…Alcune domande poste al Ministro della Difesa, dell’Interno e del Lavoro e delle Politiche Sociali …

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE
– Al Ministro della difesa, dell’Interno e del lavoro e delle politiche sociali. –
Premesso che:
presso l’aeroporto militare di Cameri, in provincia di Novara, è stato realizzato negli anni scorsi l’unico centro europeo di assemblaggio finale e di verifica per i velivoli F-35 destinati ai Paesi europei (la FACO – Final Assembly and Check Out/Maintenance), che farà da base per la linea di manutenzione, riparazione, revisione e aggiornamento per tutti gli F-35 europei (esclusi quelli inglesi) e quelli americani che operano nel Mediterraneo (la MROU&U – Maintenance, Repair, Overhaul & Upgrade); il sito si estende su una superficie di circa 500.000 mq: contiene 20 fabbricati divisi in produttivi, tecnologici, logistici e di servizio per una superficie coperta di oltre 100.000 m2
come emerso dalla documentazione a suo tempo fornita dal Governo italiano, la scelta della località di Cameri fu determinata sia dalla richiesta statunitense di realizzare, per ragioni di sicurezza, la linea di assemblaggio finale e di verifica su un’area militare, sia in base a criteri di competenza tecnica, ottimizzazione delle risorse, posto che in tale base erano stati già realizzati, in passato, investimenti per costituire il 1° Reparto Manutenzione Velivoli per le linee dei velivoli Tornado ed EF2000;
considerato che
da tempo alcune associazioni e organizzazioni sindacali attive sul territorio segnalano presunte irregolarità e violazioni, da parte delle aziende private che operano all’interno dello stabilimento, della normativa in materia di lavoro e di affidamento dei contratti nonché l’insufficienza di adeguati controlli ai varchi di ingresso; addirittura alcune associazioni locali hanno denunciato la presenza di lavoratori in nero;
da indiscrezioni risulta Agli interroganti che sarebbe stato aperto un nuovo varco di accesso alla base aerea militare, peraltro non presidiato da personale militare ma da dipendenti di istituti di vigilanza privata, che prestano la loro attività per conto delle aziende operanti all’interno dello stabilimento industriale FACO;
un simile stato di cose potrebbe presentare almeno un duplice piano di gravi criticità: una, di carattere più generale, legata alla potenziale vulnerabilità di un sito così delicato, che potrebbe anche essere considerato obiettivo di attentati, anche di stampo terroristico e un’altra legata alla permeabilità di un sito così appetibile a soggetti legati alla criminalità organizzata, che potrebbero in maniera surrettizia aggiudicarsi subappalti, scommettendo poi sulla possibilità di ‘addomesticare’ i controlli al varco
rilevato altresì che
una delle predette aziende, la Maltauro Costruzioni, è risultata coinvolta nell’ambito di inchieste riguardanti appalti truccati, anche per i lavori di realizzazione di Expo 2015; la gran parte  degli appalti relativa ai lavori di questo secondo varco apprendiamo che se sarebbe aggiudicata al Gruppo MALTAURO, che a sua volta l’avrebbe subappaltata alla CERUTTI Lorenzo S.R.L., la quale, a sua volta, appartiene alla ECO –Nord;
si chiede di sapere, per quanto di rispettiva competenza:
se le informazioni di cui in premessa e, in particolare, le indiscrezioni circa l’apertura del nuovo varco non sottoposto ad un sistema di sorveglianza militare corrispondano al vero e, in caso positivo, se non ritengano che tale circostanza possa, in qualche modo, compromettere la sicurezza complessiva dell’intera area militare;
se non ritengano necessario, alla luce di quanto evidenziato in premessa, avviare opportune attività ispettive, anche al fine di accertare il rispetto, da parte delle ditte appaltanti o subappaltanti, della normativa in materia di sicurezza sul lavoro e di documentazione antimafia nonché verificare che siano adottati i migliori standard per la salute e la sicurezza del personale, civile e militare, che opera all’interno dello stabilimento e degli stessi abitanti che vivono in quella zona;
se e quali ulteriori elementi siano in grado di fornire, anche al fine di fugare ogni dubbio circa il rischio di una potenziale situazione di insicurezza dell’intera area nonché il verificarsi di gravi irregolarità, illegittimità e pericolose infiltrazioni, anche criminali, nella gestione del complesso delle attività dello stabilimento.

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