Depositata oggi la proposta di legge per la protezione dei Testimoni di Giustizia

(ANSA) – 
La prima firma è della Presidente della Commissione Antimafia, on. Bindi, che ringrazio per il sostegno sempre assicurato a questo percorso: questo significa che la proposta di legge è proposta dalla Commissione Antimafia in quanto tale, con il contributo di tutti i gruppi. E’ un fatto che rappresenta la volontà comune a tutto il Parlamento di mettersi a servizio di quei cittadini onesti che decidono di non girarsi dall’altra parte e di ribellarsi al ricatto mafioso.
La proposta di legge traduce un lavoro cominciato nel maggio del 2014 con l’inchiesta coordinata dal V Comitato della Commissione, che ha prodotto una relazione votata all’unanimità il 20 Ottobre 2014 e successive discussioni parlamentari che ne hanno confermato le indicazioni.
Tra le novità più significative, le misure molto attese a tutela di quelle persone inserite in famiglie mafiose, ma estranee alla commissione dei delitti, che maturano la scelta di rompere e ricominciare altrove una vita nuova. Come sempre più frequentemente capita con donne coraggiose e i loro figli. Lo Stato sarà al loro fianco con più strumenti.
La proposta di legge è dedicata alla memoria di Rita Atria e Lea Garofalo. Il Governo e in particolare il Vice Ministro Bubbico hanno seguito con attenzione il lavoro fatto fino a qui e già domani pomeriggio ci incontreremo per approfondire i contenuti della proposta: un altro bel segnale, che induce a sperare in un iter parlamentare veloce. E’ ora che l’Italia riconosca in modo pieno la scelta di questi cittadini, garantendo soprattutto la normalità di scelte del genere: perché la legalità non deve essere questione di eroi, ma di ordinaria civiltà democratica.

Straordinaria la relazione annuale della DIA

(ANSA) – ROMA, 15 DIC – “La relazione annuale della DIA presentata oggi rappresenta uno straordinario contributo al contrasto delle mafie nel nostro Paese, fatto di professionalita’, efficienza e costanza nel tempo”. Lo afferma il deputato Pd Davide Mattiello, componente delle Commissioni Antimafia e Giustizia. “La struttura comandata dal dott. Ferla si conferma fondamentale sia sul versante della prevenzione, sia sul versante dei sequestri dei patrimoni mafiosi, sia sul versante delle indagini penali a vasto raggio. Specializzazione, centralizzazione e coordinamento che furono le intuizioni di Falcone maturate sull’esperienza dell’antiterrorismo italiano, sono state ben incarnate: non si puo’ e non si deve tornare indietro, come talvolta qualcuno auspica”, prosegue il deputato Pd. “Anzi – sollecita Mattiello – a noi servono piu’ DIA e piu’ DNA, cosi’ come ci serve piu’ Europa, con una Procura e delle forze di polizie davvero unificate: le mafie si sono globalizzate da tempo, cambiano pelle, preferendo corrompere piuttosto che uccidere, noi dobbiamo rispondere con maggiore organizzazione. Oltre che con la credibilita’ della classe dirigente, che in un Paese come il nostro resta il principale anticorpo contro la corruzione”.

Migranti: Renzi si faccia garante della trasparenza del sistema di accoglienza

(ANSA) – ROMA, 10 DIC – “Il Presidente Renzi si faccia garante della trasparenza del sistema di accoglienza. Dal 30 di giugno, come previsto dalla legge approvata ad Ottobre 2014, aspettiamo che il Ministero dell’Interno produca la relazione dettagliata sul sistema di accoglienza primario: quanti soldi spendiamo, a chi li diamo, per fare cosa e come avvengono le verifiche. Della relazione ancora non c’e’ traccia”. A sottolinearlo e’ il deputato Pd Davide Mattiello, componente delle Commissioni Antimafia e Giustizia. “La solidarieta’ e’ un dovere e fa bene Renzi a ribadire l’impegno dell’Italia su questo versante e ha fatto bene a dire che se l’Europa non cambia passo diventa il principale alleato dell’estremismo di destra. Ma dobbiamo anche evitare di diventare alleati di chi specula senza scrupoli sulla pelle dei migranti: tanto organizzando in un certo modo la cosi’ detta accoglienza primaria, quanto sfruttando la manodopera nelle nostre campagne”, prosegue il deputato. “La trasparenza e’ la prima alleata della legalita’: non devono esserci zone d’ombra. La reticenza del Ministero dell’Interno e’ un brutto segnale: siamo purtroppo sicuri che quanto emerso con Mafia Capitale sia soltanto un fotogramma di un film fatto di corruzioni e connivenze. E anche di coperture”, concludeMattiello.

