(ANSA) – ROMA, 17 SET – L’VIII Comitato Mafia, Giornalisti e Mondo dell’Informazione della Commissione Antimafia, coordinato dal parlamentare Claudio Fava, ha ascoltato la testimonianza dei giornalisti Pino Maniaci e Rino Giacalone. “Sono giornalisti da anni impegnati tra Trapani e Palermo e ci hanno raccontato la violenza mafiosa, che non ha quasi piu’ nulla a che fare con lupare ed incendi dolosi, mentre ha sempre piu’ a che fare con quella tipica forma di violenza che e’ l’intimidazione ambientale, tradotta spesso nello strumento della querela milionaria”, ha raccontato Davide Mattiello, componente dell’Antimafia ed esponente Pd. “Toccante – ha proseguito Mattiello – il ricordo che Giacalone ha dedicato a Mauro Rostagno, giornalista contro cui la mafia non ha esitato ad usare il piu’ tradizionale fucile, condito pero’, ecco la capacita’ intimidatoria ambientale della mafia, da sofisticati depistaggi. Basti pensare che la sentenza di condanna del processo Rostagno ha rinviato gli atti alla Procura per verificare la posizione di ben 15 testimoni, che potrebbero essere processati per falsa testimonianza. Ha concluso Giacalone: peccato che allora non ci fosse ancora il reato di depistaggio”. “Io aggiungo: peccato che non ci sia ancora nemmeno oggi. Il testo e’ pronto per l’Aula, un segnale doveroso approvarlo al piu’ presto”, ha concluso Mattiello

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