La relazione finale della Commissione Antimafia

Chi raccoglierà l’eredità di questa Commissione parlamentare Antimafia? A partire da oggi discuteremo e voteremo la relazione finale che traccia un bilancio di questi 4 anni di lavoro ed indica una strada sulla quale continuare. Intanto: la approvazione avviene a Camere sciolte, come é possibile che sia, lo sta facendo anche la Commissione ‘Banche’, ma questo fatto apparentemente banale é già in se’ una notizia, perché nel 2012 dopo aver lavorato sulle stragi di mafia per quattro anni la Commissione in allora presieduta da Pisanu RINUNCIO’ a votare la relazione conclusiva, che avrebbe imposto di mettere nero su bianco un giudizio politico su quei terribili accadimenti, adducendo come spiegazione proprio lo scioglimento delle Camere. Sulla questione stragi questa Commissione ha mantenuto gli impegni, da un lato ha rispettato e aspettato la conclusione del Capaci Bis e del Borsellino quater, ma dall’altro ha cominciato ad acquisire materiali e testimonianze utile: in particolare sono cominciati ad arrivare gli atti relativi ad Aiello, certamente morto il 21 Agosto del 2017, ma anche l’archiviazione sulla morte di Omar Pace. Continuo a pensare che il bandolo della matassa che bisogna riprendere per ordinare la materia sia senz’altro la sentenza di condanna di Dell’Utri divenuta definitiva dal 2015, qualunque cosa décida la CEDU, rispetto alla qualificazione del reato di concorso esterno. E questo vale anche per Matacena, la cui latitanza é finalmente messa in crisi sia dai progressi nella collaborazione giudiziaria tra Italia ed Emirati, sia dalla decisione di Speziali di patteggiare ed ammettere le proprie responsabilità.

Sistema di accoglienza: la nuova relazione è un passo avanti

La nuova relazione sul sistema di accoglienza primario è un passo significativo nella direzione della trasparenza: Ministro Minniti, procediamo senz’altro, perché la trasparenza è sempre alleata della accoglienza seria e rispettosa della dignità delle persone che arrivano e delle regole di convivenza italiane ed europee. I dati economici non hanno ancora il livello di dettaglio che vorrei e che sta nello spirito della norma approvata nel 2014, ma si apprezza un deciso miglioramento rispetto alla edizione uscita nel Marzo del 2016 e relativa ai dati 2014. La relazione infatti, che è redatta sulla base dell’art. 6 com 2 bis del 119 del 2014 come convertito dalla legge 146 del 2014, dovrebbe uscire al 30 di Giugno di ogni anno e riferirsi ai dati dell’anno precedente: questa che oggi leggiamo, si riferisce quindi ai dati del 2015, perché è quella attesa dal 30 Giugno 2016. In particolare sottolineo che nel 2015 a fronte di 2103 controlli, si sono registrate 271 contestazioni, 30 denunce penali e la risoluzione di 26 contratti. Sulla base della circ. 1255 del 10 Febbraio del 2015 tutte le Prefetture hanno dovuto attivare Organismi Interni di Monitoraggio, che devono relazionare ogni 3 mesi: sarà importante verificare con le Prefetture funzionamento ed esiti di questi Organismi. Nel 2015 sono stati impegnati circa 610 Milioni di euro per la gestione della accoglienza primaria, di cui circa 480 per i centri temporanei di accoglienza, ciò nonostante si constata un deficit complessivo di circa 200 milioni. Complessivamente la relazione restituisce il grande e generoso sforzo profuso dallo Stato in tutte le sue articolazioni, cui deve andare la nostra gratitudine

Sistema di accoglienza: speriamo la relazione del Ministro sia più utile di quella passata

Il Ministro dell’interno Minniti ha trasmesso alla Camera la relazione sul sistema di accoglienza primario: la attendevamo dal 30 di Giugno 2016. Aspetto di leggerla per esprimere un giudizio, sperando che sia più utile di quella pubblicata un anno fa: quando nel 2014 proposi la norma che dal 2015 rende obbligatoria una relazione annuale al Parlamento sullo stato dell’accoglienza primaria, intendevo istituire un meccanismo di trasparenza e quindi di deterrenza che rendesse chiaro a chi vanno i soldi, quanti e per fare che cosa. La prima relazione, uscita nel Marzo del 2016 su dati del 2014, non consentiva questa lettura, spero che questa seconda edizione, anche in forza del cambio del Ministro possa essere migliore. Pensare che la speculazione illecita nel settore dell’accoglienza si riduca a Mafia Capitale, è come pensare che L’opacità nel settore della gestione dei beni confiscati alle mafie a riduca al caso ‘Saguto’: una imperdonabile ingenuità’

