(ANSA) – ROMA, 22 MAR – “Il piu’ grande tema sul tavolo e’ quali siano le condizioni che rendono un ingresso irregolare e quali lo rendono meritevole di protezione. Chi e’ pronto a rischiare la vita e a farla rischiare ai propri figli nel tentativo di attraversare il mare cos’altro dovrebbe dimostrare, per convincere del proprio stato di necessita’?”. A chiederselo e’ il deputato Pd Davide Mattiello. “E poi cosa succedera’ ai tanti che fino ad ora hanno vissuto un iter di riconoscimento mediamente lungo, di circa due anni o piu’, e che si vedano denegato lo status di protetto, dopo aver frequentato la scuola, magari imparato un lavoro, grazie all’investimento economico del nostro sistema? Credo sia necessario immaginare una sanatoria per queste posizioni”. Per il deputato, sul decreto legge n.13, sulle Nuove regole per l’immigrazione, “l’ANM ha detto cose sagge: il procedimento attraverso il quale si stabilisce il destino di una persone al bivio tra lo status di protetto e lo status di irregolare prossimo alla espulsione deve essere garantito secondo le regole generali del nostro ordinamento. Per questo, come ha fatto notare qualche tempo fa l’Associazione nazionale magistrati, il ricorso avverso il diniego della Commissione territoriale e’ bene che si svolga con un contraddittorio pieno e che parimenti gli Uffici giudiziari siano posti nelle condizioni per svolgere con efficacia il compito assegnato. Perche’ non possiamo permetterci – conclude Mattiello – nemmeno il rischio che una procedura piu’ rapida di verifica dello status di protezione, si traduca di fatto in una soluzione liquidatoria, buona soltanto a dare un segnale di rigore per scoraggiare ulteriori ingressi”