Massomafia

Massomafia di Andrea Leccese è un contributo prezioso alla comprensione del fenomeno del quale si è tanto occupata la Commissione Parlamentare Antimafia: il rapporto tra mafia e massoneria.
Le organizzazioni criminali di stampo mafioso hanno bisogno di relazioni altolocate per fare affari, aggiustare processi, avere coperture politiche, naturale quindi che abbiano cercato e cerchino di introdursi in ambienti popolati da soggetti interessanti: professionisti, imprenditori, politici, magistrati, funzionari pubblici. Meno naturale è che associazioni di tipo massonico cerchino queste relazioni intenzionalmente, come emergerebbe anche dalla recente inchiesta internazionale che ha portato il 4 di Ottobre all’arresto del boss Salvatore Rinzivillo, o che comunque dimostrino una tolleranza di fatto, negando l’esistenza del problema e tenendo comportamenti opachi sia nella gestione delle logge, sia nel rapporto con le Istituzioni dello Stato, come purtroppo è successo durante l’inchiesta condotta dalla Commissione Antimafia. L’incontro tra questi due tipi di comportamenti crea un ecosistema ideale al proliferare del malaffare. Sicuramente va riformata la così detta Legge Anselmi, che più correttamente andrebbe chiamata Legge Spadolini, che è evidentemente incostituzionale oltre che inutile: discende infatti dall’art. 18 della nostra Costituzione il divieto di costruire associazioni segrete, punto. Con buona pace del Gran Maestro del GOI.

Mimì capatosta – la presentazione alla Camera

«Le case erano vuote e l’economia locale era paralizzata. Con un gruppo di amici, compagni di molte attività politiche e sociali, abbiamo fondato l’associazione “Città Futura” e formato una giunta per trasformare Riace nella città dell’accoglienza. Sognavamo una cittadina basata sugli stessi valori della cultura locale, incontaminata dal capitalismo e dal consumismo. Una cultura dell’ospitalità, che trova sempre il modo e lo spazio per accogliere dei forestieri.»

Mimmo Lucano

 

 

 

Il mio libro ‘L’inizio’ verrà presentato al Salone del Libro

(AGI) – Roma, 4 mag. – Verra’ presentato il 13 maggio alle 20 al Salone del Libro, “L’inizio”, una favola illustrata e musicata, opera del deputato Pd Davide Mattiello, con disegni di Eugenio Cesaro e musiche di Emanuele Via. “L’inizio” e’ un viaggio in un passato remoto, che diventa il fondale su cui proiettare un destino differente. Chi ha messo mano al racconto di questo viaggio, trovando parole, disegni e musica, e’ convinto infatti della necessita’ di riappropriarsi del regno del possibile. Confortato in questo da un vecchio amico ritrovato: Lev Tolstoj di cui e’ stato raccolto il grido lanciato oltre cento anni fa contro la follia della guerra. “E’ insomma una riflessione sull’assurdita’ della guerra, ma piu’ profondamente sull’assurdita’ dell’avidita’. Ma il testo e’ anche un manifesto politico per disegnare il futuro che vogliamo e incamminarsi”, spiega Mattiello, ex dirigente di Libera, associazioni, nomi e numeri contro le mafie e ora in Parlamento componente delle Commissioni Giustizia e Antimafia. “E’ un esperimento a cui tengo molto – conclude l’autore – anche perche’ salda e apre perimetri relazionali con giovani talentuosi”.