(ANSA) – ROMA, 22 LUG – “L’audizione in Commissione Antimafia fatta giovedì scorso di Sandro Donati è stata impressionante. Se è vero che ‘mafia’ è quando al fine di delinquere si struttura una organizzazione fondata sulla forza intimidatrice del vincolo associativo (416 bis) allora sarebbe bene che la Dna prendesse molto sul serio i fatti documentati e denunciati da Donati”: lo dice in una nota il deputato del Pd Davide Mattiello, componente delle Commissioni parlamentari antimafia e giustizia. Il riferimento è alle dichiarazioni dell’allenatore del marciatore Alex Schwazer, in Commissione, sul mondo del doping. “Come in Mafia Capitale e in altre inchieste, il metodo ‘corruttivo’- afferma Mattiello – è soltanto il biglietto da visita con il quale l’organizzazione criminale cerca di massimizzare i profitti e minimizzare i costi, creando convenienze e quindi tacite complicità tra i soggetti funzionali all’arricchimento indebito, salvo mantenere sempre la violenza come estrema risorsa, nel caso in cui la corruzione non basti”. “Considerato poi che, anche sulla scorta della lucida analisi del dott. Scarpinato, continuiamo a dirci che la mafia sopravvissuta alla crisi è quella che ha saputo entrare in un gioco più grande, dove il denaro non si fa estorcendo ma dirottando il processo decisionale di grandi apparati pubblici e privati e offrendo su larga scala servizi illeciti, non dovremmo poi tardare a riconoscere nelle denunce di Donati, almeno in ipotesi, proprio questo tipo di sistema. E invece si fa molta, troppa fatica” conclude il deputato.