(ANSA) – ROMA, 26 MAR – “Tra la vicenda ‘Rende’, quella ‘Anas’, il ‘Sistema Reggio’ e la vicenda "Breakfast” esistono legami? Non tanto e non solo sul piano penale, quanto sul piano sociale ovvero del sistema di relazioni politico-economiche-criminali-massoniche". A chiederselo e’ Davide Mattiello (Pd), componente delle commissioni Giustizia e Antimafia, che punta il dito su eventuali “legami che, se verificati, potrebbero aiutarci a illuminare un ambiente popolato da soggetti in posizione di interdipendenza reciproca”. “Fare questo lavoro – aggiunge l’esponente dem – consentirebbe intanto di valutare quanto la politica sia libera di occuparsi dell’interesse generale e quanto invece sia dipendente da ingerenze indebite, se non illecite e consentirebbe di valutare la capacita’ di penetrazione delle organizzazioni mafiose. Anche a beneficio delle proposte che in sede parlamentare andranno fatte per rendere sempre piu’ efficaci gli strumenti di prevenzione e repressione”, conclude Mattiello
Processo Breakfast: inquietante spaccato del sistema di relazioni
(ANSA) – ROMA, 29 GEN – “Oggi sono a Reggio Calabria in Tribunale ad assistere alla nuova udienza del processo ‘Breakfast’, per sollecitare ancora una volta il Governo a rendere efficace urgentemente il trattato di cooperazione giudiziaria con gli Emirati Arabi, condizione formale per porre fine alla latitanza di Matacena”. Lo afferma il deputato del Pd Davide Mattiello, componente delle Commissioni Giustizia e Antimafia, intervenuto all’udienza: sullo sfondo, la latitanza dell’ex parlamentare di Forza Italia Amedeo Matacena, dall’agosto del 2013 a Dubai, condannato in Italia a tre anni per concorso esterno in associazione mafiosa. “La giornata – ha sottolineato Mattiello – si e’ aperta con la notizia dell’arresto di due importanti latitanti di ‘ndrangheta a conferma che le latitanze che resistono nel tempo sono soltanto quelle per le quali esiste un interesse politico. Sappiamo che gli Emirati raccolgono un nutrito gruppo di pregiudicati e di imputati italiani che sanno di poter stare tranquilli: e’ una situazione intollerabile che mina la credibilita’ dello Stato e mortifica il lavoro di forze dell’ordine e magistrati”. “Basta”, dice Mattiello. “La mia presenza in udienza e’ anche per testimoniare il grande interesse che riveste questo processo oltre che sul piano penale, sul quale non mi esprimo, sul piano sociale: perche’ offre uno spaccato del sistema di relazioni nel nostro Paese, inquietante. Una rete che coinvolge la ‘ndrangheta, l’estrema destra, imprenditori, politici e apparati di sicurezza. Una rete che si riverbera in altre inchieste e che porta a Milano passando per Roma. La questione politica, prima ancora che penale – conclude il deputato del Pd – e’ capire quanto questa rete sia vasta, radicata, trasversale e quanto riesca a condizionare le scelte che contano, dirottando risorse economiche e nomine nei posti che contano”.