(AdnKronos) – Antonio Patrono della procura nazionale Antimafia, nel suo intervento ha commentato: “È dimostrato che la lotta alla criminalità organizzata si vince oggi sottraendole i suoi patrimoni illeciti e questo deve essere di impegno prioritario per tutte le forze in campo”. Davide Mattiello, deputato della Commissione Antimafia e Commissione Giustizia della Camera, che è stato il relatore della riforma del Codice Antimafia, approvata l’11 novembre alla Camera. “Le modifiche essenziali introdotte, ha detto, sono state dedotte dalla proposta di legge "Io riattivo il lavoro” sostenuta da Cgil, Libera, Avviso Pubblico, Arci, Sos Impresa, Legacoop, Acli, Anm e Centro studi Pio La Torre. Bisogna ora procedere rapidamente all’approvazione in Senato perché questa buona riforma diventi legge. La politica sta seguendo il percorso insieme alle parti sociali, ed è qui oggi per continuare ad agire concretamente. La riforma, che rappresenta un risultato straordinario, allarga l’applicazione della confisca a chi è implicato in delitti contro la pubblica amministrazione, oltre che a chi commette il reato di caporalato". Luciano Silvestri, della Cgil nazionale, ha ricordato che “Il sequestro delle aziende è un fenomeno che ha assunto dimensioni inquietanti. Ormai riguarda tutto il territorio nazionale ed è in crescita esponenziale. Questo fatto ci segnala due cose:- il lavoro importante della magistratura, ma anche la debolezza dello stato che non è capace di riconsegnare alla legalità il patrimonio sottratto alle mafie. La legge approvata a novembre in prima lettura alla Camera nata da una proposta di legge di iniziativa popolare recupera questo ritardo, individuando strumenti come la sinergia tra istituzioni e organizzazioni sociali e fondi per sostenere i costi dell’emersione alla legalita’. Speriamo che il Senato la voti in fretta e senza indugi”.