(ANSA) – ROMA, 13 DIC – “Contro la corruzione e’ arrivato dal governo un segnale atteso da venti anni ma ho alcune preoccupazioni”. Lo afferma il deputato Pd, Davide Mattiello, componente delle commissioni Giustizia e Antimafia. Il segnale piu’ positivo, secondo il deputato dem, e’ quello della confisca allargata per i patrimoni dei corrotti, sul modello di cio’ che avviene per i mafiosi: era la richiesta che anche Libera aveva fatto fin dal 1995, quando, raccogliendo un milione di firme, proposi il riutilizzo sociale per i beni confiscati ai mafiosi e ai corrotti. Questa seconda parte cadde quando venne approvata la legge 109 nel 1996. Secondo Mattiello, tuttavia, “bisogna incentivare la collaborazione del corruttore: diversamente, il sodalizio tra corrotto e corruttore resta difficilmente spezzabile e il reato difficile da provare”. Bisogna poi approvare definitivamente il reato di depistaggio e inquinamento processuale, gia’ votato alla Camera, “che della corruzione rappresenta una declinazione particolarmente odiosa”. Bisogna infine approvare la riforma del trattamento dei testimoni di giustizia, “che rappresentano quella parte, ancora esigua, di cittadini che si ribellano alla criminalita’, facendo nomi e cognomi, a rischio della vita”. “Come ha detto il presidente del Consiglio Matteo Renzi – ha concluso il deputato – la lotta alla corruzione dipende da un impegno culturale vasto e impegnativo che passa anche dalla capacita’ dello Stato di sostenere adeguatamente chi denuncia, anziche’ farsi i fatti propri. Sono tutte cose possibili, la politica non avra’ scuse”