Il sindaco gentile

Gli appalti, la camorra e un uomo onesto: la storia di Marcello Torre.
Presentazione alla Camera dei Deputati il 4 febbraio con Rosy Bindi, Luigi Ciotti,
Davide Mattiello, Marcello Ravveduto, Annamaria Torre

La storia di Marcello Torre verrà raccontata alla Camera dei Deputati il 4 febbraio prossimo, alle ore 13.00 presso la Sala Stampa, in occasione della presentazione del libro “Il sindaco gentile”. 

IL LIBRO. L’indifferenza ci rende passivi e quindi complici del male criminale. Questo è uno degli insegnamenti che la vita di Marcello Torre ha trasmesso fino a noi: lo sottolinea con forza don Luigi Ciotti, anima e presidente di Libera, al termine della prefazione al libro Il sindaco gentile. Gli appalti, la camorra e un uomo onesto. La storia di Marcello Torre, in libreria per Melampo Editore. Una biografia che ripercorre l’esperienza politica e umana del sindaco di Pagani (Salerno), ucciso dalla camorra l’11 dicembre 1980, rimasta finora sostanzialmente – e inspiegabilmente – inedita, ma ricostruita ora con puntualità estrema, da storico, qual è l’autore Marcello Ravveduto. E però con la capacità di allargare il fascio di luce del racconto a coprire un intero territorio e molte vicende d’interesse nazionale (l’affermarsi del potere camorristico, la tragedia del sisma dell’Irpinia, lo scontro sulla legge sul divorzio…).

I protagonisti sono infatti sempre almeno due. In primis Marcello Torre, “democristiano indipendente” – come scrive Nando dalla Chiesa –, inizialmente avvocato anche di camorristi, capace di difendere la legge sul divorzio in contrasto con la corrente fanfaniana, maggioritaria nel suo partito, e, da politico locale, di frapporsi alla brama di accaparrarsi da subito una posizione di rilievo nell’impegno di ricostruzione per il dopo terremoto (23 novembre 1980, 2.735 morti e 8.850 feriti). E poi una terra dove le sparatorie e i delitti, che insanguinano Pagani e la regione, segnano l’ascesa di Raffaele Cutolo, trasformandola in un “Far West”– 1527 omicidi in Campania tra il 1970 e i primi anni Ottanta –; una terra che dopo il sisma viene inondata di finanziamenti pubblici (50 mila miliardi di lire), creando un’emergenza infinita (nel 1990 ancora 28.500 sfollati) e alimentando l’appetito smodato dei boss, per aver ostacolato il quale viene decisa definitivamente la fine del “sindaco gentile”.

«La vita di Marcello Torre – ricorda ancora don Ciotti – viene troncata la mattina dell’11 dicembre 1980, dopo che ha passato giorni e notti tra la sua gente, a gestire i soccorsi, a distribuire cibo e coperte. La mafia uccide una persona troppo libera per essere manipolata o anche solo “indirizzata”». 

L’AUTORE. Marcello Ravveduto è docente di Public & Digital History presso l’Università di Salerno, componente del comitato scientifico della rivista “Narcomafie” e della Biblioteca digitale sulla camorra e sulla cultura della legalità presso l’Università Federico II di Napoli. Ha scritto tra gli altri Napoli… Serenata calibro 9. Storia e immagini della camorra tra cinema, sceneggiata e neomelodici (2007), Libero Grassi. Storia di un’eresia borghese (2012). Ha curato le antologie Strozzateci tutti (2010) e Novantadue. L’anno che cambiò l’Italia (2012). È inoltre coautore di Le strade della violenza (2006), del primo e del terzo volume de L’Atlante delle mafie (2012, 2015) e di Riformismo mancato. Società, consumi e politica nell’Italia del miracolo (2014).