(ANSA) –
La prima firma è della Presidente della Commissione Antimafia, on. Bindi, che ringrazio per il sostegno sempre assicurato a questo percorso: questo significa che la proposta di legge è proposta dalla Commissione Antimafia in quanto tale, con il contributo di tutti i gruppi. E’ un fatto che rappresenta la volontà comune a tutto il Parlamento di mettersi a servizio di quei cittadini onesti che decidono di non girarsi dall’altra parte e di ribellarsi al ricatto mafioso.
La proposta di legge traduce un lavoro cominciato nel maggio del 2014 con l’inchiesta coordinata dal V Comitato della Commissione, che ha prodotto una relazione votata all’unanimità il 20 Ottobre 2014 e successive discussioni parlamentari che ne hanno confermato le indicazioni.
Tra le novità più significative, le misure molto attese a tutela di quelle persone inserite in famiglie mafiose, ma estranee alla commissione dei delitti, che maturano la scelta di rompere e ricominciare altrove una vita nuova. Come sempre più frequentemente capita con donne coraggiose e i loro figli. Lo Stato sarà al loro fianco con più strumenti.
La proposta di legge è dedicata alla memoria di Rita Atria e Lea Garofalo. Il Governo e in particolare il Vice Ministro Bubbico hanno seguito con attenzione il lavoro fatto fino a qui e già domani pomeriggio ci incontreremo per approfondire i contenuti della proposta: un altro bel segnale, che induce a sperare in un iter parlamentare veloce. E’ ora che l’Italia riconosca in modo pieno la scelta di questi cittadini, garantendo soprattutto la normalità di scelte del genere: perché la legalità non deve essere questione di eroi, ma di ordinaria civiltà democratica.