La relazione sul sistema di accoglienza primario non può più attendere

(ANSA) – ROMA, 14 FEB – Al nuovo capo del Dipartimento Libertà Civili e Immigrazione, il prefetto Gerarda Pantalone che ieri si è insediata nel suo nuovo ufficio romano, un augurio di buon lavoro e una raccomandazione: la Relazione sul sistema di accoglienza primario non può più attendere". Lo afferma il deputato del Pd Davide Mattiello il quale ricorda che la norma, promossa nel 2014, impone al Ministero dell’Interno di pubblicare la relazione entro il 30 giugno di ogni anno, “ma stiamo ancora aspettando quella del 2016”. “La Relazione – spiega – deve essere uno strumento chiaro che aiuti chiunque a capire a chi vadano i soldi pubblici, quanti e per fare che cosa. Uno strumento di trasparenza che è in sè un deterrente per chi voglia speculare sulla pelle degli accolti ed anche una garanzia per i tanti operatori del sociale che lavorano nel rispetto della legge e soprattutto della dignità delle persone, spesso in situazioni difficili. Non si può lasciare che un segmento così delicato della questione migratoria venga anche soltanto percepito come opaco: sarebbe gettare benzina sul fuoco. Per altro le inchieste giudiziarie e giornalistiche, le ultime in ordine di tempo ancora su Isola Capo Rizzato e Mineo, inducono a tenere alta l’attenzione perché tra le pieghe del penalmente rilevante, non si stiano consolidando vergognose rendite di posizione, anche elettorali”.
La relazione sul sistema di accoglienza è frutto di un emendamento presentato al Decreto Legge 119 divenuto legge con l’approvazione in Senato avvenuta il 15 ottobre scorso. In dettaglio si prevede che entro il 30 giugno di ogni anno, il Ministro dell’Interno, coordinandosi con il Ministero dell’Economia, presenti alle Camere una Relazione in merito al funzionamento del sistema di accoglienza. In particolare il documento deve contenere dati relativi al numero delle strutture, alla loro ubicazione e alle caratteristiche di ciascuna, nonché alle modalità di autorizzazione, all’entità e all’utilizzo effettivo delle risorse finanziarie erogate.

Migranti: Alfano firmi e renda pubblica la relazione sul sistema di accoglienza

“Il Ministro Alfano firmi e renda pubblica la relazione sul sistema di accoglienza primario. La relazione è attesa dal 30 di giugno in forza di un emendamento proposto dal collega Mattiello e votato all’unanimità nell’Ottobre del 2014, prima che scoppiasse lo scandalo di mafia Capitale, nell’ambito della conversione in legge del dl sulla violenza negli stadi. La relazione deve fornire una rappresentazione puntuale del sistema di accoglienza primario, cioè quanti soldi vengono spesi, a favore di quali soggetti, a fronte di quali servizi e con quali verifiche. Sono dati che in questa forma non sono facilmente disponibili, perché più frequentemente si forniscono dati aggregati e relativi alla descrizione quantitativa e qualitativa dei flussi migratori. La ratio della norma risiede nella volontà di prevenire attraverso la trasparenza e la piena tracciabilità qualunque tipo di abuso sulla pelle di chi è costretto per vari motivi a lasciare la propria terra. Sappiamo che gli Uffici del Ministero con la responsabilità di redigere la relazione hanno finito da settimane il lavoro, che ha avuto l’avvallo anche del MEF, ci risulta che manchi soltanto la firma del Ministro. Perché? Tanto più in questa delicata fase storica, chi vuole difendere i principi di solidarietà e accoglienza, deve impegnarsi non meno per quelli di legalità e trasparenza: non possiamo permettere che l’avidità e la corruzione di qualcuno diventino benzina sul fuoco”

Straordinaria la relazione annuale della DIA

(ANSA) – ROMA, 15 DIC – “La relazione annuale della DIA presentata oggi rappresenta uno straordinario contributo al contrasto delle mafie nel nostro Paese, fatto di professionalita’, efficienza e costanza nel tempo”. Lo afferma il deputato Pd Davide Mattiello, componente delle Commissioni Antimafia e Giustizia. “La struttura comandata dal dott. Ferla si conferma fondamentale sia sul versante della prevenzione, sia sul versante dei sequestri dei patrimoni mafiosi, sia sul versante delle indagini penali a vasto raggio. Specializzazione, centralizzazione e coordinamento che furono le intuizioni di Falcone maturate sull’esperienza dell’antiterrorismo italiano, sono state ben incarnate: non si puo’ e non si deve tornare indietro, come talvolta qualcuno auspica”, prosegue il deputato Pd. “Anzi – sollecita Mattiello – a noi servono piu’ DIA e piu’ DNA, cosi’ come ci serve piu’ Europa, con una Procura e delle forze di polizie davvero unificate: le mafie si sono globalizzate da tempo, cambiano pelle, preferendo corrompere piuttosto che uccidere, noi dobbiamo rispondere con maggiore organizzazione. Oltre che con la credibilita’ della classe dirigente, che in un Paese come il nostro resta il principale anticorpo contro la corruzione”.