Forza Italia candida il sindaco di un comune sciolto per mafia!

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SI TRATTA DI BERTOT, DA RIVAROLO. INTERVENGA ORLANDO.
Roma, 30 apr. – “Del tutto inopportuna e inaccettabile la candidatura da parte di Forza Italia di Fabrizio Bertot, ex sindaco di Rivarolo, Comune sciolto per mafia, e persona coinvolta sul piano penale in un procedimento dall’esito per nulla scontato”. Lo dice Davide Mattiello, deputato Pd e componente della commissione Antimafia. “Il giudice di primo grado- aggiunge Mattiello- ha rinviato alla Procura gli atti relativi a Bertot, chiedendo un supplemento di approfondimento, dal momento che, si legge nelle motivazioni: ‘sentito come teste in dibattimento ha reso dichiarazioni non veritiere, fu infatti l’immediato, diretto e consapevole beneficiario dell’accordo illecito. Mercoledi’ scorso e’ cominciata presso il Tribunale di Ivrea la causa promossa dal Ministero dell’Interno per l’incandidabilita’ dell’ex sindaco di Rivarolo. L’incandidabilita’ e’ una conseguenza amministrativa dello scioglimento del consiglio comunale per infiltrazioni mafiose. A stabilirlo per legge e’ l’art. 143, commi 4-11 del TUEL ( testo unico degli enti locali). Ma la legge ha un buco e nel buco rischia di passare Bertot. La legge infatti prevede che il Sindaco del Comune sciolto non possa partecipare al turno successivo delle ‘elezioni regionali, provinciali, comunali e circoscrizionali, che si svolgono nella regione nel cui territorio si trova l’ente interessato dallo scioglimento’. La norma non prevede nell’elenco le elezioni europee. Una assenza irragionevole, che non puo’ diventare un lascia passare. Il Ministro della Giustizia, Orlando, d’intesa con il Ministro dell’Interno Alfano, potrebbe sanare con un decreto legge immediatamente esecutivo questa falla: le ragioni di necessita’ e urgenza credo siano evidenti. Proporro’ al Ministro questo intervento oggi stesso, in occasione dell’audizione in Commissione Giustizia”.

Portiamo un fiore a Utoya?

Caro Daniele e cara Elly,

quando sarete euro-deputati, facciamo una cosa: andiamo a portare un fiore ad Utoya.

Mi rivolgo prima di tutto a voi, perché a voi mi lega un rapporto di stima e di affetto: in questo anno abbiamo avuto tante occasioni per collaborare e ogni volta ho trovato in voi sensibilità e competenza.

L’Europa ha il suo “Meridiano”, il suo baricentro poetico: è la linea che unisce due piccole isole, Lampedusa e Utoya. Due luoghi che insieme evocano il senso dell’Europa che vogliamo e il mare di violenza e di ingiustizia che la lambisce e che rischia di inghiottirsela.

Sulla tragedia di Lampedusa in tanti e giustamente si sono soffermati: anche Papa Francesco si è recato in quel braccio di mare per ricordare a se stesso e al Mondo che l’Europa non può essere una fortezza irta, che condanna i poveri.

Utoya?

E’ un’altra piccola isola, sta vicino ad Oslo, in Norvegia: che non è Unione Europea, ma è Europa. Un altro spigolo, un’altra frangia, come quella che da Lampedusa arriva alla costa settentrionale dell’Africa, che non è Unione Europea, ma è Mediterraneo, casa comune.

Il 22 Luglio del 2011 un criminale, che non definirò “pazzo” e di cui non voglio fare il nome, ha massacrato 80 persone, 69 erano giovani, che stavano frequentando l’annuale campeggio organizzato dal partito laburista. Sono stati uccisi proprio perché giovani socialisti. Sono stati uccisi perché si preparavano a dare il proprio contributo ad una società più laica, più plurale, più libera. Insomma: più giusta e democratica. Sono stati uccisi da un rigurgito acido di quella violenta paura che sta seminando odio e discriminazione in giro per l’Europa. Di nuovo.

Un veleno che conosciamo e che in politica si traduce nell’arroccarsi di turgide identità, l’una contro l’altra, armate. Non sono soltanto le forze di estrema destra che si sono riorganizzate un po’ dovunque. Sono anche quelle forze, che a parole si dicono “europeiste”, ma che mentre lo dicono sprizzano livore da tutti i pori. La democrazia ha bisogno certamente di fermezza, ma impastata mitezza e ragionevolezza. L’autoritarismo culturale, lessicale persino, è l’anticamera del fascismo. Sempre.

