il 18 novembre si è tenuto a Montecitorio il seminario dal titolo “Contrastare il caporalato”. Ospiti Giancarlo Caselli, dell’osservatorio sui crimini nell’agricoltura della Coldiretti, Marco Omizzolo, di In Migrazione, Fabio Ciconte, di Filiera Sporca, Luciano Silvestri, della CGIL. A moderare Davide Mattiello, membro della Commissione Giustizia e della Commissione Antimafia. Le conclusioni della mattinata sono state tratte dal Ministro della Giustizia Andrea Orlando.
Il video raccoglie le interviste agli ospiti che ricostruiscono il percorso del contrasto al caporalato: dal protocollo Arance Frigie fino al ddl presentato la scorsa settimana dal Consiglio dei Ministri, passando per le normative del Codice Antimafia.
Caporalato: per contrastarlo necessaria alleanza tra lavoratori e imprenditori
(ANSA) – ROMA, 18 NOV – “Contro il caporalato e i reati agroalimentari l’alleanza tra lavoratori e imprenditori e’ necessaria e possibile: perche’ la vittima di queste condotte odiose e’ tanto il bracciante sfruttato che rischia la vita, quanto l’imprenditore onesto che rischia di fallire a causa della concorrenza sleale”. A sostenerlo e’ il deputato Pd Davide Mattiello, che ha coordinato il lavoro del convegno “Contrastare il caporalato” che si e’ svolto alla Camera, con Cgil, Coldiretti, Filiera Sporca, In Migrazione, con le conclusioni del ministro della Giustizia Andrea Orlando. “C’e’ piena sintonia – osserva Mattiello – sulle norme repressive gia’ adottate attraverso il nuovo Codice Antimafia approvato la scorsa settimana dalla Camera in prima lettura e sulle norme proposte dal ddl Orlando-Martina-Poletti: le parti sociali ci hanno spronato ad andare avanti, arricchendo i testi di misure preventive sulla tracciabilita’ della produzione, sulla trasparenza del mercato del lavoro, sull’accoglienza dei lavoratori stagionali stranieri. Auspico che il ddl possa essere presentato quanto prima alla Camera”
Caporalato: importanti le parole di Roberti
(ANSA) – ROMA, 13 NOV – “Le parole di Roberti sono un incoraggiamento a chiudere al piu’ presto l’iter parlamentare. Parole che confermano autorevolmente che la riforma va nella direzione giusta di un rafforzamento del procedimento di applicazione delle misure di prevenzione patrimoniali, che garantisce maggiormente anche coloro che sono sottoposti al procedimento medesimo, perche’ la presunzione di innocenza e’ un valore costituzionale irrinunciabile per noi”: lo afferma in una nota Davode Mattiello (Pd), relatore della riforma sui beni sequestrati e confiscati alla mafia. “Le parole di Roberti dovrebbero far riflettere quanti hanno preferito votare contro il provvedimento, Forza Italia e 5 Stelle: hanno perso una occasione storica. Il predecessore di Roberti alla guida della Direzione nazionale Antimafia e’ stato Grasso, attuale presidente del Senato: non dubito che sapra’ il presidente Grasso a sua volta dare al provvedimento il miglior percorso nell’aula del Senato” conclude Mattiello.
Lo sfruttamento bracciantile nelle nostre campagne è fenomeno diffuso, doloroso e preoccupante, che spesso risulta essere la classica “punta dell’iceberg”: il caporalato infatti, rimanda di frequente alla tratta di esseri umani, alla riduzione in schiavitù, allo sfruttamento sessuale, rimanda ad un rapporto perverso con certo sistema produttivo italiano, fatto di imprenditori che hanno normalizzato il ricorso a queste braccia oppresse, in ragione dell’abbattimento dei costi che questo ricorso permette.
Vorremmo sottoporre al dibattito l’ipotesi dell’applicabilità, a certe condizioni, del 416 bis come strumento adeguato di contrasto del fenomeno, non soltanto sotto un profilo tecnico giuridico, ma più profondamente sotto un profilo culturale e quindi di politica giudiziaria.
Queste argomentazioni possono essere tradotte sul piano dove si consuma l’illecita intermediazione e sfruttamento del lavoro? A quali condizioni? Sottoporre queste condotte allo spettro del 416 bis, avrebbe significative conseguenze anche sul piano delle competenze e delle forze investigative e giudiziarie destinabili.
Ne parleremo il 18 Novembre alla Camera dei Deputati
Caporalato: soddisfazione per gli emendamenti del Governo
(ANSA) – ROMA, 20 OTT – Il Governo, nell’ambito della riforma del Codice Antimafia in Aula ai primi di Novembre, ha presentato due emendamenti che prevedono la confisca penale “obbligatoria e allargata” per il “reato di caporalato” e la responsabilita’ oggettiva dell’ente che si avvalga dell’intermediazione dei caporali
“Gli emendamenti presentati dal Governo sono in sintonia con quello che io stesso avevo gia’ presentato”, diceMattiello il quale, come relatore per la maggioranza del TB 1138, ovvero della riforma del Codice Antimafia nella parte che riguarda le misure di prevenzione, si dice “molto soddisfatto” e auspica “che i voti confermino questo indirizzo”. “Il caporalato – rileva – non e’ una emergenza, piuttosto e’ un dato strutturale del lavoro bracciantile in molte zone del nostro Paese. Il caporalato e’ soltanto la punta di un iceberg che presuppone una organizzazione criminale ampia, efficiente e spietata: giusto quindi contrastare questo fenomeno sempre piu’ attraverso i medesimi strumenti con i quali si contrastano le organizzazioni criminali di stampo mafioso”.