Per questo ribadisco l’invito al presidente Armani di ANAS: sulla vicenda Gallo ci vuole una assunzione di responsabilità. Oggi il TAR della Campania ha respinto la richiesta avanzata dai legali del sig. Gallo di immediata sospensione del provvedimento assunto da ANAS che di fatto impedisce al sig. Gallo di riprendere i lavori di allestimento dell’impianto di erogazione di carburanti. Certo il TAR si pronuncerà nel merito e il rigetto odierno lascia del tutto impregiudicato tale passaggio. Ma la vicenda, seguendo i ritmi della giustizia amministrativa, rischia di protrarsi troppo e arrivare a conclusione col ‘paziente ormai defunto’. Io comprendo l’importanza che ANAS attribuisce alla pronuncia del TAR, ma mi permetto di porre ancora una volta alcune domande: il sig. Gallo è stato o no riconosciuto come vittima di estorsione? L’estorsione denunciata dal sig. Gallo è o non è alla base della impossibilità di continuare i lavori a suo tempo approvati da ANAS? La denuncia fatta a suo tempo dal sig. Gallo ha o non ha una valenza generale per tutti coloro, ANAS compresa, che vogliono un mercato libero dalle ingerenze della criminalità organizzata, che genera sempre violenza e falsa economia? È vero o no che a causa del mancato nuovo accordo tra ANAS e Gallo, questi rischia di dover restituire allo Stato la somma che lo Stato ha riconosciuto a Gallo come vittima di estorsione? Se questa eventualità dovesse avverarsi e in fine il sig Gallo dovesse fallire, chi gioirà di questo esito? Il presidente Armani che si è trovato la corruzione in casa quando è diventato presidente, sa quanto certi segnali siano importanti dentro e fuori l’azienda: perché senza soluzione della vicenda Gallo, saranno ancora una volta le ‘Dame nere’ a ghignarsela
(ANSA) – ROMA, 3 GIU – “La mia solidarieta’ a Luigi Gallo, l’imprenditore coraggio che fece arrestare Cosentino. Ora pero’ il presidente di Anas, dottor Armani, intervenga sulla vicenda Gallo prima che sia troppo tardi. Dopo aver appreso della situazione di Luigi Gallo mi sono attivato per verificarla e per capire cosa si possa fare”. Lo afferma in una nota il componente della Commissione Antimafia Davide MATTIELLO (Pd). “E’ vero che Gallo e’ stato riconosciuto meritevole di risarcimento come vittima di racket, tanto sul piano del danno emergente quanto del mancato guadagno, e ha ricevuto il dovuto nei primi mesi del 2015”, prosegue MATTIELLO. “Ma e’ altrettanto vero che il Comitato che si occupa di queste procedure presso il Viminale ha iniziato la pratica per farsi ridare indietro la somma perche’ ad un anno di distanza risulterebbe non spesa per cio’ per cui era stata chiesta e concessa. Allora la questione di sposta su Anas che non avrebbe messo Gallo nelle condizioni di aprire l’esercizio e quindi di spendere quei soldi. Abbiamo conosciuto il nuovo presidente Anas in Commissione Antimafia, Armani, qualche settimana fa: lo abbiamo ascoltato per capire cosa Anas stesse facendo per alzare le proprie difese interne contro gli abusi criminali illuminati dall’inchiesta ‘Dama nera’ e ho apprezzato la sensibilita’ che Armani ha rappresentato sulla questione e anche le risposte concrete che ci ha fornito. Questa premessa – osserva ancora il parlamentare dem – mi fa sperare che Armani comprenda quale sia il valore della vicenda Gallo e quanto sia importante, nel rispetto delle norme, fare quel che si puo’ perche’ sia una vicenda di successo e non un tragico fallimento. Succede ancora troppo spesso in questo Paese che chi scommette sulla legalita’ e addirittura arriva a denunciare, poi se ne penta amaramente. Basta – conclude MATTIELLO – bisogna cambiare verso anche in questo”
Rende, Anas, Sistema Reggio e Breakfast: no ingerenze indebite in politica
(ANSA) – ROMA, 26 MAR – “Tra la vicenda ‘Rende’, quella ‘Anas’, il ‘Sistema Reggio’ e la vicenda "Breakfast” esistono legami? Non tanto e non solo sul piano penale, quanto sul piano sociale ovvero del sistema di relazioni politico-economiche-criminali-massoniche". A chiederselo e’ Davide Mattiello (Pd), componente delle commissioni Giustizia e Antimafia, che punta il dito su eventuali “legami che, se verificati, potrebbero aiutarci a illuminare un ambiente popolato da soggetti in posizione di interdipendenza reciproca”. “Fare questo lavoro – aggiunge l’esponente dem – consentirebbe intanto di valutare quanto la politica sia libera di occuparsi dell’interesse generale e quanto invece sia dipendente da ingerenze indebite, se non illecite e consentirebbe di valutare la capacita’ di penetrazione delle organizzazioni mafiose. Anche a beneficio delle proposte che in sede parlamentare andranno fatte per rendere sempre piu’ efficaci gli strumenti di prevenzione e repressione”, conclude Mattiello