L’azienda di Cutrò chiude: abbiamo perso tutti.

(ANSA) – ROMA, 29 GEN – “La chiusura dell’azienda di Ignazio Cutro’ e’ una ferita per tutti noi, perche’ Cutro’, che ha dato un contributo limpido e coraggioso alle indagini contro la mafia nel territorio di Bivona, ha sempre e soltanto chiesto una cosa allo Stato: di poter continuare a lavorare con la sua azienda, nella sua terra. Prova ne e’ che il Cutro’ e’ protetto con misure speciali ma in loco e non in localita’ segreta”. Lo afferma il deputato Pd Davide Mattiello, componente delle commissioni Giustizia e Antimafia e coordinatore del gruppo di lavoro, in Antmafia, sui testimoni di giustizia. “La normativa attualmente in vigore consente gia’ alle Autorita’ locali di creare le condizioni perche’ un imprenditore come Cutro’ abbia accesso a quel minimo di commesse pubbliche che gli consentano di non perdere il tenore di vita precedente alla denuncia. Perche’ non e’ stato fatto? Perche’ le autorita’ preposte non hanno garantito la somma di denaro (poco piu’ di 30.000 euro) necessaria al Cutro’ per avere il Durc pulito e cominciare a lavorare? Perche’ in fine non lo hanno aiutato almeno nella vendita dei mezzi?”, si chiede Mattiello. “Ora la speranza di Cutro’ sta nella normativa regionale che prevede l’assunzione nella Pubblica Amministrazione: ma il meccanismo pare ancora non funzionante e non capisco se come e quando verra’ fatto funzionare”, conclude il deputato dem.

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