(ANSA) – ROMA, 25 GEN – “Era il 5 Novembre 2015 e il giornalista Attilio Bolzoni terminava il suo pezzo constatando che il cratere di Capaci rischia di essere troppo grande per un’aula di giustizia. Era il pezzo con il quale commentava l’assoluzione di Calogero Mannino a Palermo, costola e al tempo stesso perno dell’impianto accusatorio del processo sulla "trattativa”. Quel ‘cratere troppo grande’ si scrive potere e si legge politica". A scriverlo e’ il deputato Pd Davide Mattiello, componente delle Commissioni Giustizia e Antimafia, in un contributo pubblicato sul blog del prof. Nando dalla Chiesa, in cui fa riferimento, tra l’altro, alla latitanza dell’ex parlamentare di FI Amedeo Matacena a Dubai “che si protrae dall’agosto del 2013, come se non ci fosse modo per farla finire”, ai collaboratori di giustizia “che confermano quasi 30 anni dopo che ‘Faccia di mostro’ non e’ l’ossessione paranoica di un vecchio padre e di qualche magistrato tendenzioso”, alle parole di denuncia del procuratore aggiunto Teresa Principato sulle coperture alto locate di cui gode la latitanza di Messina Denaro, all’archiviazione chiesta e ottenuta sui depistaggi di Via D’Amelio. “Nel momento in cui si prova a spostare lo sguardo dalle aule di giustizia a quelle parlamentari, ci si rafforza nella convinzione che difficilmente il potere giudica se stesso con quella alterita’ che permetterebbe di chiamare le cose per nome. Qualche volta capita, ma il prodotto rischia di avere piu’ il sapore della resa dei conti che della verita’, perche’ capita in certe situazioni rare, frutto di un drammatico ribaltamento dei rapporti di forza. Non e’ ora quel tempo: questo e’ il tempo della rassicurazione reciproca, in nome di una certa idea di Italia e del suo futuro”, conclude il deputato.