Di Matteo: bocciatura che spiace e preoccupa..

(ANSA) – ROMA, 8 APR – “La bocciatura di Di Matteo dispiace e preoccupa. Il CSM ha quindi deciso di tenere fuori dalla Dna il dott. Di Matteo, che aveva fatto richiesta di trasferimento, pur garantendo la continuita’ nelle udienze del delicato processo sulla trattativa”. Cosi’ il deputato Pd DavideMattiello, componente delle Commissioni Giustizia e Antimafia. “Rispetto l’autonomia del CSM e leggero’ con attenzione le motivazioni di questa decisione – spiega il deputato dem – per quanto possibile. Sono dispiaciuto e preoccupato perche’ da un lato e’ nota la grave, attuale, concreta esposizione al rischio della vita da parte del dott. Di Matteo: le recenti dichiarazioni di Galatolo hanno se possibile aumentato la preoccupazione”. “Dall’altro – ragionaMattiello – dovrebbe ormai essere acquisita alla coscienza collettiva, soprattutto di chi ha responsabilita’ istituzionali in tema di contrasto alle mafie, che cosa significhi un segnale del genere, una bocciatura, uno ‘stop’, rispetto ad una evoluzione professionale legittima, che avrebbe avuto il valore di mettere maggiormente in sicurezza Di Matteo e la sua famiglia. Non soltanto per una ragione geografica, ma piu’ profondamente per una ragione geo-politica: lo Stato, attraendo Di Matteo nel cuore del sistema antimafia, avrebbe dato un segnale inequivocabile”. “Purtroppo la forza delle mafie e’ passata troppo spesso dall’indebolimento, dalla marginalizzazione, se non addirittura dalla delegittimazione, di chi vi si e’ opposto: ne abbiamo altri, dolorosi, attuali esempi”, conclude Mattiello.

Mafia Capitale e latitanza di Matacena: l’interrogazione.

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA

Al Ministro della Giustizia e al Ministro degli Esteri

Premesso che:
 
Amedeo Matacena nel luglio del  2012 viene condannato a cinque anni di reclusione più l’interdizione perpetua dai pubblici uffici per concorso esterno in associazione mafiosa dalla Corte d’assise d’appello di Reggio Calabria, sentenza confermata dalla Corte di Cassazione il 6 giugno 2013;
 
nel 2012, inoltre, Matacena è stato condannato a 4 anni di reclusione dai giudici del Tribunale di Reggio Calabria nell’ambito di un’inchiesta su un caso di corruzione: l’imprenditore avrebbe infatti promesso 200mila euro all’ex presidente della sezione di Reggio Calabria del Tar Luigi Passanisi per vincere un ricorso davanti al Tar e ottenere le autorizzazioni per gli scivoli agli imbarchi del porto di Reggio Calabria. 

Matacena, nel 2013, è tuttavia sfuggito all’arresto non facendosi trovare nella sua abitazione ed è stato quindi arrestato a Dubai il 28 agosto di quell’anno dopo circa un mese di latitanza;

 
rilasciato poco dopo, secondo quanto emerso dall’inchiesta che ha portato all’arresto di Claudio Scajola, l’ex ministro avrebbe favorito la sua “fuga" all’estero e si sarebbe ora adoperato per fargli raggiungere il Libano (come Marcello Dell’Utri), altro paese in cui la tipologia di reato per la quale è condannato non prevede l’estradizione;
 
gli Emirati arabi hanno rigettato la richiesta presentata dalla Dda di Reggio Calabria perché l’ex deputato di Forza Italia fosse estradato in Italia;
 
Matacena risulta condannato per concorso esterno in associazione mafiosa e per corruzione ed è attualmente latitante a Dubai.
 
Per sapere:
 
Quale sia, attualmente, lo stato della richiesta di estradizione del latitante Amedeo Matacena, inoltrata dalle Autorità italiane a quelle di Dubai fin dal 25 Settembre 2013.

Se alle autorità italiane risulti che il Matacena di trovi ad oggi ancora a Dubai,e quali siano le misure che le autorità italiane intendano adottare al fine di assicurare il Matacena alla giustizia italiana.
 
Davide Mattiello

Mafia a Roma: emerge l’interesse criminale per i migranti.

(ANSA) ROMA, 3 DIC – “Dall’operazione contro la mafia nella capitale emerge una volta di piu’ l’interesse criminale nella gestione dei migranti. Bene abbiamo fatto ad istituire il Comitato d’inchiesta dedicato a questo nella Commissione Antimafia, scelta rivendicata con forza dalla presidente Rosy Bindi anche questa mattina a Bruxelles”. Lo afferma il deputato Pd Davide Mattiello, componente dell’Antimafia, da Bruxelles, dove e’ in missione una delegazione della Commissione parlamentare Antimafia. Mattiello ricorda che nella conversione del Dl 119 e’ stata inserita una norma “che tornera’ molto utile: l’obbligo del ministero dell’Interno di fornire tutti i dati economici e amministrativi del sistema di accoglienza primario”. Infine, Mattiello sottolinea che nei prossimi giorni la Commissione Antimafia sara’ a Latina: “dove lo sfruttamento bracciantile nelle campagne, che denunciammo mesi fa insieme alla Flai Cgil e a Legambiente, fu alla base della proposta di istituzione del Comitato dedicato alla tratta ed allo sfruttamento”.