(ANSA) – ROMA, 10 OTT – “Le parole di De Gennaro non riguardano soltanto il passato, la politica dovrebbe approfondire”. Lo dice Davide Mattiello, componente della Commissione Antimafia e Giustizia, dopo la deposizione di ieri dell’ ex capo della Polizia Gianni De Gennaro come testimone al processo in corso a Palermo sulla cosiddetta trattativa Stato-Mafia. “L’analisi lucida ribadita da De Gennaro – osserva Mattiello- e’ nota da tempo: negli archivi della Commissione Antimafia c’e’ anche l’importante relazione della DIA del 1993. La magistratura penale deve verificare se e quali reati furono commessi allora, ma la politica dovrebbe approfondire l’attualita’ di quella analisi. Cosa resta oggi di quella alleanza tra poteri criminali non soltanto mafiosi? Quanto ha influenzato e influenza la vita istituzionale del Paese? C’e’ un nesso con la perdurante latitanza di Messina Denaro e con le parole della dott.ssa Principato sulle coperture ‘altolocate’?”. L’ esponente Pd elenca altre domande: “Perche’ il pentito La Barbera ha pensato di ricordare a tutti attraverso le pagine di Repubblica, che i documenti segreti di Riina li ha Messina Denaro? Qual e’ stato il ruolo del Senatore D’Ali’, attualmente sotto processo con l’accusa di aver favorito la mafia trapanese? Ci sono connessioni tra la relazione DIA del 1993 e la definitiva sentenza di condanna di Dell’Utri? E tra i ‘pali della luce’ di Messina Denaro e gli investimenti della ‘ndrangheta nel ponente ligure?”. Mattiello ricorda che “la magistratura reggina aspetta ancora di poter vedere Amedeo Matacena, latitante a Dubai dall’agosto del 2013, e Vincenzo Speziali, recentemente graziato dalla Cassazione libanese. Esiste o no una rete relazionale unitaria e altolocata che ha stretto il proprio patto negli anni delle stragi e che da allora non ha mai smesso di fare affari e proteggere i propri cari?”