Chi avrà la responsabilità di guidare l’Europa nei prossimi anni, avrà anche il compito di alimentare una nuova “religione civile”: un nucleo di segni e di significati che aiutino ciascuno a cogliere immediatamente l’orizzonte verso cui tende l’Europa. Come la Statua della Libertà davanti a NY ha annunciato a milioni di uomini e donne quale fosse la promessa che quel Paese faceva agli arrivanti. Come la festa del 1° Maggio rammenta ogni anno a tutti quale debba essere il senso del lavoro e quanto sia costato e costi inverarlo nella vita di ciascuno.

L’orizzonte dell’Europa è stabilito dall’orrore a cui l’Europa si oppone: la guerra.

Quella esplosa nei Balcani vent’anni fa e che ci ha visto impotenti a Srebrenica, quella che rischia di esplodere in Ucraina. Quella degli egoismi avidi, che si travestono di razzismo e discriminazione verso chiunque sia percepito come una minaccia al proprio quieto vivere.

Per tutto questo vi propongo di andare a portare un fiore ad Utoya, quando sarete parlamentari europei: per legare con i nostri gesti le due isole, per aiutare l’Europa a ritrovare se stessa, anche attraverso questo baricentro poetico, il suo Meridiano: Utoya-Lampedusa.

Facciamolo insieme, facciamolo in tanti, facciamolo perché è giusto. E anche perché è bello, perché abbiamo bisogno pure di commuoverci, per poi muoverci, resistendo alle sconfitte e alle amarezze.

Vi voglio bene,

W l’Europa!

Davide Mattiello

Tav: preoccupazione e vicinanza a Gemma Amrpino e Salvatore Panaro

(ANSA) – TORINO, 17 APR – “Preoccupazione e vicinanza al sindaco e all’assessore ai Trasporti del Comune di Susa, Gemma Amprino e Salvatore Panaro”. Cosi’ Davide Mattiello, deputato del Pd, dopo l’ennesima lettera di minacce indirizzata agli amministratori del Comune di Susa. “Di fronte a queste situazioni inquietanti – aggiunge – oltre agli appelli, mai inutili, bisogna anche rimettersi con fiducia al lavoro delle Forze dell’ordine e della Magistratura, che sole hanno gli strumenti per comprendere la realta’ dei fatti e le responsabilita’ penali”. 

Dal M5s attacchi diffamatori

Gli attacchi diffamatori dei 5S contro di me non hanno nulla a che fare con lo scontro politico: sono ‘spazzatura’, rientrano nella categoria ‘metodi mafiosi’“. Cosi’ Davide Mattiello, relatore alla Camera della riforma del voto di scambio replica alle note dei senatori grillini che chiedono le sue dimissioni. "In questo travagliato iter della riscrittura del 416/ter ho cercato sempre di fare salvi alcuni punti: l’introduzione di ‘altre utilita” e la consumazione del reato nel momento dell’accordo tra le parti. Cercando altresi’ di evitare rischi di incostituzionalita’ del testo. Mi sarei dimesso da relatore di maggioranza se l’iter fosse stato interrotto o nuovamente rinviato alla Camera. Do atto al Governo e alla maggioranza di essersi impegnati a fondo per rispettare l’obiettivo di approvare definitivamente la norma entro l’inizio di questa campagna elettorale. Si tratta di una legge ragionevole, ancorche’ perfettibile. Questa e’ la verita’ che tutte le associazioni, e perfino i grillini impegnati ora nella loro demagogica campagna elettorale, sanno bene.

La priorità è la tutela dei lavoratori dopo i sequestri delle aziende.

La Presidente Bindi ha ribadito oggi a Bari, nel corso della missione che stiamo facendo come Commissione Antimafia, che la priorità dopo i sequestri delle aziende alle mafie è la tutela dei lavoratori, e ha rilanciato la centralità della gestione delle aziende confiscate: bisogna fare in modo che il sequestro diventi una buona notizia. Auspico che al più presto possa cominciare l’esame in Parlamento della PDL 1138 che punta a migliorare il sistema della gestione delle aziende. E’ la proposta fortemente voluta dalla Cgil, da Libera, da Avviso Pubblico.

