Fascisti che si preparano alla guerra e politici che ci giocano

Quali sono i rapporti tra i “neri” che preparano la guerra in Italia e i politici italiani che giocano con la guerra?
A Gennaio del 2017 presentavo questa interrogazione parlamentare:

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-15137
presentato da
MATTIELLO Davide
testo di
Mercoledì 11 gennaio 2017, seduta n. 722

MATTIELLO, BOCCUZZI, D’OTTAVIO, FREGOLENT, PAOLA BRAGANTINI e ROSSOMANDO. — Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro dell’interno, al Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale . — Per sapere – premesso che:
il giorno 14 dicembre 2016 è stato inaugurato nella città di Torino il «Centro di rappresentanza della Repubblica Popolare di Donetsk in Italia», presso i locali della Fondazione Magellano sita in via Conte Rosso 3;
la cosiddetta «Repubblica Popolare di Donetsk» è un territorio occupato dell’Ucraina, che ha dichiarato unilateralmente l’indipendenza e che non è riconosciuto, né dalle Nazioni Unite, né dall’Unione europea, né, tantomeno, dal nostro Paese;
i separatisti che occupano e controllano milita ente il territorio sono stati indicati dal JIT-Joint Investigation Team, nel rapporto presentato il 28 settembre 2016, come esecutori materiali dell’abbattimento del volo Malesyan Airline MH17, dove, ricordiamo, il 17 luglio 2014 persero la vita 298 civili nei cieli dell’Ucraina: il più grave atto terroristico degli ultimi anni in Europa per numero di vittime;
secondo quanto riportato dagli organi di informazione, il suddetto «Centro di rappresentanza della Repubblica Popolare di Donetsk in Italia» «mira al riconoscimento internazionale della neonata Repubblica, che si è staccata dall’Ucraina nel 2014, attraverso una rete di relazioni diplomatiche con le istituzioni italiane, collaborazioni con il mondo della cultura e partnership produttive e commerciali» (il Giornale, 15 dicembre 2016);
alla inaugurazione del suddetto centro ha o preso parte i consiglieri regionali del Piemonte Gianna Gancia, capogruppo della Lega Nord, Gilberto Pichetto, capogruppo di Forza Italia, e il coordinatore dell’iniziativa Maurizio Marrone, capogruppo di Fratelli d’Italia – Alleanza nazionale, che ha dichiarato: «La missione del Centro di rappresentanza è semplice: costruire il percorso per il definitivo riconoscimento internazionale della Repubblica Popolare di Donetsk, un percorso che passa dalle relazioni diplomatiche con le istituzioni italiane, dalle collaborazioni che siamo pronti a realizzare nel mondo della cultura e delle università, fino ai ponti che vogliamo costruire con l’imprenditoria italiana interessata a stringere partnership produttive e commerciali con la DNR. Parliamo di una regione storicamente molto ricca per le sue miniere di carbone e per il suo complesso industriale metallurgico. Sono tanti i settori produttivi in cui la rinascita economica del Donbass, può offrire valide opportunità d’investimento alle nostre imprese, a partire da quelle, e sono moltissime, ingiusta ente colpite nell’export dalle sanzioni economiche contro la Federazione Russa firmate dalla UE e sottoscritte dal governo italiano» (Sputnik Italia, 15 dicembre 2016) –:
se il Governo sia a conoscenza dei fatti suesposti;
se non si ritenga che l’apertura di un «Centro di rappresentanza della Repubblica di Donetsk in Italia» si ponga in contrasto con le scelte di politica estera dell’Italia e dell’Unione europea;
quali iniziative il Governo, per quanto di competenza intenda assumere rispetto a tale iniziativa. (4-15137)

Intanto Salvini e Savoini si avvolgono della “facoltà di non rispondere” uno al Parlamento e l’altro ai magistrati.

Intanto la guerra in Ucraina ha fatto oltre 10.000 morti di cui quasi nessuno parla.

Di Salvini bisogna chiedere le dimissioni con una mozione di sfiducia e chiedere ai 5 Stelle di votarla. Niente di meno.

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