Perchè Bagheria non sia uno spot

(ANSA) – ROMA, 3 NOV – Perche’ Bagheria non sia uno spot, bisogna rivedere regole e prassi applicative della normativa antiracket e antiusura. A sostenerlo e’ il deputato Pd Davide Mattiello, componente delle Commissioni Giustizia e Antimafia che ha messo recentemente a punto una proposta di legge fatta su misura per i testimoni di giustizia, ovvero coloro che denunciano racket, pizzo, estorsioni, delitti e crimini in genere. “E’ giusto congratularsi con magistratura e forze dell’ordine e riconoscere il valore di quegli imprenditori che hanno spontaneamente deciso di denunciare – osserva il deputato – ed e’ altrettanto giusto invitare quanti ancora subiscono usura ed estorsione a denunciare. Ma bisogna fare i conti con la realta’ che spesso racconta di pratiche burocratiche complicate e lunghe e di imprenditori che nell’attesa di avere risposte certe dallo Stato, qualunque esse siano, sprofondano nel fallimento o sono costretti a pratiche critiche. Lo stesso Ufficio del Commissario straordinario per le vittime di usura e racket ha avanzato ragionevoli proposte di modifica”. Per Mattiello, “il segnale migliore e’ mettere in cantiere la riforma delle norme e delle prassi applicative della legge antiracket e l’occasione buona puo’ essere proprio la riforma del sistema tutorio dei testimoni di giustizia, la 45 del 2011, visto che spesso le figure delle vittime di racket e dei testimoni di giustizia coincidono”.

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