Gli accordi di cooperazione giudiziaria firmati con la Colombia ieri, soprattutto per gli aspetti relativi alle confische senza condanna, rappresentano un altro passo nella giusta direzione, che conferma la serietà del lavoro del Ministro Orlando, in sintonia con gli impegni espressi dal Presidente Gentiloni nel suo discorso alla Camera dei Deputati. Ma proprio questi risultati positivi rendono ancora più lampante l’assenza di qualunque progresso nel rapporto con gli Emirati Arabi Uniti rispetto alle note e più volte denunciate latitanze alla luce del sole di ricercati come Matacena, Imperiale, Nucera, Landi e di Vincenzo Speziali, che invece dovrebbe trovarsi in Libano. Lunedì presenterò una interrogazione parlamentare per chiedere al Ministro dell’Interno, Minniti e al Ministro degli Esteri, Alfano, prima di tutto se risultino ancora negli Emirati e in Libano i ricercati cui ho fatto cenno, poi come intendano dare seguito alla risoluzione approvata a larga maggioranza in Commissione Giustizia poche settimane fa, che impegna il Governo ad agire senza ulteriori ritardi in via diplomatica per ottenere l’estradizione di questi ricercati, da Paesi che restano grandi partner dell’Italia. Non c’è un solo buon motivo per non farlo: tanto più che dal 19 Gennaio di aprirà a Roma il processo “Labirinto”, che riguarda un insieme di relazioni ed ipotesi di condotte delittuose, da mettere in relazione con quanto esplorato dall’inchiesta Breakfast