(ANSA) – ROMA, 27 LUG – “A Ostia sequestri di prevenzione per 450 milioni di euro, in Senato la riforma è bloccata. A chi giova? L’operazione in corso a Ostia conferma ancora una volta l’importanza delle misure di prevenzione patrimoniali, disposte dalla Sezione a ciò dedicata del Tribunale di Roma, verosimilmente su proposta della Procura di Roma”. Lo afferma Davide Mattiello, componente delle Commissioni parlamentari Antimafia e Giustizia. “Leggere che sono stati sequestrati beni per oltre 450 milioni, sapendo che molto di questo valore riguarda beni aziendali, significa – spiega il parlamentare – l’inizio di una procedura molto complessa e delicata: il tribunale, individuerà un giudice delegato, il quale a sua volta nominerà uno o più amministratori giudiziari (normalmente avvocati, commercialisti..), che avranno il compito di gestire al meglio il patrimonio sequestrato, per tutto il tempo necessario. Entrerà in scena anche l’Agenzia nazionale per i beni sequestrati e confiscati. Qualora il sequestro dovesse trasformarsi in confisca definitiva, allora lo Stato si ritroverebbe a incamerare un bel tesoro, che l’Agenzia dovrà preoccuparsi di destinare ai migliori utilizzi, sociali e istituzionali… 450 milioni di euro!!! E’ evidente quanto sia importante un’operazione del genere e al contempo quanto sia delicata, quanta ‘acquolina’ in bocca possa far venire: ecco perché abbiamo lavorato a una riforma profonda di tutta la materia. Il testo approvato dalla Camera l’11 Novembre del 2015, del quale sono stato relatore per la maggioranza, è un testo che aumenta il rigore, la celerità della procedura, la tutela dei terzi di buona fede e dello stesso proposto, la trasparenza degli incarichi, l’efficacia del lavoro dell’Agenzia, gli strumenti a sostegno del lavoro vero. Ieri purtroppo il Senato ha deciso di spostare nuovamente il termine per gli emendamenti al 4 di Agosto, vuol dire di fatto rimandare tutto a Settembre: perché? A chi conviene- chiede Mattiello – che la riforma non vada in porto? A chi conviene che le cose restino come sono? Intanto il procedimento penale apparecchiato dalla Procura di Caltanisetta e che vede, tra gli altri, imputata la dott.ssa Saguto, già presidente della Sezione Misure di prevenzione del Tribunale di Palermo, va avanti, e credo sarà importante per tutti non perderlo di vista”