Il Senato della Repubblica ha approvato il trattato. Ora i latitanti italiani negli Emirati potranno essere rimpatriati ed assicurati alla giustizia
Questa mattina il Senato della Repubblica ha definitivamente approvato il trattato di cooperazione giudiziaria ed estradizione tra l’Italia e gli Emirati Arabi Uniti, colmando un vuoto che fino a oggi aveva impedito alla giustizia di fare il suo corso. Per lungo tempo, infatti, gli Emirati Arabi hanno rappresentato una vera e propria zona franca per molti condannati o indagati italiani che si sono sottratti alla giustizia, volando impunemente nello Stato Emiratino. Non essendo presente un trattato di estradizione e cooperazione giudiziaria tra i due Paesi, infatti, essi potevano godere di una libertà incondizionata, non potendo essere rimpatriati.
Almeno 9 soggetti ricercati dalle autorità giudiziarie italiane – condannati o rinviati a giudizio per reati come l’associazione mafiosa, il concorso esterno, il narcotraffico, il riciclaggio e la frode fiscale – si trovano tra Dubai e Abu Dhabi e da oggi l’Italia potrà chiederne ufficialmente l’estradizione. Tra di loro spiccano i nomi noti di Amedeo Matacena, ex deputato di Forza Italia, condannato per concorso esterno in associazione mafiosa e il cognato di Gianfranco Fini, Giancarlo Tulliani, accusato di riciclaggio.
Il voto di questa mattina chiude una battaglia cominciata ormai oltre 4 anni fa, in Commissione Parlamentare Antimafia, che ebbe la prima significativa svolta quando l’ex Ministro Andrea Orlando volò negli Emirati Arabi per firmare il primo accordo di Cooperazione nel Settembre del 2015. Da allora il Trattato è rimasto prima arenato per alcuni rilievi mossi dal Quirinale sul punto della pena di morte a fronte di nuove e più stringenti norme europee nel frattempo intervenute e poi finalmente approvato dal Consiglio dei Ministri il 22 febbraio 2018. Per risultare operativo, tuttavia, il trattato ha avuto bisogno del voto favorevole della Camera, avvenuto il 6 agosto 2018, e poi di quello del Senato, questa mattina.
La Fondazione Benvenuti in Italia ha sostenuto l’iter del provvedimento con attenzione. Prima attraverso il lavoro di Davide Mattiello, attuale presidente della Fondazione e Parlamentare della scorsa Legislatura, membro delle commissioni Giustizia e Antimafia. In seguito la Fondazione Benvenuti in Italia ha attivato la campagna “Stop latitanti: subito il trattato di cooperazione Italia-Emirati Arabi”, organizzando un mail bombing verso i presidenti di Camera e Senato per chiedere al più presto la calendarizzazione del trattato e mantenendo alta l’attenzione delle istituzioni e della società civile.
<<L’approvazione definitiva del trattato azzera finalmente un’area di impunità che per troppo tempo ha fatto il gioco dei criminali erodendo la credibilità delle Istituzioni. Un risultato che va dedicato a tutti quei magistrati e a quegli investigatori che con gravi sacrifici per se’ e per le proprie famiglie contrastano quotidianamente l’illegalità, ma anche a tutti quei cittadini per bene che si impegnano semplicemente a rispettare la legge>> afferma Davide Mattiello.
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