Al Ministro dell’Interno,
Per sapere, premesso che:
tutti gli organi di stampa in questi giorni hanno ampiamente dato resoconto sull’inquietante quadro indiziario che ha coinvolto un numero rilevante di noti dirigenti e responsabili di incarichi istituzionali nell’amministrazione comunale, portando all’arresto di 37 persone e all’avvio di un’articolata indagine della magistratura a 360 gradi sul complesso intreccio affaristico-criminale che avrebbe investito la gestione della cosa pubblica nella città di Roma;
tuttavia, in attesa che con il proseguimento delle indagini, che auspichiamo il più rapido ed efficace possibile, si chiariscano fino in fondo le responsabilità individuali di chi ha avuto parte in una gestione affaristico-criminale, recando un incalcolabile danno all’intera collettività, alcuni dettagli emersi dagli organi di stampa già pongono interrogativi inquietanti sui rapporti privilegiati e sulle relazioni che taluni dei personaggi arrestati avrebbero avuto con organi o uffici del Ministero dell’Interno;
uno dei filoni principali dell’indagine ha infatti riguardato le attività criminali connesse alla gestione dei centri di accoglienza per i richiedenti asilo, e più in generale alle attività connesse alla gestione dei flussi migratori, che come è noto negli ultimi anni hanno assunto, anche a causa della crisi politico istituzionale che ha caratterizzato molti paesi del Nord Africa, proporzioni decisamente rilevanti;
in particolare da notizie a mezzo stampa si sarebbe appreso che uno degli arrestati era contestualmente membro del Tavolo di coordinamento nazionale sull’immigrazione presso il Ministero dell’Interno, ed “esperto del presidente del C.d.A. per il Consorzio “Calatino Terra d’Accoglienza”, ente che soprintende alla gestione del C.A.R.A. di Mineo;
proprio in virtù di questo duplice ruolo, il soggetto intercettato avrebbe ammesso di “essere stato in grado di orientare il flusso degli appalti nel sistema dell’emergenza immigrati” e avrebbe altresì dichiarato in un’intercettazione “gli immigrati… da giù… perché spesso passano per Mineo… e poi… vengono smistati in giro per l’Italia… se loro c’hanno strutture che possono essere adibite a centri per l’accoglienza da attivare subito in emergenza… senza gara… (inc.) le strutture disponibili vengono occupate… e io insomma gli faccio avere parecchio lavoro…”;
in attesa dunque che venga fatta chiarezza nei dettagli sul complesso quadro indiziario fin qui emerso, destano preoccupazione alcune rilevanti dichiarazioni riportate dagli organi di stampa che sembrano coinvolgere direttamente persone interne al Ministero dell’Interno:-
quali siano i criteri di assegnazione degli appalti riguardanti la gestione dei Cie, dei CARA e dei CdA e se e quali verifiche amministrative vengano compiute sui soggetti vincitori degli appalti e sull’utilizzo dei fondi, una volta assegnati, nonché quali iniziative urgenti intenda adottare, per quanto di sua competenza, al fine di garantire la massima pubblicità e trasparenza dell’azione amministrativa e dell’operato delle stazioni appaltanti.
Khalid Chaouki
Davide Mattiello