La Camera vota all’unanimità la riforma per i Testimoni di Giustizia: un atto dovuto a cittadini che sono “oro” per la Repubblica. Finalmente una legge dedicata esclusivamente ai Testimoni di Giustizia, per evitare ogni confusione con i collaboratori, una legge che prevede la eccezionalità del trasferimento in località segreta, perché le persone oneste devono restare a casa loro. Sono i mafiosi che se ne devono andare. Le misure a sostegno del Testimone saranno “cucite addosso” alla persona, si introduce la figura del “referente”, si introduce l’indennizzo forfettario, si amplia la possibilità di assunzione nella PA, si estendono le misure a sostegno della aziende sequestrate previste dalla riforma del Codice Antimafia anche alle aziende dei Testimoni. Si prevede la possibilità di assegnare loro beni confiscati alla mafia. Si assicura il ricorso all’incidente probatorio e alla video conferenza per ridurre al minimo l’esposizione in processo del Testimone, si garantisce la continuità dell’operatività della Commissione Centrale, grazie all’introduzione della figura del vice presidente. Un bel lavoro cominciato 3 anni fa in Commissione Antimafia e che rappresenta un doveroso riconoscimento per i sacrifici sopportati dai cittadini per bene che scelgono lo Stato e la denuncia. Ora il Senato non la metta in un cassetto"

Riforma del Codice Antimafia: il Senato si assuma le sue responsabilità

Il Senato si assuma le sue responsabilità: ingiustificabile il blocco della riforma che nasce dal lavoro della Commissione Antimafia che è Commissione bicamerale. La riforma del Codice Antimafia che potenzia il sistema dei sequestri patrimoniali e della destinazione dei beni confiscati nasce dal lavoro di inchiesta e di proposta che la Commissione Antimafia ha fatto tra il 2013 e il 2014: in Commissione ci stanno tutti i gruppi politici e tanti deputati quanti senatori. Il testo approvato alla Camera l’11 Novembre del 2015 rispecchia quel lavoro, arricchito dalle proposte di importanti organizzazioni sociali come CGIL Libera Avviso Pubblico: come è possibile giustificare che quegli stessi Senatori che hanno condiviso il lavoro in Antimafia oggi non riescano a trovare il modo per portare al voto il testo? Qualcuno c’ha ripensato? Esca allo scoperto e si assuma le proprie responsabilità non solo davanti al Parlamento ma davanti al Paese, visto che per ogni azienda sequestra che fallisce a causa della inadeguatezza del sistema, la mafia festeggia perché lo Stato viene umiliato. La situazione che si sta vivendo nel foggiano in questo periodo dovrebbe essere un ulteriore sprone a fare tutti e fino in fondo il proprio dovere

Mafia: Giornata Memoria per non dimenticare

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L’istituzione della Giornata Nazionale della Memoria e dell’Impegno e’ un promemoria ortopedico, non un atto di pacificazione. Non puo’ esserci pace senza verita’ e quando parliamo delle vittime delle mafie, parliamo di oltre il 70% di delitti senza colpevoli. Questa legge e’ un atto dovuto alla memoria di chi ha perso la vita a causa della violenza delle mafie, tanto che si tratti di magistrati in prima linea, quanto si tratti di bambini impegnati semplicemente a vivere e crescere. Scegliere attraverso una legge cosa valga la pena ricordare e’ un atto di alta politica che contribuisce ad edificare la coscienza di un popolo, l’identita’ di un Paese: il Parlamento oggi prende un impegno con se’ stesso. Questa memoria che e’ diventata legge sara’ di sprone ad andare fino in fondo nella ricerca di quella verita’, costi quel che costi