Lamezia Terme, codice Antimafia e riforme

Continuare l’azione anti mafia portata avanti in questi anni: la sfida è la corruzione clientelare. Lo scioglimento del Comune di Lamezia Terme, dove ieri mattina ho avuto modo di confrontarmi con Libera e la CGIL in un dibattito sul Codice Antimafia, ci sprona a continuare sulla via delle riforme approvate in questi anni. Infatti il Codice Antimafia, il reato di voto di scambio, quello di autoriciclaggio, i delitti ambientali, il falso in bilancio, il più rigoroso contrasto del caporalato, la tutela rafforzata per gli amministratori locali, sono state tutte riforme mirate a rendere sempre più sconveniente il sodalizio mafioso e quello non meno grave di chi corrompe sistematicamente, dirottando risorse pubbliche e impoverendo il tessuto sociale. Dobbiamo continuare, rivedendo anche la normativa che permette lo scioglimento dei Comuni per renderla più efficace, sapendo però che lo strumento dello scioglimento serve soltanto ad interrompere l’infiltrazione mafiosa: è come un ‘salva vita’ che scatta quando il circuito elettrico si surriscalda, non è lo scioglimento che risolve il problema. Per risolverlo ci vuole una diversa cultura politica che rigetti esplicitamente i voti mafiosi e clientelari e punti a far tornare a votare i tanti cittadini per bene che sempre più spesso rinunciano a prendere parte. Purtroppo, più cresce l’astensionismo, più i voti sporchi diventano decisivi

Migranti: bene Minniti per inchiesta su accoglienza

(ANSA) – ROMA, 2 AGO – “Il ministro Minniti bene ha fatto, dopo i gravissimi fatti di Isola Capo Rizzuto, a disporre una indagine a tappeto nei centri di accoglienza primaria: nessuno può lavarsi le mani con l’argomento che chi è accolto è libero di uscire dal centro e di lavorare. Nemmeno i Prefetti. Possibile che i protocolli tra Prefetture ed Enti gestori nulla prevedano su questi aspetti? Non credo”. Lo afferma in una nota il deputato Pd e componente della Commissione Antimafia, Davide Mattiello. “In attesa di conoscere gli esiti dell’indagine ordinata dal ministro Minniti, oltre a quelli delle inchieste giudiziarie, gli rammento – aggiunge Mattiello – che dal 2015 una norma votata all’unanimità prevede che al 30 di giugno di ogni anno il Ministero dell’Interno pubblichi una relazione puntuale sul sistema di accoglienza primario, tradotto: chi prende i soldi, quanti, per fare cosa. Le prime due relazioni sono state ampiamente insoddisfacenti, attendiamo quella del 2017, la prima dell’era Minniti”. La legalità, afferma ancora l’esponente dem, “costa e per ora a pagare il conto sono soprattutto i braccianti e gli imprenditori agricoli onesti. Abbiamo sostenuto l’impegno della comunità Sikh, di In Migrazione, del sindacato, e è amareggiante constatare che la soglia del conflitto si è spinta semplicemente più in basso, perché sulla scena sono comparsi soggetti ancora più vulnerabili da sfruttare, anche grazie alla negligenza, quando non alla connivenza complice di chi per conto dello Stato svolge la delicata funzione di accogliere”.

