416 ter: le parole del Procuratore Nazionale Antimafia

ANSA) ROMA, 16 SET – “Tutti abbiamo interesse al buon funzionamento
del 416 ter” il reato di voto di scambio: così il procuratore nazionale
Antimafia Franco Roberti, davanti alla Commissione Antimafia che gli chiedeva
conto dell’applicazione della riforma del voto di scambio, approvata nel 2014.
“La giurisprudenza – ha detto Roberti – ha lavorato: si sono formate due
scuole di pensiero, quella che fa capo alla cosiddetta sentenza Polizzi del
maggio 2014 e quella che fa capo alla sentenza Antinoro del giugno 2014. Il
confitto tra queste due sentenze è più apparente che sostanziale”.
“La Antinoro ritiene che il patto politico-mafioso debba essere
esplicitato – ha chiarito Roberti – secondo la Polizzi, che preferisco e che si
sta affermando, questo patto per procacciare voti può essere implicito, e può
essere confermato dallo spessore dei personaggi: se i personaggi sono tali da
assicurare la "serietà” del patto, questo può essere implicito, non
c’è bisogno di esplicitazione, è come la mafia silente. Non c’è bisogno di
sparare: basta la percezione, per avere metodo mafioso". Bene aumentare le
pene per il reato, ha proseguito Roberti, riferendosi al voto avvenuto stamani
in Aula alla Camera. “Questo nuovo 416 ter – ha proseguito – richiede due
parti per consumarsi, il vecchio richiedeva come agente il politico, il mafioso
veniva coinvolto a titolo di concorso. La girisprudenza vecchia richiedeva
comunque l’accordo. E vedo una evoluzione: se funziona, si stempera il ricorso
al concorso esterno al 416 bis, ricorso che è più frutto di pregiudizio sociale
che di effettiva necessità giuridica”. Si tratta, insomma, spesso “di
costruzioni giurisprudenziali che non tenevano conto della realtà attuale dei
rapporti, che va verso l’organicità” tra politica e mafia.(ANSA)

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *