Codice antimafia: dalla Corte dei Conti sprone autrevole

(ANSA) – ROMA, 14 LUG – “Dalla Corte dei Conti un ulteriore autorevole sprone a portare a termine la riforma del Codice Antimafia: basta rinvii, il Presidente Grasso e il Governo si facciano garanti di un iter certo e rapido”. Lo chiede Davide Mattiello (Pd), membro della Commissione Antimafia e relatore della riforma del Codice Antimafia, il cui testo ora è all’esame del Senato. “La relazione della Corte dei Conti mette in evidenza diverse criticità che sono state oggetto del lavoro fatto dalla Commissione Antimafia, iniziato nel Dicembre 2013 e conclusosi nell’ottobre del 2014 con una articolata proposta di riforma avente particolare riguardo proprio ai tempi della procedura che porta dal sequestro alla confisca definitiva e alla successiva destinazione”, rilevaMattiello. “Il cuore della riforma proposta dalla Commissione Antimafia, che grazie al lavoro della Commissione Giustizia Camera ha amalgamato anche la proposta di legge di iniziativa popolare – voluta da Cgil, Libera, Avviso Pubblico, Acli e altri – e il disegno di legge di iniziativa governativa, sta proprio nella distrettualizzazione della gestione delle misure di prevenzione. Il testo approvato in prima lettura alla Camera l’11 Novembre del 2015 – ricorda l’esponente dem – ha previsto anche un Fondo di rotazione a favore delle aziende sequestrate che abbiano dimostrato reale capacità economica e il potenziamento della Agenzia Nazionale, con un ruolo di diretta gestione concentrato tra la confisca di secondo grado e la definitiva destinazione, e con un rafforzato ruolo di coadiuzione dell’autorità giudiziaria e di controllo e sostegno in fase di assegnazione”. Ora la riforma, prosegue Mattiello, “è in Commissione Giustizia del Senato, il testo è senz’altro perfezionabile e ben vengano quindi emendamenti migliorativi. Due cose però non possono accadere: che venga stravolta la riforma o che la riforma venga insabbiata. Approvarla – conclude – è un modo serio per onorare la memoria di chi non c’è più: il 19 luglio è il prossimo giro di boa per la credibilità della commemorazione”