Migranti: Mafia Capitale ha rivelato speculazioni

(ANSA) – ROMA, 18 DIC – “E’ necessaria la pubblicazione della relazione sul sistema di accoglienza primaria, che attendiamo dal 30 di giugno. Tanto piu’ oggi che e’ la Giornata internazionale dei Migranti”. A tornare a ribadirlo, in occasione delle celebrazioni della Giornata internazionale del Migrante, e’ il deputato Pd Davide Mattiello. “Dal 30 di Giugno – spiega – aspettiamo la relazione del Ministero dell’Interno sul sistema di accoglienza primario per capire quest’ultimo quanto costa, chi prende i soldi, per fare cosa, come viene verificato, come viene selezionato ecc. Eppure non ce n’e’ traccia. E’ grave perche’ sappiamo cosa significa l’opacita’ in questo settore”. La previsione normativa e’ figlia di un emendamento che propose lo stesso Mattiello e che venne votato all’unanimita’ nell’ottobre del 2014. “Prima che Mafia Capitale rivelasse la speculazione sulla pelle dei migranti. La trasparenza e’ la prima alleata della legalita’: non devono esserci zone d’ombra”, conclude il deputato del Pd.

Latitanza di Matacena è una ferita aperta

(ANSA) – ROMA, 15 GEN – “La latitanza di Matacena e’ una ferita aperta, che offende la credibilita’ dello Stato. Continua dal 25 Settembre del 2013 e non pare destinata a finire a breve”. Lo scrive il deputato Pd Davide Mattiello, componente delle Commissioni Giustizia e Antimafia. “Non soltanto non esistono trattati ratificati per la cooperazione giudiziaria tra Italia e Emirati Arabi – osserva Mattiello – ma mi risulta che non ve ne siano nemmeno in corso di elaborazione. Eppure le ragioni di urgenza sono evidenti. Vero e’ che Italia ed Emirati Arabi hanno ratificato entrambi una importantissima convenzione, quella di Palermo nel 2000 per il contrasto ai crimini trasnazionali. La Convenzione all’art. 16 affronta esplicitamente la questione delle estradizioni: mi chiedo se le autorita’ italiane abbiano pensato di farla valere”. Intanto Mattiello informa che il Procuratore di Catania Salvi, oggi ascoltato in Commissione Antimafia in una seduta che e’ stata interamente secretata, tornera’ presto in Commissione anche per approfondire la vicenda criminale di Matacena.

E’ opportuno tenere Carminati a Parma?…

“E’ opportuno tenere Carminati a Parma? Il problema legato all’impianto di video sorveglianza e video registrazione nel carcere di massima sicurezza di Parma non e’ stato risolto”. Il deputato Pd Davide Mattiello, componente delle Commissioni Giustizia e Antimafia, lo stesso che il 30 dicembre scorso ando’ a trovare in carcere il presunto boss di Mafia Capitale Massimo Carminati, torna sul rischio black out nel penitenziario di Parma. “Il Provveditore regionale – afferma Mattiello – si e’ senz’altro fatto carico del problema adeguatamente segnalato dalla direzione dell’Istituto, ma non e’ dato sapere quanto tempo ci vorra’ perche’ cio’ avvenga. Non sono, a quanto pare, previste procedure d’urgenza, ne’ l’intervento diretto da parte del Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria: come io mi sarei aspettato, vista la delicatezza della situazione. A quanto mi risulta verra’ applicata la normale procedura d’appalto”. Il rischio di black out del sistema, fa notare l’esponente del Pd, “aumenta prima di tutto lo stress del personale penitenziario, nello specifico il GOM, che deve essere pronto in ogni momento a sopperire con il controllo a vista, l’eventuale spegnimento delle telecamere, per tutta la durata del black out stesso, ovviamente”. “Mi chiedo se a questo punto non sia piu’ opportuno spostare in altra struttura, di pari categoria, soggetti come Carminati. Se il trasferimento da Tolmezzo a Parma ha avuto come motivazione il bisogno di assicurare una piu’ adeguata l’assistenza medica, credo che non sia un problema trovare un’altra struttura che possa assicurare la medesima condizione”, concludeMattiello. Massimo Carminati e’ stato trasferito dal carcere di Tolmezzo (Udine) a quello di Parma, sempre in regime di 41 bis, ovvero il carcere duro, il giorno di Natale. In quel penitenziario e’ detenuto anche Toto’ Riina.(ANSA)

#MatacenaTorna: pensa se ce lo riportasse a casa Renzi..

