Testimoni di giustizia: in arrivo carta dei diritti e doveri

(ANSA) – ROMA, 6 GIU – E’ in arrivo una nuova carta dei diritti e dei doveri dei testimoni e dei collaboratori di giustizia in vista della approvazione della riforma del sistema di protezione dei primi, già approvata dalla Camera e all’esame del Senato. Questo il risultato più evidente della presentazione, oggi al Viminale, della Relazione al Parlamento sul sistema di protezione dei testimoni di giustizia e dei collaboratori.
Dal report emerge che la popolazione protetta, al 30 giugno 2016, ammonta a 6.525 persone di cui 78 testimoni, 255 loro congiunti, 1.277 collaboratori e 4.915 congiunti dei collaboratori. La fascia dai 0 ai 18 anni è di 2.123 persone mentre sono 89 le persone di sesso femminile che collaborano con la giustizia: 26 testimoni e 63 collaboratrici. La relazione evidenzia come, nonostante lo Stato impegni grandi risorse finanziarie, umane e strumentali per sostenere testimoni e collaboratori, la qualità percepita dei servizi è spesso bassa e ci si confronta frequentemente con situazioni di disagio. La legge del 2013 che prevede l’assunzione nella Pubblica amministrazione per i testimoni di giustizia ha cominciato a produrre i primi risultati nel primo semestre del 2016 con l’assunzione di tre testimoni presso amministrazioni comunali.
La Regione siciliana, che si è dotata di una propria legge, ha assunto complessivamente 26 testimoni di giustizia.
“L’esperienza dei collaboratori e dei testimoni di giustizia è stata di successo al netto dei travagli che sono un elemento fisiologico – ha detto il ministro dell’Interno Marco Minniti – mi auguro che il Parlamento accolga tutto questo lavoro e che la carta dei diritti e dei doveri sia una sorta di bypass in attesa della nuova legge che porterebbe a compimento la terza tappa di un percorso iniziato nel 1991”. “Ci auguriamo che il Senato possa approvare il disegno di legge sui testimoni di giustizia in questa legislatura o quantomeno all’inizio della prossima”, gli ha fatto eco il procuratore nazionale antimafia Franco Roberti. E per Davide Mattiello, coordinatore in Antimafia del V comitato che si occupa proprio di collaboratori e testimoni, “sarebbe un peccato non approvare in questa legislatura la riforma”.

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