(ANSA) – ROMA, 13 DIC – “Ringrazio il Presidente Gentiloni che nella sua replica alla Camera ha concentrato le priorità del Governo in soli 4 punti: Europa, terremoto; lotta alla criminalità organizzata rafforzando la cooperazione internazionale in ambito giudiziario e lavoro: è quanto basta per continuare ad insistere, perchè la credibilità delle Istituzioni dipende anche dal fatto che le latitanze più sfacciate: Matacena, Nucera, Speziali, Landi, vengano interrotte e i ricercati consegnati alla Giustizia italiana”. Lo afferma il deputato Pd Davide Mattiello, componente delle Commissioni Antimafia e Giustizia, che ieri aveva detto che avrebbe subordinato il proprio voto di fiducia ad un esplicito e chiaro impegno dal parte di Gentiloni a chiudere entro il 2016 “il dossier vergognoso delle latitanze alla luce del sole”.
“Voglio dedicare questo impegno ribadito dal Presidente del Consiglio Gentiloni ad un magistrato di valore che sta per concludere il suo lungo ed efficace servizio: il dottor Cataldo Motta, attualmente Procuratore a Lecce, cui dobbiamo tanti risultati sul fronte del contrasto al caporalato e alla criminalità organizzata”, conclude Mattiello.
Governo: voto la fiducia se impegno su latitanze
(ANSA) – ROMA, 12 DIC – “Se Gentiloni ci presenta una squadra di Governo con Alfano agli Esteri, io subordinerò il mio voto di fiducia ad un esplicito e chiaro impegno dal parte di Gentiloni stesso nel suo discorso alla Camera a chiudere entro il 2016 il dossier vergognoso delle latitanze alla luce del sole di Matacena, Speziali, Imperiale, Nucera, Landi”. Lo afferma il deputato Pd Davide Mattiello, componente delle Commissioni Giustizia e Antimafia. “Credo che in questa Legislatura – spiega il deputato dem – si debba fare soltanto ciò che risulti estremamente urgente, come per esempio definire gli interventi per le aree terremotate, ridando al più presto la parola ai cittadini con una nuova legge elettorale, perché venga eletto un nuovo Parlamento: ecco, tra le cose urgenti c’è la questione delle latitanze internazionali. Non parlo di quelle latitanze complicate dal particolare di non sapere dove stia il delinquente ricercato, come nel caso di Messina Denaro, del quale Maria Teresa Principato, procuratore aggiunto di Palermo, tornerà a riferire in Commissione Antimafia dopodomani. Parlo di quelle latitanze spudorate che riguardano ricercati di cui è noto il "domicilio”, perché stanno in Paesi terzi con i quali però i rapporti diplomatici sono tali da permettere eccome l’estradizione: Libano ed Emirati Arabi Uniti". “Il perdurare di queste latitanze è una chiara responsabilità della politica, perché magistrati ed investigatori hanno fatto quello che era in loro potere, che queste latitanze si protraggano ancora è una ferita alla credibilità delle Istituzioni italiane, insopportabile”, conclude Mattiello