero”. A sostenerlo e’ stato il deputato torinese Pd Davide Mattiello, componente delle Commissioni Giustizia e Antimafia, sulla Giornata nazionale per le vittime innocenti della mafia. “Il futuro dell’Italia – ha osservato Mattiello – passa dalla soluzione di continuita’ con quel terribile passato, che altrimenti non passera’ mai. Le piazze gremite da Torino a Messina ci consegnano un’agenda di priorita’: l’approvazione del Codice Antimafia, per potenziare le misure di prevenzione patrimoniali, la nuova normativa per i testimoni di giustizia, che comprenda anche la cosi’ detta ‘terza via’, l’approvazione definitiva del 21 Marzo come Giornata nazionale, la piena trasparenza nella gestione dei migranti per prevenire ogni forma di speculazione”. “L’audizione del ministro Alfano proprio domani in Commissione Antimafia sara’ occasione per tornare su alcune di queste questioni”, ha concluso il deputato dem.
21 Marzo: sparita l’innocenza grazie a Calderoli
(ANSA) – ROMA, 17 MAR – “Il Senato vota la istituzione della Giornata nazionale delle vittime innocenti delle mafie, anzi no”. A sottolinearlo e’ il deputato Pd Davide Mattiello, componente delle Commissioni Antimafia e Giustizia, che interviene sull’istituzione, il 21 marzo, della Giornata nazionale delle vittime innocenti delle mafie, appena approvata dal Senato. “E’ un fatto positivo – osserva Mattiello – il voto unanime di un provvedimento tanto atteso che istituzionalizza la scelta di individuare nel primo giorno di primavera la giornata dedicata al ricordo di tutte le vittime innocenti delle mafie, una scelta fatta dai familiari stessi di queste vittime, che Libera ha sostenuto, interpretato e concretizzato per vent’anni. Una scelta benedetta che non coincidendo con nessun anniversario di questa o quella vittima, sta a significare che non ci sono vittime di seria A e vittime di serie B. Peccato che sia passato un emendamento del senatore Calderoli che ha eliminato la parola "innocenti” dal titolo della Giornata che viene istituita". “Essendo il titolo di una giornata simbolica – prosegue il deputato – sarebbe stato meglio non lasciare equivoci, perche’ soprattutto per i familiari e’ fondamentale che la memoria dei propri cari, uccisi perche’ si opponevano, uccisi per caso, venga immediatamente e chiaramente distinta dal riferimento ad altre vittime delle mafie, cioe’ i mafiosi stessi caduti nelle tante faide criminali. Togliere quella parola e’ prima di tutto uno schiaffo dato a questi familiari. Togliere questa parola e’ al contempo un modo raffinato per costruire una trappola: un inciampo pericoloso nel perfezionare l’iter parlamentare della legge nel piu’ breve tempo possibile. Peccato”, conclude Mattiello.