(ANSA) – ROMA, 8 GEN – “Auspico che nell’agenda del presidente Renzi in partenza per Abu Dhabi, ci sia anche la questione Matacena”. A sostenerlo e’ deputato Pd Davide Mattiello, componente delle Commissioni Giustizia e Antimafia, che lancia al presidente del Consiglio Matteo Renzi, in partenza per Abu Dhabi, dove ha sede l’ambasciata italiana competente per gli Emirati Arabi, questa sorta di appello. A Dubai si ritiene sia latitante dal 25 settembre del 2013 Amedeo Matacena, condannato in via definitiva per concorso esterno. “L’ambasciatore italiano, Starace, ha seguito la vicenda fin dal suo inizio, sollecitando nel febbraio del 2014 un piu’ intenso rapporto tra autorita’ italiane e di Dubai, finalizzato alla soluzione della vicenda, sempre piu’ grave e imbarazzante”, conclude Mattiello.

Santi Consolo e Giorgio Starace in audizione: c’è un filo che collega tutto.

(ANSA) – ROMA, 7 GEN – La Commissione Antimafia convochi in audizione il nuovo capo del Dap il Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria Santi Consolo e l’ambasciatore italiano ad Abu Dhabi, Giorgio Starace. La richiesta al presidente dell’Antimafia Rosy Bindi arriva dal deputato Pd Davide Mattiello, componente dell’Antimafia. “Con Consolo, diventato a dicembre capo del Dap – spiega Mattiello – dovremo fare il punto sulla sicurezza nelle carceri, con particolare riguardo alle sezioni 41 Bis, a cominciare dalla situazione del Carcere di Parma dove il sistema di video sorveglianza e video registrazione sono a rischio continuo di black out. Con Starace, ambasciatore italiano ad Abu Dhabi, dovremo fare il punto sulla latitanza di Amedeo Matacena. C’e’ un filo che lega l’inchiesta Mondo di Mezzo, con la vicenda Matacena e questo filo porta anche agli interessi dei Mancuso di Limbadi e dei De Stefano di Reggio. Come dimostrano le piu’ recenti intercettazioni depositate nell’ambito dell’inchiesta Mondo di Mezzo, c’e’ chi si preoccupa che qualcuno possa decidere di collaborare con la giustizia”. Mattiello, che e’ andato il 30 dicembre scorso a trovare in carcere il presunto boss di Mafia Capitale Massimo Carminati, denuncia da giorni come il sistema di videosorveglianza del penitenziario di Parma, in cui Carminati e’ detenuto, sia a rischio black out.

Sono andato a Parma a trovare Carminati..

(ANSA) – ROMA, 30 DIC – “Ho appena concluso la visita al carcere di Parma: ho incontrato Carminati, che sta bene, ma e’ a rischio il sistema di video sorveglianza del carcere. I sistemi di video sorveglianza e di videoregistrazione del super carcere di Parma sono a rischio continuo di collasso perche’ l’impianto elettrico non e’ adeguato e servono urgentemente almeno 8 gruppi di continuita’”. A raccontarlo all’ANSA e’ il deputato Pd e componente delle Commissioni Giustizia e Antimafia, Davide Mattiello, che per primo lo ha incontrato nel carcere di Parma. “Questa – spiega Mattiello – e’ l’esigenza principale emersa dall’incontro con la dirigente della struttura, dott.ssa Monastero, dai funzionari di Polizia Penitenziaria e del GOM, che mi hanno accolto con grande disponibilita’. Noi dobbiamo preoccuparci tanto che il 41 bis funzioni verso l’esterno, impedendo le comunicazioni dei boss con le organizzazioni criminali, quanto che che il 41 bis funzioni all’interno, garantendo il massimo della sicurezza ai detenuti stessi. Questo non soltanto per rispettare lo spirito della Costituzione e la dignita’ della persona, ma anche per creare quelle condizioni che possono far maturare nei boss detenuti la decisione di collaborare con la giustizia”. “Auspico che Massimo Carminati, che ho incontrato nella sua attuale condizioni di isolamento giudiziario – conclude Mattiello – possa proprio decidersi in questo senso: ha tante cose da raccontare, che ci aiuterebbero a spezzare molti legami ancora in essere tra criminalita’ e politica. Tornero’ nel carcere di Parma e spero di trovarvi risolti i problemi che oggi ho riscontrato”.

