(ANSA) – ROMA, 7 SET – E’ iniziato oggi in Commissione Giustizia della Camera l’iter della proposta di legge 3500, Bindi ed altri, recante “Disposizioni per la protezione dei testimoni di giustizia”. Lo annuncia il relatore di maggioranza Davide Mattiello (Pd), auspicando che nel prossimo futuro “non ci sia mai piu’ confusione tra Testimoni e collaboratori”. “I testimoni di giustizia sono cittadini onesti – afferma – che denunciando quello che subiscono o quello a cui assistono si sottopongono ad un pericolo gravissimo per la propria vita, tale da rendere inadeguate le normali misure di tutela: sono una risorsa straordinaria per il nostro Paese, nel quale e’ ancora troppo diffusa la cultura para-mafiosa, per la serie ‘fatti i fatti tuoi e campa cent’anni’”. Il provvedimento in esame, ricorda l’esponente dem, che e’ anche componente della Commissione Antimafia – mira a modificare la disciplina in materia di testimoni di giustizia, attualmente contenuta nel decreto legge n. 8 del 1991 (legge di conversione n. 82 del 1991) e nelle relative norme attuative". La necessita’ dell’intervento deriva in generale “dalle difficolta’ del legislatore – pur dopo la novella del 2005 (legge n. 45 del 2001) che ha introdotto specifiche disposizioni sui testimoni – di inquadrare organicamente tale disciplina nell’ambito della citata legge quadro del 1991, pensata per i soli collaboratori di giustizia. La proposta di legge, che in Commissione Antimafia e’ stata sottoscritta da tutti i gruppi parlamentari – cosa questa che mi fa sperare in un rapido iter di approvazione – contiene importanti novita’ anche a sostegno di quelle persone inserite in contesti familiari di mafia ma estranee ai delitti ivi commessi, che vogliano rompere quei legami e iniziare una nuova vita. La mafia – conclude Mattiello – si sconfigge anche cosi’”. (ANSA).