(AGI) – Roma, 19 nov. – Voci di Scampia, esistente dal 2007 e composta principalmente da giovani dai 15 ai 25 anni, e’ nata per “ridare onore e dignita’ alla vittima innocente di camorra, Antonio Landieri”, ucciso nel 2004 in un agguato. Numerose le attivita’ che l’associazione svolge sul territorio. Rosario e Maddalena hanno spiegato alla Boldrini che tra queste c’e’ il teatro: “Partiamo da noi prima di arrivare a Pirandello e Sheakspeare – ha spiegato lei – i ragazzi di Scampia sono molto coinvolti e paradossalmente mentre nella realta’ ‘indossano’ la maschera da bulletti, sul palco sono piu’ veri”. Poi c’e’ anche la scuola calcio “seconda per numero di iscritti in Campania” ha sottolineato lui. La presidente Boldrini ha messo in evidenza che “il calcio magari e’ la scusa per poi fare tutta una serie di attivita’ culturali”. Secondo la presidente Boldrini, “e’ importante ristrutturare luoghi degradati e sfruttarli in modo alternativo. Importante che in questi luoghi degradati si riesca a portare la vita. Voi – ha riconosciuto alla delegazione Vo.di.Sca – proponete un’alternativa e dimostrate che c’e’ anche un’altra parte, positiva, di Scampia ”. Scampia che, ha ricordato Rosario, “e’ uno dei quartieri piu’ giovani d’Italia” e “ci vivono piu’ di 100mila persone”. All’incontro era presente anche Davide Mattiello, componente della commissione Antimafia, che ha sottolineato che l’esperienza di Vo.di.Sca “crea rete sul territorio e cosi’ si combatte la mafia”. E ha aggiunto: “E’ importante il rapporto continuo tra chi lavora sul territorio e noi che stiamo nelle istituzioni e che cerchiamo di trasformarli in leggi”. Boldrini ha ringraziato i ragazzi di Scampia per il loro lavoro, con la promessa di fargli presto visita. La presidente della Camera ha anche ricordato la figura di Lea Garofalo, testimone di giustizia e vittima della ‘ndrangheta che ha ispirato ‘Lea’, il film di Marco Tullio Giordana. “I testimoni di giustizia vanno protetti – ha detto Boldrini – lo Stato non puo’ abbandonarli. Spesso si tratta di donne che si ribellano ai propri mariti e a queste va data protezione, in modo da consentire loro di portare via i figli per vivere in sicurezza in altri luoghi”.