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Anche da Gratteri ok a nuova norma su 416 ter

416 ter: mettiamo un punto. Anche Gratteri ha riconosciuto oggi in un convegno che la norma è migliorata. Il legislatore quando maneggia la materia penale deve preoccuparsi di fornire ai magistrati una norma efficace, perché capace di descrivere la condotta che si vuole sanzionare, nella maniera più aderente alla realtà. Questa caratteristica è allo stesso tempo garanzia per il cittadino. Anche il procuratore Gratteri riconosce questo merito al nuovo 416 ter, che finalmente rende irrilevante la dazione materiale del denaro. Sulle pene Gratteri dice ciò che anche Libera ha auspicato e cioè che ci sia un ripensamento sistematico di tutte le pene previste per le condotte mafiose, a cominciare dal 416 bis. Personalmente sono d’accordo e credo che in questa direzione si debba lavorare. Faccio ancora appello a tutti i senatori affinché domani si approvi definitivamente il testo che entrerà immediatamente in vigore, contribuendo alla maggior trasparenza della campagna elettorale ormai iniziata.

Il Ministro Alfano chiarisca in aula sulla vicenda Dell’Utri

Alfano chiarisca in Aula la vicenda Dell’Utri. Ma, soprattutto, faccia la sua parte per assicurarlo alla custodia cautelare, come ordinato dalla Corte d’Appello di Palermo, su richiesta della Procura Generale. Il rischio che Dell’Utri potesse fuggire prima della sentenza definitiva della Cassazione, attesa per il 15 Aprile, era stato denunciato adeguatamente. Perche’ non sono stati presi provvedimenti coerenti?“: cosi’ gli esponenti democratici Pippo Civati, Davide Mattiello e Luca Pastorino in una nota congiunta. ’‘La credibilita’ dello Stato subirebbe un altro colpo grave se dovesse essere confermata la fuga di Dell’Utri. Nessuno – proseguono – potrebbe credere all’incidente, nessuno potrebbe invocare la fatalita’. Ci auguriamo che tutto possa essere risolto positivamente.

Su Testimoni di Giustizia gravi criticità

Sono cominciate stamattina a Palazzo San Macuto, sede della Commissione antimafia, le audizioni dei Testimoni di Giustizia con la siciliana Piera Aiello e il calabrese Pino Masciari, due esempi di coraggio e di rispetto per la legalita’ e le istituzioni. Emergono alcune importanti criticita’: non sono ancora state date le deleghe al vice Ministro Bubbico e questo impedisce alla Commissione Centrale di riprendere i propri lavori e non e’ stata ancora definita la normativa sull’assunzione nella Pubblica Amministrazione dei testimoni di giustizia che ne abbiano bisogno. Faccio nuovamente appello al Ministro Alfano, perche’ arrivino presto questi provvedimenti.

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416 ter: il m5s ha perso la bussola…

L’ostruzionismo del M5S al ddl che riforma l’articolo 416 ter del codice penale, di fatto, e’ un favore alla mafia e ai politici corrotti. I grillini su questo tema hanno davvero perso la bussola in cambio di un po’ di propaganda". Lo afferma il deputato dem Davide Mattiello, relatore alla Camera del provvedimento il quale ricorda che “grazie a un emendamento che abbiamo approvato all’unanimita’ alla Camera, il testo non prevede la vacatio legis, cioe’ entrera’ in vigore subito dopo l’approvazione definitiva del testo e non nei successivi 15 giorni dalla sua pubblicazione in Gazzetta Ufficiale”. “Si tratta di un punto importante – aggiunge – stante l’imminente campagna elettorale per le Europee e per gli Enti locali. Allora chi aiuta i mafiosi e i politici corrotti? Chi accelera, come noi, il via libera ad una norma giudicata ‘perfetta’ dal procuratore Antimafia Franco Roberti e ‘equilibrata’ dal neo presidente dell’Authority anticorruzione Raffaele Cantone, o chi sta facendo di tutto per rinviarla?

Bisogna assolutamente fare di più per i testimoni di Giustizia

“L’Italia è un riferimento mondiale nei sistemi di tutela dei testimoni ma dobbiamo fare di più. Il convegno tenuto a Roma oggi e ieri, promosso da Europol, ha visto la partecipazione di 52 delegazioni da tutto il Mondo, per questo condivido le parole di apprezzamento avute dal Capo della Polizia Alessandro Pansa, cui aggiungo la mia personale gratitudine nei confronti delle forze dell’ordine che garantiscono il servizio, non sempre potendo disporre delle risorse necessarie. Ma abbiamo coscienza che molto può essere migliorato: troppo spesso i testimoni e le loro famiglie faticano a ritrovare una vita normale dopo i processi. Ce ne siamo fatti carico anche attraverso il V Comitato della Commissione Antimafia, impegnato in un ciclo di audizioni, nell’ambito del quale presto vorremmo sentire anche i responsabili di Commissione e Servizio centrale”. Così Davide Mattiello, deputato Pd che ha rappresentato la commissione parlamentare Antimafia al convegno di Europol.