(ANSA) – ROMA, 28 MAG – “Comprendo e faccio mia l’amarezza del procuratore aggiunto di Palermo Vittorio Teresi e aspetto di leggere l’ordinanza di custodia cautelare con la quale il GIP di Palermo ha inteso non poter procedere per 416 ter”. Ad affermarlo, intervenendo a proposito dell’indagine che ha portato ieri agli arresti domiciliari di 4 politici siciliani e un finanziere, e’ il deputato Pd Davide Mattiello, che fu relatore per la maggioranza della riforma del 416 ter, il voto di scambio politico-mafioso. Sul voto di scambio politico mafioso “il problema maggiore e’ la cultura con la quale si interpreta la norma”, fa notare il deputato dem e spiega il perche’. “Il Gip – osserva Mattiello – avrebbe fatto riferimento alle parole "metodo mafioso” per tornare su uno dei punti di maggior criticita’ interpretativa: perche’ ci sia 416 ter, le parti, accordandosi, dovrebbero fare esplicito riferimento al metodo mafioso con il quale saranno raccolti i voti. E il “metodo mafioso” sarebbe necessariamente quello violento, intimidatorio. Io dissento profondamente da questa lettura del 416 ter. Il “metodo mafioso” cui si fa riferimento e’ l’appartenenza al sodalizio criminale. Il mafioso non e’ mafioso perche’ fa il mafioso, il mafioso e’ mafioso perche’ appartiene al sodalizio mafioso. E’ l’appartenenza al sodalizio infatti che fonda la norma madre del 416 ter e cioe’ il 416 bis: che viene comminato a prescindere dal fatto che il singolo imputato abbia o meno posto in essere condotte delittuose specifiche e finalizzanti il sodalizio medesimo. Impianto questo che per altro mi pare stia alla base di una delle piu’ importanti operazioni contro la ‘ndrangheta al nord: l’operazione Minotauro". Mattiello auspica che la Commissione Giustizia della Camera, con la presidente Ferranti, si faccia promotrice di un confronto istituzionale sulla interpretazione migliore di questa norma, “che – ricorda – per oltre 20 anni era stata praticamente inutilizzabile”