(ANSA) – ROMA, 13 MAG – “Al pm Di Matteo voglio dire che c’e’ anche una politica che prende molto sul serio il nodo Stato-Mafia. Non tutti sono indifferenti o addirittura contrari: ricordo che la Commissione Antimafia appena costituita, nel Dicembre del 2013 fece la sua prima trasferta proprio a Palermo per incontrare la Procura e manifestare vicinanza e concreta corresponsabilita’ sul piano della sicurezza, dopo l’ultima scia di minacce provenienti da Riina e non soltanto. E quell’incontro fu il primo di una serie”. Cosi’ il deputato Pd Davide Mattiello, componente delle Commissioni Antimafia e Giustizia, dopo che ieri, alla presentazione del suo libro, il pm Nino Di Matteo aveva lamentato una certa distanza – se non in alcuni casi insofferenza e opposizione – della politica al processo-trattativa in corso a Palermo. “Piu’ recentemente – ha ricordato Mattiello – il Codice di autoregolamentazione sulle candidature approvato all’unanimita’ dalla Commissione Antimafia e’ stato un altro passo concreto per allarmare i partiti sul rapporto mafia-politica”. “Ma tutto – ha concluso il deputato Pd – cio’ non risolve un punto preciso e fondamentale della critica che Di Matteo ha mosso alla politica: che responsabilita’ vuole assumersi oggi la politica sulle circostanze e soprattutto sugli effetti prodotti dalla stagione delle stragi mafiose? Questa materia e’ viva e non puo’ essere totalmente delegata all’accertamento di eventuali condotte penalmente rilevanti da parte della magistratura, esiste un piano che e’ quello della responsabilita’ politica e questo piano non conosce prescrizione”