(ANSA) – PALERMO, 11 GIU – “La collaborazione con la giustizia di Giovanna Galatolo, figlia del boss Vincenzo, avrebbe prodotto un frutto importante: il riconoscimento di Giovanni Aiello. Aiello, alias ‘faccia di mostro’, a detta di alcuni, potrebbe essere il famigerato anello di congiunzione tra Cosa Nostra e lo Stato, coinvolto in alcuni tra i piu’ oscuri e crudeli fatti di cronaca degli anni ’80 e ’90”. Lo dice il deputato Pd Davide Mattiello , componente della commissione Antimafia e Giustizia. “Potrebbe essere lui l’uomo incontrato da Vincenzo Agostino, padre di Nino Agostino, pochi giorni prima che Nino fosse ucciso il 5 agosto del 1989 – aggiunge – Aiello in questi ultimi mesi e’ stato piu’ volte intervistato, a casa sua in Calabria. Ai giornalisti ha detto di non avere niente a che fare con quelle brutte storie, ha anche detto di sapere che sono aperti dei procedimenti a suo carico, ma che nessuno lo aveva mai cercato. Adesso qualcuno lo ha cercato e lo ha fatto perche’ la figlia di un boss dice di riconoscerlo. Sullo sfondo un periodo di violenze e misteri: con servitori onesti dello Stato che si spingevano oltre la linea per dare la caccia ai latitanti mafiosi e altri che invece, avendo accesso a quelle medesime informazioni, le adoperavano a vantaggio dei mafiosi. Insomma, erano dei venduti. Proprio ai Galatolo qualcuno diede la lista contente cinque nomi di uomini dello Stato, ‘cacciatori’ di latitanti mafiosi: in quella lista probabilmente i nomi di Nino Agostino e Emanuele Piazza. Ora che i nodi stanno venendo al pettine, bisogna assicurarsi che Aiello non sparisca”