L’approvazione da parte del Senato è una ottima notizia che rafforza gli strumenti di repressione del caporalato, ma anche di prevenzione e di promozione delle aziende agricole per bene. In questi ultimi anni, insieme al Governo e alla Commissione Antimafia, ci siamo battuti perchè il fenomeno non fosse visto soltanto attraverso lo specifico ruolo del “caporale” ma all’interno di un sistema criminale più complesso, che chiama senz’altro in causa la responsabilità di quegli imprenditori che consapevolmente si avvalgono di manodopera sfruttata. Alcune norme coerenti a questa impostazione stanno anche nel testo che riforma il Codice Antimafia attualmente all’attenzione della Com Giustizia del Senato: auspico che il Senato licenzi al più presto anche questo articolato.