In Italia, ma non soltanto, è fiorente il business di chi specula sulla fascinazione prodotta dalle mafie: c’è chi vende canzoni, chi abbigliamento, chi apre catene di ristoranti e chi produce fumetti e fiction. Oltre a valutare quanto ognuna di queste attività in concreto non configuri una sorta di concorso esterno all’organizzazione mafiosa, analizzando puntualmente quali siano gli interessi economici che alimentano questi affari, bisogna contrastare a monte la domanda di mafiosità. Per questo un ruolo centrale è quello della scuola: è importante quindi conoscere quale sarà l’impegno della neo ministra Stefania Giannini su questo tema