Sistema di accoglienza: la nuova relazione è un passo avanti

La nuova relazione sul sistema di accoglienza primario è un passo significativo nella direzione della trasparenza: Ministro Minniti, procediamo senz’altro, perché la trasparenza è sempre alleata della accoglienza seria e rispettosa della dignità delle persone che arrivano e delle regole di convivenza italiane ed europee. I dati economici non hanno ancora il livello di dettaglio che vorrei e che sta nello spirito della norma approvata nel 2014, ma si apprezza un deciso miglioramento rispetto alla edizione uscita nel Marzo del 2016 e relativa ai dati 2014. La relazione infatti, che è redatta sulla base dell’art. 6 com 2 bis del 119 del 2014 come convertito dalla legge 146 del 2014, dovrebbe uscire al 30 di Giugno di ogni anno e riferirsi ai dati dell’anno precedente: questa che oggi leggiamo, si riferisce quindi ai dati del 2015, perché è quella attesa dal 30 Giugno 2016. In particolare sottolineo che nel 2015 a fronte di 2103 controlli, si sono registrate 271 contestazioni, 30 denunce penali e la risoluzione di 26 contratti. Sulla base della circ. 1255 del 10 Febbraio del 2015 tutte le Prefetture hanno dovuto attivare Organismi Interni di Monitoraggio, che devono relazionare ogni 3 mesi: sarà importante verificare con le Prefetture funzionamento ed esiti di questi Organismi. Nel 2015 sono stati impegnati circa 610 Milioni di euro per la gestione della accoglienza primaria, di cui circa 480 per i centri temporanei di accoglienza, ciò nonostante si constata un deficit complessivo di circa 200 milioni. Complessivamente la relazione restituisce il grande e generoso sforzo profuso dallo Stato in tutte le sue articolazioni, cui deve andare la nostra gratitudine

Sistema di accoglienza: speriamo la relazione del Ministro sia più utile di quella passata

Il Ministro dell’interno Minniti ha trasmesso alla Camera la relazione sul sistema di accoglienza primario: la attendevamo dal 30 di Giugno 2016. Aspetto di leggerla per esprimere un giudizio, sperando che sia più utile di quella pubblicata un anno fa: quando nel 2014 proposi la norma che dal 2015 rende obbligatoria una relazione annuale al Parlamento sullo stato dell’accoglienza primaria, intendevo istituire un meccanismo di trasparenza e quindi di deterrenza che rendesse chiaro a chi vanno i soldi, quanti e per fare che cosa. La prima relazione, uscita nel Marzo del 2016 su dati del 2014, non consentiva questa lettura, spero che questa seconda edizione, anche in forza del cambio del Ministro possa essere migliore. Pensare che la speculazione illecita nel settore dell’accoglienza si riduca a Mafia Capitale, è come pensare che L’opacità nel settore della gestione dei beni confiscati alle mafie a riduca al caso ‘Saguto’: una imperdonabile ingenuità’

Accordo di cooperazione giudiziaria con la Colombia

Gli accordi di cooperazione giudiziaria firmati con la Colombia ieri, soprattutto per gli aspetti relativi alle confische senza condanna, rappresentano un altro passo nella giusta direzione, che conferma la serietà del lavoro del Ministro Orlando, in sintonia con gli impegni espressi dal Presidente Gentiloni nel suo discorso alla Camera dei Deputati. Ma proprio questi risultati positivi rendono ancora più lampante l’assenza di qualunque progresso nel rapporto con gli Emirati Arabi Uniti rispetto alle note e più volte denunciate latitanze alla luce del sole di ricercati come Matacena, Imperiale, Nucera, Landi e di Vincenzo Speziali, che invece dovrebbe trovarsi in Libano. Lunedì presenterò una interrogazione parlamentare per chiedere al Ministro dell’Interno, Minniti e al Ministro degli Esteri, Alfano, prima di tutto se risultino ancora negli Emirati e in Libano i ricercati cui ho fatto cenno, poi come intendano dare seguito alla risoluzione approvata a larga maggioranza in Commissione Giustizia poche settimane fa, che impegna il Governo ad agire senza ulteriori ritardi in via diplomatica per ottenere l’estradizione di questi ricercati, da Paesi che restano grandi partner dell’Italia. Non c’è un solo buon motivo per non farlo: tanto più che dal 19 Gennaio di aprirà a Roma il processo “Labirinto”, che riguarda un insieme di relazioni ed ipotesi di condotte delittuose, da mettere in relazione con quanto esplorato dall’inchiesta Breakfast