#Matacenatorna: più vicina l’estradizione

(ANSA) – ROMA, 3 DIC – La ratifica parlamentare dell’accordo di cooperazione giudiziaria tra Italia ed Emirati e’ piu’ vicina e quindi anche l’estradizione dell’ex parlamentare di Forza Italia Amedeo Matacena latitante a Dubai dopo una condanna definitiva a tre anni e degli altri latitanti italiani negli Emirati Arabi. “Ho avuto rassicurazioni sulla celerita’ dell’iter, che spero si chiuda in ogni caso prima di Natale”, fa sapere il deputato Pd Davide Mattiello. Il quale spiega che “nell’ambito del lavoro in Commissione Giustizia sul ddl che riguarda norme contro il terrorismo internazionale e alcune ratifiche di trattati internazionali, ieri ho proposto di inserire anche la ratifica del trattato firmato il 16 settembre, cosa che tecnicamente non e’ stata possibile perche’ il trattato deve ancora essere portato in Consiglio dei Ministri. Ma il tentativo mi ha comunque consentito di misurare l’attenzione con la quale tanto il ministro della Giustizia Orlando quanto il ministro degli Esteri Gentiloni stiano seguendo la materia”. “Tra i principali motivi di interesse legati al trattato – spiega Mattiello – c’e’ senz’altro la perdurante latitanza di Amedeo Matacena, condannato in via definitiva per concorso esterno in associazione mafiosa e successivamente raggiunto da altri provvedimenti giudiziari. Credo che in questo momento non si debba perdere di vista quel modo mafioso di stare al mondo che e’ la capacita’ di collegare per finalita’ illecite soggetti altolocati e apparati potenti sul piano economico ed istituzionale. Guai a pensare che la mafia non ci sia piu’ perche’ non ci sono morti eccellenti per la strada: la mafia e’ potere che si alimenta di corruzione e convergenza di interessi, prima che di violenza. Soltanto che ci vogliono grande professionalita’ e determinazione per seguire questi fili sfuggenti. Merce rara in questo periodo, dove si preferisce concentrarsi su altro. Credo che nell’attesa della ratifica parlamentare Italia ed Emirati possano comunque fare buon esercizio di cortesia diplomatica e porre fine a questa latitanza cosi’ vergognosa. Tanto servirebbe – conclude il deputato – anche a lenire la comprensibile amarezza di quei magistrati, come Lombardo, che giustamente sollecitano la politica a fare cio’ che la magistratura da sola non puo’. Come per esempio far diventare operativo un trattato internazionale”.

Al Presidente del Senato Piero Grasso

Roma 30 novembre 2015

Al Presidente Sen. Pietro Grasso

Senato della Repubblica

via e mail pietro.grasso@senato.it

Gentile Presidente,

Lo scorso 11 novembre
l’assemblea parlamentare della Camera ha approvato il testo del ddl n. 1039 e
Ab. “Norme
per accelerare i procedimenti in materia di contrasto ai patrimoni illeciti e
per favorire il riutilizzo sociale dei beni e delle aziende confiscati alle
mafie e tutelare il lavoro
”.

Il testo approvato è stato
ispirato dalla proposta di legge di iniziativa popolare n. 1138 e arricchito da
importanti contributi provenienti dalla Commissione parlamentare antimafia, con
un dibattito e un confronto che si è sviluppato per circa due anni.

I promotori della proposta di
legge – Cgil, Libera. Associazioni, nomi e numeri contro le mafie, Arci, Avviso
Pubblico, Acli, Centro Studi Pio La Torre, SOS Impresa, Lega Coop – hanno
salutato positivamente questo passaggio – pur con alcune criticità e lacune ancora
presenti – sottolineando l’urgenza di avere norme e strumenti per affrontare e
gestire al meglio un fenomeno, come quello dei sequestri e delle confische dei
beni e delle aziende ai mafiosi, che è in forte crescita, grazie all’azione
della magistratura e delle forze di polizia.

Adesso il testo approvato
alla Camera passa alla discussione in Commissione giustizia al Senato.

Al fine di poterci
confrontare sui contenuti del testo, le scriventi Associazioni, nel ribadirLe
la necessità di una rapida calendarizzazione dei lavori in Commissione ed in
Aula, chiedono di poterLa incontrare nei prossimi giorni, conoscendo la sensibilità
e l’impegno da Lei sempre manifestati.

In attesa di un Suo
riscontro,

Cordiali saluti

Cgil, Libera.
Associazioni, nomi e numeri contro le mafie, Arci, Avviso Pubblico, Acli,
Centro Studi 
Pio La Torre, SOS Impresa, Lega Coop