La relazione sul sistema di accoglienza primario non può più attendere

(ANSA) – ROMA, 14 FEB – Al nuovo capo del Dipartimento Libertà Civili e Immigrazione, il prefetto Gerarda Pantalone che ieri si è insediata nel suo nuovo ufficio romano, un augurio di buon lavoro e una raccomandazione: la Relazione sul sistema di accoglienza primario non può più attendere". Lo afferma il deputato del Pd Davide Mattiello il quale ricorda che la norma, promossa nel 2014, impone al Ministero dell’Interno di pubblicare la relazione entro il 30 giugno di ogni anno, “ma stiamo ancora aspettando quella del 2016”. “La Relazione – spiega – deve essere uno strumento chiaro che aiuti chiunque a capire a chi vadano i soldi pubblici, quanti e per fare che cosa. Uno strumento di trasparenza che è in sè un deterrente per chi voglia speculare sulla pelle degli accolti ed anche una garanzia per i tanti operatori del sociale che lavorano nel rispetto della legge e soprattutto della dignità delle persone, spesso in situazioni difficili. Non si può lasciare che un segmento così delicato della questione migratoria venga anche soltanto percepito come opaco: sarebbe gettare benzina sul fuoco. Per altro le inchieste giudiziarie e giornalistiche, le ultime in ordine di tempo ancora su Isola Capo Rizzato e Mineo, inducono a tenere alta l’attenzione perché tra le pieghe del penalmente rilevante, non si stiano consolidando vergognose rendite di posizione, anche elettorali”.
La relazione sul sistema di accoglienza è frutto di un emendamento presentato al Decreto Legge 119 divenuto legge con l’approvazione in Senato avvenuta il 15 ottobre scorso. In dettaglio si prevede che entro il 30 giugno di ogni anno, il Ministro dell’Interno, coordinandosi con il Ministero dell’Economia, presenti alle Camere una Relazione in merito al funzionamento del sistema di accoglienza. In particolare il documento deve contenere dati relativi al numero delle strutture, alla loro ubicazione e alle caratteristiche di ciascuna, nonché alle modalità di autorizzazione, all’entità e all’utilizzo effettivo delle risorse finanziarie erogate.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *