Le parole del Gran Maestro del GOI danno la misura di quanto questa massoneria abbia smarrito la strada dell’800. Paragonare la mia proposta di legge alla legge fascista è un atto di spudorata arroganza o di ignoranza: in un regime autoritario dove tutto è proibito tranne ciò che è esplicitamente autorizzato dallo Stato, come era al tempo del Fascismo, quelle norme confermavano una deriva liberticida. Ma quando si vive in un regime liberale dove tutto è concesso tranne ciò che è espressamente vietato dallo Stato in ragione del bilanciamento necessario tra principi costituzionali, allora una norma come quella che io oggi propongo serve a garantire affidabilità e trasparenza delle Istituzioni, realizzando proprio quel bilanciamento. Consiglio al GM BISI di considerare con maggior rispetto la cesura giuridica culturale e politica rappresentata dalla Resistenza e dalla Costituzione repubblicana che da quella è scaturita. Io andrò avanti