Massimo Carminati, vestito con un maglione e pantaloni di colore scuro, e’ apparso in buone condizioni al deputato Pd che e’ andato a trovarlo. “Abbiamo scambiato poche battute – ha detto Mattiello – tornero’ presto nel carcere di Parma”. Il 13 dicembre scorso Carminati fu spostato dal carcere romano di Rebibbia a quello di Tolmezzo (Udine) per “incompatibilita’ ambientale”. Il 23 dicembre il ministro della Giustizia Andrea Orlando ha disposto per lui, considerato al vertice di “mafia capitale”, il 41 bis, ovvero il carcere duro. Il giorno di Natale Carminati e’ stato trasferito dal carcere di Tolmezzo (Udine) a quello di Parma, sempre in regime di 41 bis previsto per i mafiosi. A Parma sono detenuti diversi boss mafiosi di grosso calibro. Da aprile di quest’anno anche Riina, che prima era nella prigione milanese di Opera. Prima dell’arrivo di ‘U curtu’ a Parma si trovava anche l’altro superboss di Cosa Nostra Bernardo Provenzano, ad aprile portato a Milano per motivi di salute. “Avranno voluto mettere insieme a Parma un vecchio boss mafioso e uno nuovo”, ha ironizzato giorni fa il legale di Carminati, Giosue’ Naso.

#MatacenaTorna: a proposito di 25

Il numero 25 in questi giorni evoca certamente il Natale, ma c’è un altro 25 che attira l’attenzione (spero): le autorita’ italiane chiedono l’estradizione di Amadeo Matacena dal 25 settembre del 2013, invano.

Matacena, condannato in via definitiva, tra l’altro, per concorso esterno in associazione mafiosa, era stato arrestato a Dubai nell’agosto del 2013.

Scarcerato nell’ottobre dello stesso anno, da allora e’ latitante, verosimilmente ancora a Dubai.

Eppure gli argomenti adoperati in un primo momento dalle autorita’ di Dubai per negare l’estradizione sono stati superati: quali forze garantiscono ancora la latitanza del Matacena?

Tra le intercettazioni di Mafia Capitale fin qui conosciute, impressionano quelle cha fanno riferimento agli approcci tra Manlio Denaro e Ignazio Abrignani: considerando questo contesto, e’ legittimo pensare ad Amedeo Matacena, gia’ deputato di Forza Italia, legato alla ‘ndrangheta e all’ex ministro dell’Interno Scajola, e chiedersi se possa cercarsi in questo groviglio di alleanze la fortuna della sua latitanza”

#MatacenaTorna

Il Prefetto Pecoraro torni a chiarire in Commissione Antimafia

(ANSA)roma, 22 DIC -“L’interessamento del prefetto di Roma Pecoraro per la cooperativa di Salvatore Buzzi è sconcertante, soprattutto alla luce di quanto dichiarato dal prefetto in audizione in Antimafia l’11 dicembre. Credo sia opportuno che il prefetto torni a chiarire in Antimafia”. Lo afferma il deputato Pd Davide Mattiello, componente della Commissione parlamentare Antimafia, dopo le ultime novità sull’inchiesta Mafia Capitale emerse oggi sulla stampa secondo le quali la prefettura di Roma diede il via libera alla stipula di una convenzione con la cooperativa di Buzzi per la gestione dell’emergenza profughi. “Da componente della Commissione – prosegue Mattiello – resto sconcertato a mano a mano che si compone il quadro delle relazioni pericolose del sistema Mafia Capitale. Colpiscono alcuni elementi: il prefetto Pecoraro aveva detto in audizione di non aver dato corso alle richieste di Buzzi e invece il documento pubblicato dimostra che il seguito ci fu eccome e il tono è quello di chi si aspetta una risposta positiva. Ma colpisce anche la ricostruzione dei passaggi che precedono l’incontro col prefetto Pecoraro e che riguardano Gianni Letta: denotano una grande efficacia, tipica di una organizzazione criminale abituata a interagire con la politica. Che poi è uno dei tratti fondamentali per riconoscere e applicare il 416 bis come bene ha fatto il procuratore capo di Roma Giuseppe Pignatone”.(ANSA)