Trattato di cooperazione con gli Emirati: un altro passo avanti

Il Consiglio dei Ministri di questa mattina ha approvato il Trattato di cooperazione Giudiziaria e di estradizione con gli Emirati Arabi: un altro passo nella direzione giusta. Ringrazio il Presidente del Consiglio Gentiloni e il Ministro Orlando: ora sarà anche possibile porre fine alle latitanze spudorate che si consumano negli Emirati alla luce del sole. Proprio ieri la presentazione e a Roma della relazione finale della Commissione Antimafia metteva in evidenza come i rischi più seri alla tenuta dell’ordinamento democratico del nostro Paese arrivino da mafie ed organizzazioni segrete capaci di muoversi con disinvoltura su scala internazionale, anche grazie alla complicità di professionisti altolocati. Sicuramente gli Emirati Arabi sono diventati, loro malgrado, uno snodo essenziale per questo genere di criminalità organizzata e l’assenza di un Trattato di cooperazione giudiziaria e di estradizione ha fino a qui reso molto difficile per le autorità italiane intervenire. L’iter del Trattato, la cui bozza venne firmata dal Ministro Orlando nel settembre del 2015, si interruppe nel 2016 per l’introduzione nell’ordinamento italiano di norme europee più stringenti in materia di pena di morte, cosa che ha impegnato il nostro Governo in un lungo periodo di ri-negoziazione, concluso positivamente qualche settimana fa. Il passaggio in Consiglio dei Ministri è il segnale che in tanti aspettavamo, pur sapendo che non siamo ancora all’ultima tappa: bisognerà che il nuovo Parlamento se ne occupi urgentemente votando la legge di ratifica e non sarà una formalità, ma uno dei primi banchi di prova della politica che verrà

Matacena e latitanze a Dubai: il mio intervento a ‘Chi l’ha visto?’

Il video dell’intervento che ho fatto alla trasmissione di Rai 3 ‘Chi l’ha visto?’

Matacena e molti altri latitanti passeggiano indisturbti per le strade di Dubai, mentre in Italia molti (non tutti, evidentemente..) aspettano la ratifica del trattato di cooperazione e estradizione.

Speriamo di farcela prima che la legislatura volga al termine..

 

Che brutta figura con gli Emirati Arabi…

Gli Emirati Arabi hanno ratificato il trattato di cooperazione giudiziaria con l’Italia, noi no: che brutta figura. Nessuna delle spiegazioni che dal marzo 2016 il Governo in vari modi ha dato sulla questione della mancata ratifica dell’accordo di cooperazione giudiziaria e di estradizione tiene più: nemmeno le perplessità manifestate dal Quirinale sulla pena di morte, l’accordo firmato dal Ministro Orlando nel settembre del 2015 infatti è in tutto simile a quello che abbiamo con altri Paesi che contemplano la pena di morte, come gli USA. Si apprende ora che gli Emirati hanno proceduto sulla strada della ratifica di quell’accordo e quindi l’urgenza aumenta: che brutta figura rischia di fare l’Italia, con uno dei suoi principali partner economici! Vale la pena rammentare ancora una volta che esiste sempre e comunque il canale della così detta cortesia diplomatica per ottenere l’estradizione dei latitanti italiani e che in ogni caso diventa difficile persuadersi che il trattato, qualora dovesse essere ratificato anche dall’Italia, non varrebbe che per il futuro. Ancora la scorsa settimana sono intervenuto in Aula per sollecitare la risposta del Governo tanto alla interrogazione che ho a suo tempo presentato, quanto alla risoluzione votata a larga maggioranza in Comissione Giustizia nell’ottobre del 2016: ma dal Governo nessuna reazione. Peccato

Tana per gli Emirati!

Il Governo si impegni a non vanificare il lavoro straordinario dei nostri investigatori: basta mettere un piede a Dubai per essere salvi. Nelle ultime 24 ore le FFOO e la magistratura hanno assestato colpi duri alla criminalità organizzata: ieri a Napoli contro il clan Mallardo, questa notte a Rosarno con l’arresto di Marcello Pesce dopo 6 anni di latitanza, infine a Palermo con l’arresto di Matteo Cracolici già prestanome di Messina Denaro. Insomma: la mafia c’è, ma anche lo Stato, quando vuole. Peccato che poi, nonostante tutte le sollecitazioni possibili in sede parlamentare, fino al punto di votare una risoluzione in Commissione Giustizia insieme PD e 5Stelle, basti mettere un piede per esempio negli Emirati per essere salvi, come quando da bambini si giocava a nascondino toccando “tana!”. Una condizione mortificante e pericolosa per gli operatori della giustizia e per tutti i cittadini italiani. Le estradizioni da Paesi amici, per fatti di reato riconosciuti reciprocamente, dipende soltanto dalla volontà politica: i Trattati di cooperazione giudiziaria, quando ci sono, snelliscono le procedure, ma non sono mai condizioni necessarie. Non è soltanto la latitanza di Matacena a Dubai o di Vincezo Speziali in Libano a colpire negativamente, ora si aggiunge anche la vicenda di Krekar, anch’essa tutta da chiarire, se è vero che solo il 29 ottobre, sei dei presunti jihadisti della cellula meratese sono stati rinviati a giudizio per il processo d’Appello, previsto per il 13 marzo del prossimo anno. Tra questi appunto, anche Krekar, per il quale non si comprendono le reali motivazioni del ritiro della richiesta di estradizione dalla Norvegia. Sarebbe vergognoso che anche il 2016 di chiudesse con un nulla di fatto.

Ministro, torni in cattiva compagnia!

Ministro Alfano le auguro di tornare in cattiva compagnia dagli Emirati Arabi. Il Ministro dell’Interno Angelino Alfano sarà impegnato oggi e domani negli Emirati Arabi con una serie di incontri istituzionali che comprenderanno le più alte cariche emiratine, compreso il Ministro per la Cooperazione internazionale. Il Ministro Alfano non dimenticherà certo di far valere la simpatia tra i nostri due Paesi per chiedere l’immediata estradizione dei latitanti italiani che svernano comodamente negli Emirati: è una questione di dignità per l’Italia. Il Ministro Alfano usa spesso la definizione “Squadra Italia”, ecco: la “squadra” fatta di magistrati ed investigatori che con professionalità e caparbietà hanno individuato reati e colpevoli, come nei casi di Matacena, Imperiale, Cetti Serbelloni, Landi.. E’ una “squadra” mortificata e con essa tutti gli Italiani per bene, perché poi basta avere soldi e coperture e la fuga negli Emirati garantisce impunità. Non si dica, per decenza, che serve prima approvare il Trattato di Cooperazione Giudiziaria e di Estradizione! Il Trattato serve a normalizzare una procedura, che resta però sempre nella disponibilità negoziale bilaterale tra gli Stati, soprattutto quando i rapporti sono buoni. E tra Italia ed Emirati sono più che buoni.