Perplessità di fronte all’annullamento delle condanne a carico dei medici per favoreggiamento

(ANSA) – ROMA, 22 SET – “La sentenza della Cassazione che annulla le condanne per favoreggiamento dei medici mi lascia molto perplesso. Il diritto alla salute e’ costituzionalmente garantito e di conseguenza il dovere per un medico di intervenire a tutela della vita di una persona gravemente ferita non si discute. Ma nel bilanciamento con gli altri interessi pubblici altrettanto garantiti dalla Costituzione, nel caso quello alla pubblica sicurezza, dovrebbe valere almeno un argomento a far pendere l’ago della bilancia: non esisteva altro modo per assicurare la cura al ferito? O sarebbe bastato rispondere: chiamate il 118”. A sostenerlo e’ il deputato Pd Davide Mattiello, componente della Commissione Antimafia, sulla vicenda . “Se il fatto si fosse svolto lontano da telefoni e civilta’ – prosegue Mattiello – il medico trovatosi nella circostanza eccezionale non avrebbe avuto altro da fare che intervenire e successivamente non gli si sarebbe potuto opporre nemmeno un obbligo giuridico a denunciare il paziente curato. Ma qui a me pare che proprio il comportamento dei medici abbia rafforzato la eccezionalita’ di una situazione, che poteva essere gestita normalmente, lasciando tutti e ciascuno di fronte alle proprie responsabilita’”