Coldiretti e brand mafia

E’ davvero inquietante la denuncia di Coldiretti sugli affari del circuito agro-alimentare che utilizza il brand-mafia, offendendo gli italiani onesti e soprattutto le vittime della violenza mafiosa. Ci conforta sapere che alla guida dell’Osservatorio di Coldiretti siede una persona di provata esperienza e sensibilita’ come Gian Carlo Caselli. Ora occorre stabilire una stretta collaborazione tra l’Osservatorio Coldiretti e la Commissione Antimafia per monitorare e stroncare questo fenomeno, anche con la finalita’ di capire se sia soltanto faccenda di cattivo gusto o anche occasione mirata di riciclaggio di denaro sporco.

21 marzo

Il 21 marzo sia ufficialmente la giornata dedicata alla memoria delle vittime innocenti di mafia: raccogliere l’appello di don Ciotti e’ possibile. Un anno fa, a sottolineare la universalita’ del significato civico della memoria delle vittime, e’ stata ripresentata con le firme di tutto il gruppo PD alla Camera la proposta di legge relativa alla istituzionalizzazione della giornata della Memoria e dell’Impegno, arrivata ormai alla XIX edizione". Lo afferma in una nota Davide Mattiello, deputato del Pd in Commissione Antimafia. “Ogni anno centinaia di familiari delle vittime innocenti si danno appuntamento per la giornata e decine di migliaia i cittadini si stringono attorno a loro in un grande abbraccio. Anche la Presidente Boldrini, nel suo discorso di insediamento alla Camera, rivolse esplicitamente alla manifestazione in corso a Firenze un saluto accorato – aggiunge -. Quest’anno la localita’ scelta per la Giornata della Memoria e’ Latina, sarebbe bello arrivasse in tempo la notizia della calendarizzazione in Aula. La proposta di legge e’ stata assegnata alla I Commissione”

Due lati, una sola medaglia.

A proposito di spending review e di metodologia del lavoro, pubblico il post con cui Pippo Civati parla di revisione della spesa della criminalità economica, unito al comunicato stampa in cui chiedo al Presidente Renzi ed ai Presidenti Grasso e Boldrini di farsi promotori di una grande Conferenza Governo – Parlamento al fine di coordinare gli interventi per il contrasto alla criminalità ed alla corruzione.

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Occorre conferenza Governo Parlamento

“Il Presidente del Consiglio Matteo Renzi e i Presidenti Boldrini e Grasso si facciamo promotori di una grande conferenza governo-parlamento per coordinare gli interventi per il contrasto alla criminalità e alla corruzione”. E’ l’appello di Davide Mattiello, deputato democratico della commissione Antimafia, il quale segnala il rischio di “un ingorgo istituzionale a causa dei diversi e pur autorevoli organismi esistenti. Ci sono state le Commissioni Fiandaca, presso il Ministero della Giustizia, e Garofoli, presso la Presidenza del Consiglio (Letta), che hanno già presentato le proprie deduzioni e proposte. Dentro la Commissione Garofoli hanno lavorato Raffele Cantone, oggi incaricato di guidare l’Autorità anticorruzione, e Nicola Gratteri, in predicato per una nuova Commissione presso la Presidenza del Consiglio. Ci sono le Commissioni Giustizia di Camera e Senato che hanno in ballo la discussione su provvedimenti importanti come la gestione delle aziende confiscate ai clan. C’è la Commissione Antimafia che sta raccogliendo e analizzando criticità e proposte, ascoltando sul campo i magistrati in prima linea. Chi coordinerà gli interventi in modo da coniugare efficacia e complessità? Per questo occorre una analisi della situazione e l’individuazione di interventi mirati all’efficienza delle proposte. E’ importante ricordare il ruolo centrale del Parlamento: l’apporto di competenza dei tecnici è fondamentale ma non sostituisce l’assunzione di responsabilità politica che solo il Parlamento può garantire”

Il 15 Marzo sarà la giornata nazionale che ricorda i disturbi del comportamento alimentare. 

Il 5% dei giovani dai 15 ai 18 anni sono colpiti da disturbi del comportamento alimentare: anoressia, bulimia ed altre patologie.

E’ stato depositato un Progetto di Legge firmato in maniera trasversale per cercare di sensibilizzare e di mettere in atto una diagnosi precoce in modo da prevenire questo problema.

Prevenire significa diffondere cultura, aiutare a capire a trovare delle soluzioni per una problematica nella quale sempre più persone si trovano imprigionate.

Sulla intercettazioni di Riina..

Le intercettazioni del boss Toto’ Riina rese note in queste ore rendono sempre piu’ importante fare luce sul recente malore che ha colpito il boss e sul suo trasferimento lampo in ospedale". Lo afferma deputato Pd della commissione Antimafia Davide Mattiello che aveva presentato nei giorni scorsi una interrogazione al ministro della Giustizia sull’episodio del malore che ha colpito il boss di Cosa Nostra Toto’ Riina, detenuto nel carcere di Opera, chiedendo la conferma che il suo momentaneo e breve trasferimento in ospedale fosse indispensabile, che le strutture mediche del carcere non fossero sufficienti per i dovuti accertamenti medici e di verificare puntualmente con quali persone Riina sia entrato in contatto nel corso dell’episodio. “Riina – spiega Mattiello – e’ stato mittente di minacce nei confronti dei magistrati di Palermo e destinatario, a sua volta, di un’intimidazione contenuta in una lettera della fantomatica Falange Armata. Emerge dalle sue conversazioni registrate durante l’ora d’aria in carcere che Riina ha rivelato particolari non irrilevanti sulle dinamiche dell’attentato in via D’Amelio. Per questo chiediamo certezza sul fatto che non sia stato a contatto con nessuno estraneo al mondo carcerario durante quel trasferimento.

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Le parole della mamma di Vito Scafidi sono un impegno per tutti noi

La madre di Vito Scafidi, morto a 17 anni mentre era in classe al liceo Darwin di Rivoli (Torino) nel 2008, ha scritto ieri al presidente del Consiglio, Matteo Renzi, per sollecitare interventi sulla sicurezza nelle scuole. Lo riferisce il deputato del Pd,Davide Mattiello. “La parola chiave per la signora Scafidi e’ ‘continuita” – spiega il parlamentare – agli interventi simbolici, che danno il senso di un lavoro, devono poi seguire quelli strutturali". “Le parole della mamma di Vito Scafidi sono un impegno per tutti noi”, sostiene Mattiello. Cinzia Caggiano Scafidi, sconvolta dalla tragedia che l’ha colpita, e’ combattiva nella volonta’ che simili tragedie non si ripetano. Suo figlio mori’ sul colpo, schiacciato dal controsoffitto che gli piombo’ sulla testa durante una lezione, un compagno di classe, Andrea Macri’, ne usci’ paralizzato per sempre.